Roy è tornato, e col nuovo acquisto Wallace ora può sognare!

Che i Blazers fossero un osso duro,nonostante i tanti infortuni, era noto.

Ora il post trade deadline sembra aver dato finalmente una mano ad una delle franchigie più sfortunate degli ultimi anni. I frenetici scambi scatenatisi dopo la decisione di Carmelo Anthony di firmare coi Knicks hanno di fatto eliminato, o indebolito, dirette avversarie nella corsa ai play off.

Portland si è così trovata avvantaggiata dal ridimensionamento di franchigie come Denver senza Melo, o Utah orfana di Deron Williams. Scenari che hanno ridisegnato gli equilibri ad ovest, dove la franchigia dell’Oregon è passata da ottava forza a probabile sesta\settima.

Denver è ad una sola gara di distanza, mentre Utah si è clamorosamente autoeliminata, preferendo rifondare subito ottenendo il più possibile dalla cessione di Williams. Incalza prepotentemente Memphis, ma i Blazers hanno vari motivi per sorridere.

In primis l’arrivo sul filo di lana di Gerald Wallace, uno dei giocatori più sottovalutati, ed efficaci della lega.

L’ex Charlotte rinforza il reparto esterni, portando, atletismo, punti, rimbalzi ed energia. Un all around player che farà di sicuro comodo a coach McMillan.

Proprio quando sembrava naufragata, la trattativa è andata in porto. In particolare Wallace potrebbe risultare determinante, vista la sua capacità di giocare in post (probabilmente la miglior ala piccola NBA a rimbalzo) che di stazionare a ridosso del perimetro.

L’ex Charlotte è un “veterano” che a 28 anni approda finalmente in una squadra talentuosa, nella quale non gli viene chiesto di essere la star ma uno dei tanti. Situazione nella quale credo che Gforce possa rendere al meglio.

Ma le buone notizie includono anche il ritorno del figliol prodigo Brandon Roy. Il nativo di Seattle ci ha messo poco a ritrovare il feeling, e da buon killer qual è non si è scordato i clutch play, chiedere a Denver…

Un film già visto in passato, che tuttavia molti, compreso chi scrive, credevano di dover rimandare al prossimo campionato, causa problemi al ginocchio.

Infine, il rientro dall’infortunio al ginocchio di Marcus Camby, coinciso con a sconfitta casalinga contro Atlanta. L’ex Clipper è una pedina imprescindibile nel reparto lunghi, viste le partenze di Przybilla e Cunningham verso Charlotte.

C’è da dire che al momento Portland ha un roster di 13 elementi, il che vuol sicuramente presagire uno\due innesti in questo mese di marzo. In particolare servono un centro ed un ala grande da utilizzare entrambi come back up, rispettivamente di Marcus Camby e LaMarcus Aldridge.

Un nome che circola in queste ore dopo il buy out con i Warriors è quello di Troy Murphy. L’ex Indiana è un ottimo rimbalzista ed ha gioco perimetrale, il che farebbe comodissimo ai Blazers. Peccato si vociferi di un interessamento dei Celtics e degli Heat, mete più appetibili per un giocatore che vuole puntare all’anello.

Lo stesso discorso fatto per Murphy vale per Mike Bibby, fresco di buy out con i Wizard. Anche per l’ex play di Atlanta le sirene dalla Florida e dal Massachusetts sono allettanti.

Bibby sarebbe il play perfetto per giocare con Roy. L’ex Kings non ha bisogno di avere la palla tra le mani, ed allo stesso tempo più propenso di Miller a punire i raddoppi sui lunghi o gli scarichi sul perimetro.

Ad oggi è probabile che i Blazers vadano con un quintetto del genere:

PG Miller
SG Matthews \ Roy
SF Wallace
PF Aldridge
C Camby

In panca

PG Mills
SG Roy \ Matthews \ Fernandez
SF Batum \ \ Fernandez \ Babbit
PF work in progress
C work in progress

Le partite

Portland vs Denver W 107-106 OT
Portland vs Atlanta L 83-90

Cosa Cambia

In un ovest sempre meno dominante, dove l’emorragia di stelle continua ad imperversare, Portland è una squadra in controtendenza. Se ripenso ai Blazers di tre anni fa mi vengono in mente gli attuali Thunder, giovani in rampa di lancio e con un futuro brillante davanti. La dea bendata invece voltò le spalle alla franchigia dell’Oregon, che ora ha un credito aperto con lei.

Appurate le carenze nel reparto lunghi e nel back up di point guard, proviamo ad immaginare come i Blazers affronteranno le battute finali della regular season.

Il gioco dei Blazers risentirà necessariamente delle condizioni di Roy. In questi mesi di assenza della guardia, la carretta è stata tirata dai vari Aldridge, Miller e soci, tuttavia Portland ha bisogno del suo go to guy per avere obiettivi più ambiziosi. Matthews lo ha degnamente sostituito nel ruolo di guardia, e da sesto uomo potrebbe essere il valore aggiunto che porta punti ed energia nei momenti clou.

La faida Roy-Miller potrebbe essersi affievolita, visti i problemi del team, e quelli di Roy stesso, che lamentava la gestione “lenta” dell’ex Philadelphia. Ora lo stesso Brandon, al rientro dall’infortunio difetta della velocità di un tempo, e forse potrà meglio apprezzare un gioco più ragionato.

Inoltre Miller sta giocando un ottima stagione, nonostante le continue voci di una sua cessione.

Gerald Wallace soffierà probabilmente il posto da titolare a Nicolas Batum. L’albratos francese è uno dei giocatori più futuribili del roster, tuttavia è ancora lontano da una continuità di rendimento richiesta ad un titolare NBA. Wallace è più esperto, e la sua propensione al rimbalzo è qualcosa di cui gli attuali TrailBlazers hanno bisogno come il pane.

Aldridge potrà finalmente avere una mano in attacco, visti gli straordinari cui è stato chiamato nelle ultime apparizioni. Fondamentale sarà trovargli un back up che gli consenta di rifiatare. Stesso discorso vale per Camby che oramai si appresta ad affrontare le 37 primavere.

Onestamente vedo difficile una rimonta da parte di Suns, Jazz o Rockets, tale da escludere Portland dai play off. Molto importante sarà la posizione in griglia visto che col sesto record si rischia di pescare subito i Lakers, ed una probabile uscita al primo turno.

Non che l’attuale Portland sembri squadra da obiettivi più ambiziosi, tuttavia qualora la giusta chimica di squadra venisse trovata, si potrebbe dar fastidio a molti.

Prossime partite

L’imperativo delle prossime partite è vincere. Il calendario prevede nell’ordine Houston in casa, Sacramento fuori e Charlotte al Rose Garden. Tre partite da vincere per consolidare ulteriormente la posizione in classifica.

12 thoughts on “Portland alla riscossa!

  1. Non sono d’accordissimo sui vari quintetti.
    Bell’articolo comunque, come al solito.
    Se non erro Roy non può garantire più di 20 minuti a partita, e contro Denver ha dovuto fare un’eccezione per la mancanza di Wallace appena arrivato.
    Io credo che per un po’ si andrà con Matthews, mentre credo che anche Io Batum dovrà lasciare spazio a Wallace.
    Credo anche, però, che durante la partita, se non verrano presi altri lunghi, potremmo vedere spesso un Aldridge da 5 e Wallace da 4, con Rudy e Batum nel loro ruolo naturale.
    Cosa ne pensate?

  2. Ciao,

    Le mie sono delle ipotesi… probabile che Roy venga utilizzato dalla panca e che Aldridge sia impiegato da 5 quando Camby andrà in panca, urge un lungo in quel di Portland…..

    • Si infatti
      a lunghi siamo veramente carenti.
      No ma niente di personale infatti, mi piaceva aprire la discussione per sapere il tuo e altri pareri di gente competente come te!
      Dare via Cunningham Marks e Przybilla per Wallace è stato un vero e proprio affare, ma siamo scoperti nel ruolo di lunghi e dovremmo rimediare, anche con un D-league solo per dare alcuni minuti di riposo…Certo Murphy non sarebbe niente male!!
      Con Denver anche Rudy si è dovuto esibire da 4…

  3. Ciao Giangio,

    No problem, mi piace discutere con chi legge i miei articoli. Grazie per il competente, ma sono solo uno dei tanti che dice la sua. La NBA mi fa impazzire anche per questo, fa discutere tanto… è come un mega bar dello sport.

    Per il resto, Portland è la mia seconda squadra e simpatizzo per loro. Camby + LaMarcus sonod ei signori lunghi ma in otticaplay off, specie se saranno i Lakers, vuol dire disfatta. A breve vedrai che un lungo arriva…. Murphy sarebbe un bell’inserimento anche se in difesa è un debito… IN alternativa ci sono in giro Jeffries (un debito in attacco), Earl Barron, probabile che Miami tagli Magloire, e poco altro…

  4. Hai ragione
    e credo che faccia discutere primo, perché è un bellissimo sport, e poi perché c’è tanto di cui parlare…Non è come il calcio in Italia, ad esempio…dove si parla solo della proprio squadra e le solite 3/4 e basta: Io tifo Portland, naturalmente, ma bene o male conosco un po’ tutte le altre squadre, dai Celtics ai Kings…
    Posso immaginare che la tua “prima” squadra sia sulla costa est, magari con i colori Blu Arancio…
    E devo dire che spesso avete un occhio di riguardo sui Blazers in questo sito,,,e questo non può che far piacere!!!
    Jeffries in attacco è veramente poco…Barron sinceramente non so chi sia…mentre Magloire sarebbe un ritorno…potrebbe andare bene, almeno conosce l’ambiente….
    A dir il vero noi un altro lungo ce l’avevamo pure, Pendergraph, ma anche lui è stato colto dalla sindrome di Oden…

  5. complimenti per l’articolo intanto…
    poi una domanda aperta a tutti: ma è mai possibile che questi “sfigati” blazers (mi perdoni giangio, è detto in maniera simpatica!) abbiano, dopo le tre partite citate nell’articolo, 2 (e dicasi 2!!) back-to-back IN TRASFERTA!!!! ma è possibile, cioè che giochino (ad esempio, non ricordo bene) martedì a orlando, mercoledì a miami, sabato a new york e domenica a charlotte! due back-to-back in trasferta non li avevo mai sentiti, e per una squadra come i blazers che necessita di vittorie per consolidare la posizione PO (oltre che cercare di evitare un pò di sfiga e di infortuni) mi sembra una bella sfiga, tanto per restare in tema blazers… poi confermo che sono una delle squadre che mi stanno più simpatiche…
    bellisssssimo il buzzer beater del pareggio di roy, questo è veramente un cuor di leone…

  6. Bella domanda Mirco.
    Quest’anno abbiamo già giocato 4 partite in 5 giorni, ma almeno una era in casa.
    Però, come detto in altre circostanze, non crederei tanto alla sfortuna, anche perché Portland è una delle migliori squadre nella seconda partita del B2B.
    Diciamo che più che altro non riusciamo a trovare la fortuna…:-)
    Comunque, come pensavo, anche gli Spurs si sono trovati in una situazione del genere, durante il famoso tour del rodeo.
    A questo punto credo che sia comune a tutte le squadre, a meno che non ci siano dei privilegi…
    Ho controllato anche i Bulls, e l’hanno fatto a fine novembre…mentre i Celtics no…hmhmm….privilegi….:-)

  7. Che dire i calendari NBA sono sempre un mistero.. anche i Lakers sono stati sfrattati per quasi due settimane.. Ieri notte sconfitta casalinga sanguinosa con Houston.. Intanto un lungo è arrivato, Jarron Collins, non certo un fenomeno ma almeno una decina di minuti può darli. Nel mentre Murphy ha scelto Boston e Bibby è vicinissimo a Miami dopo il taglio di Arroyo.

    • Veramente sanguinosa!!!!
      Non ci voleva proprio…Mi sono svegliato alle 4 ma la connessione non c’era…un segnale!
      Murphy era un sogno, e tale è rimasto…Bibby non so quanto serva…
      Collins è uno dei tanti…(sul sito Nba non c’è nemmeno il link sul suo nome…), ma ha un contratto di 10 giorni, come fatto per un altro giocatore della D-League giorni fa…Qualcosa devono inventarsi.

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