In origine furono i Bad Boys di Detroit, parliamo della fine degli anni ’80: una squadra di picchiatori di talento (Mahorn, Laimbeer) e lingue-lunghe anarchiche (Thomas, Rodman).
Gente che vinceva con le buone o con le cattive (più spesso con quest’ultime), che sbatteva a terra senza tanti complimenti chi si avventurava in area (chiedere a Michael Jordan), che intimidiva col trash talking (chiedere a Scottie Pippen e ai suoi mal di testa veri o presunti), e che quando finalmente perdeva una serie di playoff usciva dal campo senza stringere la mano ai propri avversari (toh, mi ricorda qualcuno anche più di recente…).
Poi vennero i New York Knicks di Anthony Mason, Charles Oakley e Xavier McDaniel: un trio che non vorresti mai incontrare di sera in una zona isolata della tua città. Giocavano tutte le partite agli 80 punti, menando come fabbri, cercando di imitare la filosofia difensiva dei Pistons di Chuck Daly senza averne il talento: infatti non vinsero mai un titolo. Ma a menare erano bravissimi, forse più dei Bad Boys.
La Combo del Three Peat non era simpaticissima, ma all’epoca il duo era più giovane, meno incarognito e più spensierato.
Gli Spurs dell’ex agente segreto Popovich e del karateka Bruce Bowen (con l’aggiunta dello scugnizzo Ginobili) erano effettivamente simpatici a pochi, ma più per il gioco piatto e grigio che per la loro cattiveria intrinseca.
E siamo quasi ai giorni nostri quando nel 2007 arriva a Boston un tranquillo pensionato, tale Garnett Kevin, che a Minneapolis non aveva più nè voglia nè motivazioni, trasformandosi istantaneamente nel “Pittbull” che tutti conosciamo, la nuova frontiera del trash talking (l’ultima vittima è stata Charlie Villanueva…).
A questo punto, lo avrete capito: stiamo parlando di quelle squadre, e di quei giocatori, che negli ultimi 20 anni si sono distinti per la loro spiccata antipatia – riconosciuta praticamente su tutti i campi NBA escluso il proprio, dove erano senza eccezioni i beniamini dei propri tifosi.
Ed oggi?
Che ve lo dico a fare: se volete conoscere i nuovi antipatici, dove prendere il primo aereo per la Florida, sponda Miami.
No, non troverete picchiatori, attenzione: i 3 Amigos sono ormai ufficialmente la squadra da battere e da odiare senza aver ancora vinto niente nè aver mai picchiato nessuno. Già solo questo probabilmente è un record.
C’è stato anche un periodo in cui, presi singolarmente, erano stati anche molto popolari e simpatici.
Wade ha vinto il Titolo che era praticamente un ragazzino, mentre Bosh per anni è stato un idolo in Canada, il primo dopo Vince Carter a rimettere Toronto sulla mappa geografica della NBA, oltre ad essere un ragazzo simpatico e che ha imperversato addirittura come attore su Youtube…
Il Lebron arrivato alle Finals praticamente da solo nel 2007 era l’idolo delle folle, il campione del futuro, era perfino accusato di essere troppo altruista, troppo buono e generoso nei confronti dei suoi compagni.
Poi qualcosa si è rotto: Wade a Miami ha cominciato a sbuffare che la squadra non era competitiva, Bosh metà dello scorso campionato l’ha passato o in infermeria o in sciopero bianco, Lebron ha continuato a perdere nei playoff senza mai prendersi una colpa e senza mostrare di avere dentro il fuoco sacro che ricordavamo, tanto per dire, negli occhi di un Michael, di un Larry, di un Kobe…
Diciamo dunque che i 3, alla fine dell’ultimo campionato, non navigavano già in buone acque a livello di simpatia. Ma la mazzata finale al loro livello di popolarità nella Lega è stata la – si può dire? – pagliacciata della “Decision”, insomma, questa roba qui:
Ed ora? Ed ora ci risiamo: Miami, che vinca o che perda, deve sudare ogni sera le proverbiali sette camicie, neanche fossero i campioni in carica. Tutti contro di loro si impegnano alla morte, tutti vogliono dimostrare di poter battere il nuovo Dream (?) Team, per non parlare delle trasferte a Toronto e Cleveland, che si preannunciano calde anzichenò.
I loro difetti sono esaminati al microscopio: Wade patisce Ray Allen, Lebron segna quando non conta e non segna quando conta, Bosh è un fighetta che non sa prendere rimbalzi, va sotto contro tutte le front line NBA e non sa giocare spalle a canestro.
Quando perdono, diciamo che non la prendono benissimo: c’è chi non parla (Wade) e chi cerca scuse più o meno valide (James).
Chiariamolo subito: dal punto di vista tecnico e dell’intesa, i Miami Heat possono ancora crescere tantissimo, e devono ancora recuperare e inserire giocatori importanti come Mike Miller.
Dal punto di vista psicologico, e della pressione, sono nella peggiore delle condizioni possibili, ma si sapeva. Devono vincere, o avranno problemi con l’opinione pubblica e probabilmente anche problemi personali fra di loro.
Ma dal punto di vista della simpatia, sono in vicolo cieco: se vinceranno, bella forza, son capaci tutti a vincere così.
Ma se perderanno, sarà perchè sono solo degli incapaci presuntuosi.
E per una volta, temo, sarà difficile dar torto al popolo degli haters…
Max Giordan
segue l’NBA dal 1989, naviga in Internet dal 1996.
Play.it USA nasce dalla voglia di unire le 2 passioni e riunire in un’unico luogo “virtuale” i tanti appassionati di Sport Americani in Italia.
Email: giordan@playitusa.com
Che brutta scelta ha fatto Lebron…..pessima pessima davvero pessima………………
…e vedrai che simpatia quando in panchina si siederà Riley…
James non è quel grande giocatore che è stato sempre considerato. Fisicamente è un mostro, ma sul piano della pura intelligenza cestistica non vale Bryant, non parliamo di Jordan, Magic, Bird, Jabbar e Walton.
bellissimo l articolo, questi tre sono antipatici non perche vincono o perche sono cattivi, ma sono antipatici perche sono tre fighetti del cazzo, che fanno i fenomeni…solo wade ha vinto un titolo(per carita giocando in maniera splendida nelle finali e per tutti i playoffs)…gli altri due fanno i fighi ma all attivo zero titoli
a me a parte bowen, nemmeno uno dei citati mi stastava antipatico
questione di gusti
articolo di una faziosità degna di “libero” o il “giornale”…
ora son scarsi e lebron non segna quando conta…mah! contenti voi!
questo articolo è scandaloso, mi stupisce perchè su questo sito c’è chi sa scrivere per davvero…
“se vinceranno, bella forza, son capaci tutti a vincere così.
Ma se perderanno, sarà perchè sono solo degli incapaci presuntuosi”
capisco che vuole rendere l’idea ma non mi sembra questo il modo
A me invece sembra giustissimo il concetto. Se un giocatore si autoproclama “erede di jordan”, “the chosen one”, “the king” e monta una pagliacciata di show televisivo per comunicare al mondo che negli anni a venire dominerà la lega con gli altri due amigos DEVE, e dico DEVE vincere. Se mi metto a fare una partita a basket uno contro uno con un bambino di 5 anni è ovvio che devo vincere, se perdessi sarei coperto dalla vergogna, ma anche vincendo tutti direbbero “bravo, bella forza a vincere così”…
tale Garnett Kevin però non è mai andato a fare trash talking con tale Maxiell Jason (tale a caso)
Non credo sia un articolo fazioso. E’ palese che quella pagliacciata della “Decision” sia stato un errore gravissimo. Tutti, o quasi, gli addetti ai lavori si sono schierati apertamente contro questa scelta di LeBron e poi contro Wade e Bosh al momento di quella presentazione ai tifosi degli Heat, che sembrava una parata per la vittoria di un titolo (!).
“Dal punto di vista psicologico, e della pressione, sono nella peggiore delle condizioni possibili” Questa è la frase da sottolineare, è proprio nelle condizioni impossibili che un campione esce fuori (ricordate Kobe accusato di stupro?), e sono curioso di vedere uno come Wade, che ho sempre stimato tantissimo, come reagirà a questa situazione. Di LeBron non sono curioso, perchè ho un forte dubbio sul suo comportamento futuro (Cleveland è vicinissima).
a me invece sembra sì condivisibile in alcuni punti, ma faziosissimo in altri. se posso permettermi al limite della superficialità.
spiego:
“la decision” unanimemente considerata una pagliacciata, ma stai attento. con “decision” in quel caso non si intende assolutamente la decisione di lebron ma la sua forma, il modo in cui è stata comunicata. posso portarti decine di testimonianze di addetti ai lavori illustri che sono invece d’accordissimo con la decisione di lebron. e altrettanti (come molte persone normali tra cui io), che credono che la suddetta decisione non vada giudicata perchè personale e soprattutto non ha ancora dato i suoi frutti (o non dato i suoi frutti).
“lebron non segna quando conta”. questa è semplicemente una cazzata, e non ha bisogno di essere smentita perchè si smentisce da sè. ma può capitare a tutti, magari in un eccesso di trasporto.
poi eh, ognuno è libero di pensarla come vuole, però sull’argomento mi piacerebbe leggere qualcosa di un po’ più equilibrato e soprattutto ben documentato.
si si certo. The Decision è il programma televisivo. Poi sulla scelta vera e propria non si può mettere in discussione niente, aldilà di un qualche considerazione tecnica condivisibile o meno!
E’ evidente il trasporto dell’articolo e magari non è vero che LeBron non segna quando conta. Ma quando ha contata (vedi le ultime due eliminazioni nei playoff) non c’è stato.
Ma naturalmente lungi da me fare l’avvocato del diavolo.
ecco sì, adesso sono più d’accordo. però non credo che lebron “non c’è stato”. magari è stato al di sotto delle aspettative solo nell’ultima serie con boston. di cui una partita disastrosa. Però per tutti i playoff 2009 ha giocato in modo mostruoso (compreso il famoso “the shot”), solo che orlando proprio si accoppiava in modo meraviglioso. non potevano limitare howard a meno di raddoppiarlo e quando lo raddoppiavano piovevano triple. che doveva fare lui? più di fare 40 punti a partita non so. l’anno scorso sì, qualcosa non ha funzionato, ma non mi è sembrato eccessivamente sottotono. a parte appunto l’ultima serie, quando pare che ci fossero grossi problemi di spogliatoio. e comunque, senza con questo voler aprire un confronto stucchevole, bryant ha cannato una grossa quantità di partite recentemente, dove sparacchiava paurosamente. ma il resto della squadra lo ha sostituito e hanno vinto il titolo. poi io sono il primo a pensare che lebron abbia dei limiti mentali, soprattutto il suo ego smisurato che lo spinge a tenere troppo la palla. ma da qui a definirlo uno che non sposta…
seguo questo blog praticamente ogni giorno, lo trovo interessante e anche ben commentato. poi ogni tanto trovo però queste cadute di stile, e non è la prima, su miami e in particolare rigurgiti di odio verso James portati a un livello veramente assurdo, anche travisando palesemente la realtà: James non segna quando conta? James può segnare 50 punti anche in gara 7 delle finals, quel che si discute di lui è di saper essere l’uomo leader, di comandare la squadra, di tenere in ritmo i compagni e far vincere LA SQUADRA, perchè a vedere solo le sue statistiche e la sua età finchè era a cleveland lebron è stato il giocatore più mostruoso mai sceso in un campo NBA. poi vedendo le partite ovviamente non è così…
specialmente le ultime frasi di chiusura dell’articolo sono abbastanza bambinesche, come il peggior interista che insulta qualcuno della juve per partito preso (o viceversa), non per motivi validi…continuo a seguire sempre il blog, ma se va avanti così inizierò a saltare sistematicamente i post che riguardano miami o i suoi giocatori…
ciao, francesco
bell’articolo ma gioco piatto agli spurs, se per anni hanno avuto il playbook + grande della lega. gioco lento magari il contrario del 7 shoot di dantoni ma piatto mi sembra troppo cattivo
questa frase è la dimostrazione di grande ignoranza del mondo del basket
e questo capita spesso a chi guarda le schiacciate e non la difesa
ciao a tutti
Questo trio si è autocandidato a vincere, ma dubito che arriverà l’ anello nell’ immediato. Abbiamo a che fare con tre accentratori del gioco: Bosh non sa far girare la palla e gioca meglio fronte al canestro che spalle al canestro, Wade e James sanno fare assist ma sono abituati a tenere in mano il pallone per l’ ottanta per cento della partita. Come ho già scritto in altri post, le squadre vincenti si costruiscono con la programmazione, non con le figurine Panini. Comunque, secondo voi è peggio Bowen, Rodman o Artest?
Tanto per parlare di veri Bad Boys.
su bruce bowen so che è una partita persa, ma moltissimi dei suoi interventi sono agonistici, non diciamo sciocchezze, chi gioca aggressivo in difesa difende cosi, chi lo giudica in modo diverso è chi no ho mai giocato in modo aggressivo in difesa, e guarda solo l’attacco,
molti giocatori hanno protestato contro bowen ma solo perchè giocare contro di lui non era facile, in una lega dove le difese spesso sono all’acqua di rose e ritenute cose da femminucce, infatti andate a vedervi rodman e poi ditemi se era un santo,
e tranquilli bowen si beccava le sue
come tutti
ciao
ma cosa cazzo stai dicendo? la difesa di bowen nn è aggressiva, è criminale. entrare con un calcio alla gola su un avversario, cercare di mettere costantemente un piede sotto l’avversario quando questo sta ricadendo, scalciarlo mentre questo sta tirando in modo da sbilanciarlo e farlo cadere in malo modo o ancora rifirargli volontariamente una ginocchiata nei maroni, nn è difesa aggressiva, è semplicemente ferrea di intezione di mettere fuorigioco il tuo avversario cercando di procurargli un infortunio. tra l’altro, hai mai visto giocare shane battier? neanche lui difende in maniera “aggressiva”, ma nn mi sembra certo uno che pensa solo all’attacco, anzi imho è il miglior difensore sugli esterni che esista in nba oggi
Il problema per Miami antipatia o no, é che hanno un gioco rasente l’orrido a volte.
Le Bron fa quasi sempre il play maker, Wade si infila nelle difese cercando canestri uno contro uno, Bosh tira dalla media e poco piu’. Le poche volte che l’ho vista giocare mi hanno fatto un impressione negativa.
Sembrano molto slegati nel gioco, che va a sprazzi e manca di armonia, I Mavs, pur non giocando benissimo gli hanno surclassati sotto questo punto di vista.
Le Bron sembra a volte gicoare con il freno a mano tirato per non accentrare troppo il gioco, ma non é piu’ lui. Contro i Mavs ha fatto un sacco di cavolate, gli sembra mancare convinzione. Non ho visto molte partite pero’, magari é stato solo una sfortunata coincidenza
whitemancantjump
Io non mi azzarderei a mettere Rodman e Artest nella stessa frase con Bruce Bowen. Dennis il più intelligente, uno scienziato del gioco, Artest il più duro, fisicamente terrificante, intensità pazzesca, Bowen uno scorretto che difendeva sbattendoti a terra e cercando l’intervento da KO…
Il migliore: Rodman;
Il più scorretto: Bowen perchè gli altri due a mio avviso non erano scorretti.
gugo
Anche il superkick a Wally Szczerbiack (o come cavolo si scrive) degno del miglior Shawn Micheals è difesa?
Oppure mettere il piede sotto per scavigliare l’avversario?
Rodman e Artest non erano dei santi, però non facevano male di proposito.
Forse non si è capito bene, ma nel pezzo questa frase:
“I loro difetti sono esaminati al microscopio: Wade patisce Ray Allen, Lebron segna quando non conta e non segna quando conta, Bosh è un fighetta che non sa prendere rimbalzi, va sotto contro tutte le front line NBA e non sa giocare spalle a canestro”
è riferita – sono solo alcuni esempi – alle critiche più comuni che si leggono su siti e blog della rete.
Non è il mio pensiero, ma il – chiamiamolo così – “pensiero dominante” dei critici dei “nuovi antipatici”, di questo si parlava no?
Mi sembrava giusto precisarlo! Sono difetti che molti fanno notare, ma non è detto che siano veri, nè che io pensi che siano veri… però è molto comune leggere queste cose da parte dei loro critici !
è comune leggere da parte dei loro critici “lebron non segna quando conta?”. mi pare che ci si stia arrampicanto paurosamente sugli specchi. allora siccome su alcuni siti web i critici di kobe dicono che è uno “stupratore arrogante che non sa giocare a basket montato figlio di papà e pure merda” voi lo scrivete?
tanto difficile ammettere di aver scritto una cazzata?
Ma e’ semplice, l’autore dell’articolo e’ uno di quei falliti che non esce mai di casa. E’ siccome non ha tanto da fare nella vita, prende per falliti dei giocatori che fanno parte di uno sport che lui stesso segue come un matto…Loro guadagnano, giocano, si divertono, lui e tanti come lui impazziscono dietro una tastiera. Ci vuole un bel psicologo di quelli bravi e nemmeno basta. Ma provare andare a lavorare e’ un idea cosi orrenda al punto che si preferisce rincoglionirsi davanti un PC?
ragazzi ma evitate queste cadute di stile………. neanche la gente che non capisce nulla o veramente poco si mette a fare questi discorsi….senza nessuna offesa ci sono articoli che mi permetto di conservare perchè di rara bellezza ma questo è cestinato da subito
…tralasciando i ridicoli commenti su bowen (mai visto un giocatore così bravo nel guadagnarsi lo stipendio: pagato per vincere faceva quello per cui era pagato…buono o cattivo non sono caratteristiche inerenti lo sport…finchè gli arbitri dicon che VA BENE CHI VI AUTORIZZA A DIRE CHE NON VA BENE?$).
Poi trovo che le vere persone ridicole sian quelle che se la son prese con l’autore dell’articolo: patetici :D.
Se leggeste blog usa invece che italiani o anche semplicemente il sito ufficiale dell’ NBA vi accorgereste come l’autore di quest’articolo abbia fedelmente ritratto l’opinione comune (3 articoli mi son sorbito tra ieri oggi su nba dot com….) di buona parte degli addetti ai lavori…senza peraltro schierarsi apertamente tra le fila degli haters (“E per una volta, temo, sarà difficile dar torto al popolo degli haters…” è italiano gente….)
La realtà dei fatti è che Miami è veramente la squadra più odiata della lega…piaccia o meno…quindi perchè non si potrebbe scriverlo?
le critiche sono riferite ad altro. non al fatto che sono i più odiati della lega.
prego leggere le critiche prima di arrampicarsi sul pulpito e sparare cazzate.
“Poi qualcosa si è rotto: Wade a Miami ha [ETC ETC]acro che ricordavamo, tanto per dire, negli occhi di un Michael, di un Larry, di un Kobe…”
pura e semplice constatazione: è offensiva? se si perchè? :D
“I loro difetti sono esaminati al microscopio: Wade patisce Ray Allen, Lebron segna quando non conta e non segna quando conta, Bosh è un fighetta che non sa prendere rimbalzi, va sotto contro tutte le front line NBA e non sa giocare spalle a canestro.”
esaminare al microscopio dovrebbe far riflettere su come anche l’autore sia convinto che i difetti dei tre non sian poi così “macroscopici”…e neanche in questa frase traspare il vero parere dell’autore (anche in questo caso si tratta di “luoghi comuni” risentiti più e più volte….ma dai son il solo che ha già sentito queste obiezioni dovunque?
“Quando perdono, diciamo che non la prendono benissimo: c’è chi non parla (Wade) e chi cerca scuse più o meno valide (James).”
è stato fin troppo gentile…a parer mio son reazioni da bambino viziato…ho perso non ti stringo la mano e me ne vado???ma stiamo scherzando? quanti hanno hanno? 5???!?!?
“Ma dal punto di vista della simpatia, sono in vicolo cieco: se vinceranno, bella forza, son capaci tutti a vincere così.
Ma se perderanno, sarà perchè sono solo degli incapaci presuntuosi.
E per una volta, temo, sarà difficile dar torto al popolo degli haters… ”
Idem come sopra: si tratta ancora una volta di un parere comune abbondantemente diffuso tra molti addetti ai lavori o semplici fruitori dello spettacolo NBA… poi vi son altri indizi lessicali ( “temo” “popolo degli haters” etc etc..) che dovrebbero far capire anche ai meno acuti che l’autore non appoggia ne condanna queste tesi ma, si limita a riportarle… è forse una colpa ? :D
a me sembra che troppa gente voglia giocare a fingersi “vergine violata” …. :-D
non ho trovato nulla di fazioso od offensivo ma una semplice constatazione (e per di più un po’ sommario e superficiale, non me ne voglia l’autore) di una spiacevole situazione che è, comunque, reale…
io personalmente non sono troppo interessato dalla questione: si tratta di atleti non di pensatori…da loro mi aspetto la “Son un super egocentrico tammarro Decision” ed altro ancora ;-)
Cito Massimo Oriani dalla Gazzetta : “La frustrazione di LeBron sarebbe anche legata al fatto che a Miami non gode del trattamento preferenziale che gli veniva invece concesso a Cleveland. Il suo entourage è stato tagliato fuori, gli allenamenti non vengono fissati in base alle sue esigenze, non gli viene permesso di raggiungere il giorno successivo la squadra per far bagordi nella città dove ha giocato.”Cito Sergio Tavcar:” E questo sarebbe uno dei più grandi di sempre? Con questa testa (di cosa, lo sappiamo tutti)? Con queste abitudini? Direbbe Aldo Giordani: che vada a ramazzare il pelago. Dico io: vada ad espletare i suoi bisogni corporei di tipo solido,per me non esiste più.”Come dargli torto?
Che giocatore Lebron, sembra di vedere sua maesta altezza aerea Mj23 His Airness Air Jordan Alias Micheal JORDAN dei tempi migliori, quando dominava insieme a Scottie Pippen. Che ricordi, gli anni 90. Per fortuna che esistono certi giocatori che ci fanno rivivere queste sensazioni ed uno di questi e’ il grande Lebron James.