L’anno scorso sono arrivati ai Playoff con l’ottavo posto nel seed e sono stati eliminati dai Los Angeles Lakers futuri campioni. Fino a qualche giorno fa, dopo 58 partite sono al quarto posto nella Western Conference e comandano saldamente la Northwest Division con 36 vitttorie e 22 sconfitte.
Stiamo parlando dei giovanissimi Oklahoma City Thunder di Kevin Durant.
Giovanissimi perchè ad inizio stagione il “matusa” del gruppo, tra i giocatori del quintetto era il ventiseienne Nenad Krstic. Gli altri erano Kevin Durant(22), Russell Westbrook (22), Jeff Green (24) e Thabo Sefolosha (26). Il sesto e il settimo uomo della rotazione James Harden e Serge Ibaka, entrambi ventunenni.
Insomma, una squadra che sembrava all’ultimo anno di una stagione NCAA più che di NBA. Invece i Thunder giocano proprio nella lega dei grandi, con ottimi risultati e grandissime prospettive.
La scorsa stagione, come detto, hanno stupito anche i più ottimisti e hanno raggiunto la post season sì con l’ultimo posto disponibile ma con un record uguale a Blazers e Spurs, classificatisi rispettivamente sesti e settimi, tutti con il record di 50W e 32L, ovvero il 61,0% di vittorie.
Dopo aver comunque ben figurato e messo in difficoltà i Lakers al primo turno in molti si aspettavano un miglioramento già da questa stagione e i Thunder non hanno deluso le attese. Il record attualmente è al 62,1% e l’attacco è passato dal 14° al 5° posto nella lega.
Gli elementi chiave della squadra, Durant e Westbrook su tutti, stanno continuando a progredire il loro gioco e se per KD35 un miglioramento tangibile non era così facile, avendo già la stagione scorsa giocato a livelli da MVP stagionale, il suo “fratellino” Westbrook è quello che ha invece compiuto un ulteriore step per avvicinarsi ai top della lega nel suo ruolo e fin qui la sua annata è stata talmente di alto livello che si è meritato la prima convocazione per la partita delle stelle.
I due, insieme, combinano per 50 punti, che è quasi la metà del fatturato offensivo della squadra. Con loro, il terzo violino Jeff Green che pareva aver trovato un po’ di continuità nelle prestazioni nell’ultimo periodo anche se da lui fosse lecito aspettarsi un miglioramento ulteriore, che possa permettere ai Thunder il definitivo salto di qualità.
Tenendo conto che gli altri giocatori del quintetto, Sefolosha e Krstic rappresentavano delle certezze essendo giocatori già sostanzialmente fatti e finiti e utilizzati in modo puntuale (il primo per la difesa sugli esterni e il secondo per produrre un po’ di punti nel pitturato), gli altri giocatori a dover far fare il salto di qualità ad Oklahoma City a inizio stagione erano i giovani Ibaka e Harden.
Nelle intenzioni della società, il congolese, protagonista della gara delle schiacciate all’ultimo All Star Game, è il lungo che deve dare energia ed intensità sotto i tabelloni, dando continuità alle ottime prestazioni sfornate ai playoff nella serie contro i lunghi gialloviola soprattutto nella metà campo difensiva. Al momento Serge sta rispettando le attese e ha, con l’aumento dei minuti a disposizione, incrementato tutte le sue cifre (9.4p, 6.9r, 2.1b) e soprattutto aumentato l’impatto sulla squadra.
L’ex Arizona, invece, è quello che può portare un po’ di difesa sugli esterni e punti veloci, grazie alla facilità nel far canestro e nell’attaccare il ferro. Harden, che pare giocatore più solido rispetto al suo anno da rookie, da metà della scorsa stagione si è potuto dedicare a fare solo la SG grazie all’arrivo da Utah di Eric Maynor, che lo ha sgravato dai compiti di regia nei momenti in cui Westbrook riposa in panchina. I risultati sono stati più che positivi dato che sono diminuite le palle perse e contestualmente aumentati gli assist. Il potenziale è ancora da esplorare e se James riuscirà a fare un ulteriore salto di qualità Durant e soci potranno davvero diventare una delle squadre da battere ad Ovest.
Tutto positivo dunque? Non proprio. La difesa è peggiorata rispetto all’anno scorso ed è passata dal concedere 98 punti (11° posto nella lega) al concederne 102.2 (20° posto). Il tutto con giocatori che difensivamente sarebbero anche buoni, se si considera che l’ex Biella Sefolosha è uno dei migliori esterni difensivi della lega, che Ibaka è un signor difensore soprattutto in aiuto, che Durant, così come Harden volendo avrebbero tutti i mezzi fisici per dire la sua difensivamente soprattutto grazie alle braccia lunghe che hanno entrambi e che lo stesso Westbrook e anche Green sarebbero difensori discreti anche se quest’ultimo da 4 deve vedersela con giocatori fisicamente più grossi di lui.
Purtroppo però, nonostante il buon Ibaka si patisce ancora troppo sotto le plance e per questo si è reso necessario riorganizzare le idee e trovare una soluzione che potesse mettere quel tassello giusto che permettesse di puntare a traguardi importanti.
Proprio per questo motivo all’ultimo momento utile, ovvero prima della trade deadline, Sam Presti ha tirato fuori la magata. Scambio con Boston per arrivare a Kendrick Perkins e Nate Robinson (per il quale si parla però di buyout) con Jeff Green e Nenad Krstic spediti in Massachussets.
Sostanzialmente lo scambio è stato tra Jeff Green e Kendrick Perkins quindi. I due erano entrambi in scadenza a fine stagione (Green è Restricted FA mentre Perkins Unrestricted) e Oklahoma era indecisa sul tipo di rinnovo da proporre alla loro SF. Green avrebbe chiesto probabilmente dei bei soldoni e se accontentato avrebbe lasciato i Thunder nella condizione di aver sempre il solito buco nel ruolo di centro e molto meno spazio salariale per coprirlo. Scambiandolo con Kendrick (per il quale si sta già parlando di rinnovo contrattuale) si sono presi i classici due piccioni con una fava, sistemando tecnicamente la squadra nel reparto lunghi e pagando un nuovo contratto oneroso (Perk avrà 36 milioni per 4 anni mentre l’offerta di Boston era di 22 sempre per 4 anni) ma scaricandone uno che sarebbe stato presumibilmente simile.
In più con l’addio di Green e il ruolo di C ben definito, si libera spazio per Ibaka che potrà giocare nel ruolo che gli è più congeniale, quello da 4. Logico che i Thunder offensivamente dovranno leggermente variare il loro gioco, principalmente perchè Ibaka non è un lungo che possa essere pericoloso dal perimetro come poteva essere Green. Però internamente guadagnano davvero moltissimo, soprattutto se il nuovo arrivato Perkins si mantiene in salute. Per Presti pare insomma la più classica delle win-win situation.
Dove possono arrivare allora questi Thunder dopo lo scambio? In futuro lontano, molto lontano a mio avviso. Perchè hanno una superstar come Durant che a 22 anni è già capace di fare il leader, un secondo violino come Westbrook che pare disegnato dal sarto per giocare con lui e un supporting cast che potenzialmente può essere completo e di alto livello con quella presenza a centro area che se rinnovata può essere davvero ciò che mancava per fare il definivo approdo tra le contender, e soprattutto con i 26 anni permette a Oklahoma di far crescere la squadra nelle prossime stagioni.
Nel futuro più prossimo invece ha sicuramente nelle corde il secondo turno dei playoff, soprattutto se riesce a mantenere il quarto posto ad Ovest che permetterebbe loro di accoppiarsi con squadre decisamente alla loro portata. Poi l’obiettivo sarebbe fare esperienza contro una delle squadre favorite per la vittoria finale, come fatto l’anno scorso con i Lakers, in una serie utile alla squadra di Presti per dare il la alla loro ascesa. E se prima avrebero comunque molto probabilmente dovuto soccombere contro le prime della classe, ora i Thunder hanno le armi per poter dare molto fastidio anche ad altissimi livelli.
Il futuro sorride ai Thunder dunque e dopo la candidatura più che concreta di Kevin Durant alla corsa all’MVP, è arrivata un’altra candidatura ancor più concreta a Presti per il GM dell’anno.
Attendiamo allora che l’ex Celtics ritorni dall’infortunio al ginocchio e giochi le prime gare con i suoi nuovi compagni e vedremo quali potranno essere le reali ambizioni di Durant e soci.
La mossa di Presti potrebbe aver fatto un favore anche ai Magic, secondo me, perchè i Thunder potevano essere davvero la possibilità numero uno per Dwight Howard nell’estate 2012.
Con questa candidatura che crolla e con squadre blasonate in declino dal punto di vista dell’età media o col cap collassato, credo aumentino le possibilità di tenerlo ad Orlando…
Detto questo, OKC ha una squadra fantastica con talento in abbondanza e ben distribuito, inoltre aver pescato due superstar al draft in maniera cosi ravvicinata è davvero tanta roba, futuro radioso.
Perkins è un’addizione indovinata per un ruolo dove storicamente sono sempre stati scoperti, oltretutto è un giocatore che in attacco nn chiede quasi nulla e non toglie alcuno spazio a Durant e Westbrook.
Harden avrà più minuti per non far rimpiangere i punti che metteva Green. Si attendono suoi miglioramenti consistenti in difesa per diventare la SG titolare al posto di Sefolosha, che sostanzialmente gioca perchè difende bene e fa tanti intangibles.
Non mi convince Ibaka da 4, lo vedevo meglio come centro atletico e difensivo.
Con un giocatore in stile Aldridge, per intenderci, sarebbero illegali.
La futura squadra di Andrea Bargnani?
Se riesce ad inserirsi bene e i giusti accoppiamenti possono giocarsi il 2° turno.
@tracymcgrady1
Giusto quello che dici a riguardo di Howard e Okc.
Ma non credere, ci sono franchigie che si stanno muovendo per il centro di Orlando.
Una di queste è proprio quella che ha liberato Perkins.