La Eastern Conference si divide in due grandi tronconi: nel primo ci sono le sette squadre che lottano per avere un record di vittorie del 50% o anche superiore: esse sono Boston, Chicago, Miami, Orlando, Atlanta, Philadelphia e New York, in rigoroso ordine di classifica.
Nel secondo troncone, invece, ci sono le altre otto squadre della Eastern, che in questa stagione non riusciranno a raggiungere il 50% di vittorie.
Tra di esse vi sono gli Indiana Pacers, che ad oggi hanno un record di 32 vittorie a fronte di 42 sconfitte, ma che nonostante questo record non esaltante hanno buone possibilità di disputare i play-off.
Essi si trovano infatti all’ottavo posto in classifica, pur avendo disputato una stagione tutt’altro che esaltante. I Milwaukee Bucks e gli Charlotte Bobcats rimangono in corsa per un posto ai play-off, a distanza rispettivamente di due e una vittoria dai Pacers.
Quello che, in questo articolo, ci interessa analizzare di Indiana non è tanto il presente, quanto il futuro. Obiettivamente, è molto difficile pensare che i Pacers riusciranno a superare il primo turno della post-season, e già uscire con un onorevole 4-2 sarebbe un buon risultato, vista la differenza che intercorre tra loro e le prime squadre della Eastern.
La vera partita di questa franchigia si giocherà nel periodo che va dalla fine di questa stagione all’inizio della prossima, quando attraverso il draft e il mercato la dirigenza potrà intervenire per migliorare la qualità del roster. Andiamo ad analizzare la situazione nel dettaglio.
Tutto intorno a Granger
Danny Granger, capitano dei Pacers, ha dichiarato in una recente intervista che si aspetta l’arrivo di grandi rinforzi in estate. Queste sono state le sue parole: “già ora siamo una squadra con un buon potenziale, e quando a luglio scadranno diversi contratti avremo molti milioni da spendere sul mercato dei free agent. Credo che ci servano giocatori di qualità, che abbiano talento ma anche esperienza. Per noi è fondamentale aggiungere qualche veterano“.
Granger ha perfettamente ragione. In questo 2010/2011 Indiana spenderà 64 milioni per pagare gli stipendi ai propri giocatori, mentre dal primo luglio il tetto salariale si abbasserà a 34 milioni, ben 22 in meno rispetto al massimo consentito. Questi 22 milioni dovranno essere investiti in giocatori che possono far fare il salto di qualità alla squadra.
Un’altra ottima notizia è rappresentata dal fatto che anche per il prossimo anno rimarranno degli ottimi giocatori. Granger sarà sempre il faro del gruppo, forte di un contratto stipulato fino al 2014, e con lui rimarranno il playmaker Darren Collison, i due specialisti difensivi James Posey e Dahntay Jones, i tre giovani lunghi Tyler Hansbrough, Roy Hibbert e Josh McDaniels, il rookie Paul George e il tiratore Brandon Rush. Questa è una base interessantissima dalla quale partire.
Il quintetto titolare della prossima stagione verrebbe composto da Collison (24 anni), George (21), Granger (28), Hansbrough (26) e Hibbert (25). In più, dalla panchina si alzerebbero le guardie Rush (26) e Jones (31), l’ala piccola Posey (34) e il lungo McRoberts (24). Se consideriamo che ci sono anche 22 milioni da spendere sul mercato, questo è veramente un ottimo gruppo di giocatori.
Dei ragazzi che scadono a luglio Indiana ne farà a meno senza rimpianti: TJ Ford, Mike Dunleavy, Jeff Foster e Solomon Jones sono tutti o troppo vecchi o troppo pagati o inutili perchè hanno caratteristiche che non servono alla squadra. L’unico giocatore di un certo spessore che dovrà essere rinnovato è Josh McRoberts, che presumibilmente continuerà a svolgere un ruolo importante sotto canestro.
Mercato: chi prendere e chi no
Fino ad ora abbiamo illustrato la situazione che si verificherà da qui a luglio. E poi? Sicuramente servono 2-3 giocatori di grande esperienza, come ha detto Granger. Gli unici veterani in squadra con una certa esperienza in ottica play-off sono Jones e Posey, che però non sono titolari e non potranno ricoprire un ruolo troppo importante all’interno della squadra.
Serve qualche giocatore dai 26-27 anni in su che sappia abbinare il talento all’esperienza. In particolare, sono tre gli obiettivi che a mio parere Indiana deve inseguire sul mercato.
Innanzitutto, un playmaker di riserva che sappia far girare la squadra e che abbia esperienza. E’ giusto puntare su Darren Collison, che è giovane e talentuoso, ma gli va affiancato un veterano di un certo spessore. Il nome ideale sarebbe quello di Chauncey Billups, ma essendo praticamente l’unico playmaker di un certo spessore al quale scadrà il contratto a luglio è probabile che ci sarà la fila per lui.
Il secondo obiettivo è una guardia dal grande talento offensivo, che sappia produrre punti dalla panchina. Attenzione, non un tiratore ma una guardia che sappia ovviamente tirare bene e che sappia soprattutto attaccare il canestro con la propria velocità ed atletismo. Sotto questo punto di vista i nomi in ballo sarebbero molti, da Jamal Crawford a JR Smith, passando per Jason Richardson.
Infine, il terzo obiettivo è un giocatore sotto canestro che possa fare la differenza. Il nome ideale in questo senso sarebbe quello di Marc Gasol, al quale scadrà il contratto in estate. Lo spagnolo potrebbe formare un reparto lunghi di tutto rispetto insieme ad Hansbrough, Hibbert e McRoberts.
In alternativa, se si guarda sempre al mercato dei free agent, si libereranno altri lunghi interessanti come Tyson Chandler, Kenyon Martin e Samuel Dalembert, tutti veterani che potrebbero dare un ottimo contributo alla causa.
Queste sono le priorità. Poi starà alla dirigenza dei Pacers valutare quali potranno essere le migliori mosse da fare. E’ d’obbligo puntare non solo sul mercato dei free agent ma anche sugli scambi per portare almeno un grande giocatore in una squadra giovane e di grande talento.
Il presente non è esaltante, ma da qui a pochi mesi potranno cambiare molte cose nello stato dell’Indiana, almeno a livello cestistico…riusciranno Granger e compagni ad entrare nel gruppo delle contendenti al titolo?
Indirizzo e-mail: cesc_999@libero.it
“La vita è una metafora del basket” (Phil Jackson)
Avendo Hibbert non andrei su Gasol (che richiderebbe, credo, un bel contratto) ma più su centro di rotazione con esperienza e non richiede troppo, continuando a sviluppare il giovane Roy. Sul resto trovo l’articolo molto indicativo concordando che ci sono belle possibilità per il futuro dei Pacers. Basterebbe continuare sulla falsariga dello scorso mercato.
Posey è da scambiare, non rientra chiaramente nel progetto. l’idea mayo (abortita a febbraio per mancanza di tempo) interessante. soprattutto, o’brien è stato licenziato. via lui, in campo psyco e george, il team è decisamente migliorato. non spenderei moltissimo per un lungo (quoto 8gld), quando per un due.