Manu Ginobili è pronto per ridare l'assalto al titolo...

Gli Spurs come ogni anno, con Duncan in campo e Popovich in panchina, si presentano come una della migliori squadre della Western Conference, come una della squadre in grado certamente di andare ai play off e di impensierire i campioni in carica dei Los Angeles Lakers.

La loro organizzazione difensiva, il loro sistema di squadra radicato ormai nel DNA della maggior parte dei componenti del roster di Popovich danno grande solidità agli Spurs, se davvero San Antonio vuole arrivare sino in fondo questa sembra una delle ultime occasioni rimaste.

Conference: Weastern
Division: SouthWest

Arrivi: Ryan Richards, Gary Neal.
Partenze: Keith Bogans, Roger Mason, Jr., Ian Mahinmi
Scelte al draft: Tiago Splitter,James Anderson,

Probabile quintetto base
PM – Tony Parker
SG – Manu Ginobili
SF – Richard Jefferson
PF – Antonio McDyess
C – Tim Duncan

Roster:
G –Tony Parker; George Hill; Garrett Temple; Manu Ginobili; James Anderson; Gary Neal; Alonzo Gee;Curtis Jerrells.
F –Richard Jefferson; Matt Bonner; Bobby Simmons;  Antonio McDyess; DeJuan Blair; James Gist.
C –Tim Duncan; Tiago Splitter; Marcus Cousin.

Head Coach: Gregg Popovich

Sono ormai anni che gli Spurs sono etichettati come vecchi, con un leader come Duncan sempre più acciaccato, eppure ogni anno a primavera le squadre della Western Conference si trovano a dover avere a che fare con San Antonio, dopo 11 stagioni e 4 titoli NBA vinti, questo sembra davvero essere una delle ultime occasioni in cui San Antonio, con questo nucleo di giocatori potrà cercare di competere ai massimi livelli.

Questa stagione vestirà finalmente la maglia di San Antonio Tiago Splitter, il brasiliano dopo essere stato scelto nel 2007 dagli Spurs ha avuto modo di passare altri 3 anni in Europa  a giocare ad alto livello basket organizzato, quindi arriva in modo atipico alla sua stagione da rookie nell’NBA; il suo arrivo porta agli Spurs un giocatore sicuramente di presenza sotto canestro che si può ben integrare nel sistema difensivo si San Antonio ed al contempo non “sporcare il foglio” nella metà campo offensiva.

Splitter toglierà minuti sia a Duncan sia a McDyess e questo può essere solo un bene per le ginocchia dei due veterani degli Spurs. Nonostante Blair abbia disputato una grande stagione da rookie,  avere in aiuto difensivo un giocatore di 201 cm, Blair, o uno di 211 cm, Tiago Splitter, fa davvero una grande differenza, specie in una squadra dove i concetti, le regole difensive, sono le fondamenta ideologiche di tutto la loro pallacanestro.

Un altro innesto interessante fatto dalla dirigenza degli Spurs in estate è quello dell’ala Bobby Simmons, giocatore con stagioni da 13 e 16 punti di media in stagione, prima che un infortunio nel momento migliore della sua carriera e poi un difficile rientro non portassero Simmons ai margini delle rotazioni di Milwakee e poi dei New Jersey Nets.

Simmons arriva agli Spurs senza che su di lui ci siano grosse aspettative, ma se riesce a recuperare piena efficenza fisica, gli Spurs possono avere un cambio in ala, con buone doti atletiche e con dei punti nella mani.

Popovich abituato a guardare più la metà campo difensiva che quella offensiva, sta anche provando a far diventare Simmons uno specialista difensivo, o quantomeno un giocatore inserito nel contesto difensivo di squadra degli Spurs che in questo contesto può mettere a frutto le sue doti fisiche difendendo su un tipo di giocatore contro cui gli Spurs non hanno molte armi.

Nella off season la dirigenza Spurs ha continuato a lavorare per migliorare la squadra e al contempo non compormettere la situazione salariare della franchigia con contratti troppo lunghi e onerosi, infatti una delle mosse che gli Spurs hanno fatto è stata quella di rimettere sotto contratto Richard Jefferson,spalmando su 4 stagioni invece che 3 il salario di Jefferson, dando così al giocatore uno stipendio più in linea con il suo attuale valore tecnico.

Lo stesso Jefferson avrà così l’opportunità di riscattarsi dopo una prima difficile stagione a San Antonio dove, dopo gli anni giocati in sistemi destrutturati a Milwakee e New Jersy, ha faticato non poco ad acquisire le regole offensive e difensive dei texani.

Anche Matt Bonner è stato “ri-firmato” dagli Spurs che ritengono tecnicamente fondamentale avere un giocatore lungo in grado di tirare bene da fuori come Bonner, che non è certo Robert Horry ma è ormai diventato un giocatore funzionale al sistema di gioco di coach Popovich e si è così guadagnato la conferma nel roster della squadra texana, visto che è uno dei pochi giocatori in grado di modificare la strutturazione offensiva degli Spurs ed allargare il campo.

Questa dovrebbe essere la stagione della conferma di George Hill, dopo i segnali dati nella passata stagione e nei play off, Hill può davvero essere il giocatore che da fisicità e difesa nel reparto dietro degli Spurs e al contempo è in grado di contribuire in modo sostanzioso in attacco così che i punti in quei ruoli non arrivino solo da Parker e Ginobili come invece è stato in passato quando i cambi dei piccoli erano Bogans o Bowen, due buoni difensori ma di certo non dei realizzatori.

Hill è sopravvissuto al trattamento che Popovich riserva a tutti i suoi rookies e si è ritagliato sempre più minuti e sempre più nei momenti che contano della partita, difatti è passato da 5,7 punti di media a partita della sua prima stagione ai 12,4 punti a partita della passata stagione, il tutto in 23 minuti scarsi di impiego, cresciuti a 13,4 punti a partita durante gli ultimi play off, statistiche che testimoniano la crescita del ragazzo sia dal punto di vista tecnico sia in termini di personalità, aumentare la propria produzione quando conta, nei play off, è di solito sintomo di personalità e di prontezza mentale a giocare i minuti importanti delle partite.

Naturalmente tutto quanto dettto, tutte le speranze degli Spurs di provare a rivincere un titolo NBA o comunque di competere ai massimi livelli dipendono ancora dalle prestazioni di Duncan, Ginobili e Parker.

Come detto Duncan si sta incamminando vero il Sunset Boulvard della propria carriera, con classe, con eleganza, ma sempre di tramonto si tratta, non rimangono molti chilometri da giocare nelle ginocchia del caraibico, in quest’ottica il limitare i suoi minuti nella regular season può certamente contribuire ada avere un Duncan decisivo ai play off, Duncan in grado ancora di decidere le partite sia in difesa sia in attacco.

Ginobili ha un solo anno in meno di Duncan, per certi versi lo stile di gioco dell’argentino che l’ha portato a non risparmiarsi mai in carriera, a non rinunciare a nessuna sfida che un campo da basket poteva proporgli, dal fare 48 punti oppure fare 14 assist, scendere in campo con la propria nazionale e conquistare mondiali e olimpiadi, insomma un competitore che ha sempre usato il proprio corpo come se non fosse il suo.

Ginobili oltre a questa sua fiera voglia di vincere ha un cervello che pensa sempre baskete e che gli permette di arrivare oltre i suoi limiti tecnici e fisici, risucendo a giocare “un passo avanti” rispetto ai suoi avversari. Inoltre per la prima volta da anni Ginobili si presenta all’avvio della regular season riposato e senza infortuni avendo deciso di saltare l’impegno con l’Argentina al mondiale di Turchia, tutto questo permetterà a Ginobili di continuare ad essere un fattore anche nella prossima edizione dei San Antonio Spurs.

Capitolo Tony Parker: sicuramente oggi il francese è uno dei migliori playmaker NBA, in grado sia di far giocare la sua squadra sia di metter punti in proprio e in difesa grazie alla sua velocità ed ad un’insospettabile forza fisica non soccombe contro giocatori all’apparenza più prestanti come Kidd, Williams o Westbrook.

Parker con il tempo ha trovato il suo posto a fianco di Duncan e Ginobili all’interno di un equilibrio funzionale che con il tempo si  è creato all’interno della franchigia texana.

Quest’anno anche Parker inizia la stagione integro fisicamente e entra in quello che è il suo “contract year” , ed a 28 anni il prossimo contratto che firmerà sarà certamente il contratto che definirà la sua carriera, non che Tony Parker e la signora Eva Longoria abbiano bisogno di soldi per mantenere la famiglia, ma certamente dopo aver vinto 3 titoli NBA con San Antonio Parker può pensare di fare un ultimo grande assalto al titolo NBA con i neroargento e poi, visto il declino fisico degli altri grandi Spurs, portare il suo talento altrove, magari a New York, città particolarmente adatta per la coppia Parker-Longoria e con un allenatore italo-americano il cui stile di gioco ben si adatta alla visione di pallacanestro di Parker.

Come detto questa potrebbe essere l’ultima stagione di vertice per questa versione degli Spurs, sia per l’età di Ginobili e Duncan, sia per il contratto di Parker, certamente Popovich ed i suoi non lasceranno nulla di intentato per arrivare di nuovo a vincere nell’NBA; gli infortuni, come i nuovi si integreranno nel gruppo e come si adatteranno alla mentalità Spurs, tutto questo potrà influire sui risultati dei texani, ma di una cosa Si può essere certi: Popovich e la sua squadra sanno cosa vogliono, sanno cosa devono fare per ottenerlo e faranno di tutto per arrivare agli obiettivi che si sono posti.

Sulla carta i Los Angeles Lakers sembrano essere superiori agli Spurs però è sempre difficile escludere i texani dalla lotta al vertice della Western Conference.

16 thoughts on “San Antonio Spurs – Preview

  1. San Antonio si presenta ai nastri di partenza come daì 11 anni tra le 4-5-6 favorite alle finali di conference. Non molto attivi sul mercato, o meglio apparentemente. Se analizziamo il mercato/draft degli ultimi anni, possiamo subito notare che gli spurs hanno gia realizzato un bel quintetto futuristico, che ha pero, in egual modo per il quintett base titolare, un buco nello spot di ala piccola. Ecco il quintetto ” futuro”: pg Hill, sg Anderson4 (ottimo realizzatore, personalmente scommetto su di lui, basta che si integri nel sistema Pop)sf ??, pf Blair (steal of the draft 2009)c splitter (ottimo acquisto, giocatore dominante in europa, e io suo percorso per nba ricorda quello di scola, anche per la provenienza tau, lui diventera entro 1-2 anni un protagonista, ha i mezzi per dominare)

  2. “…Parker può pensare di fare un ultimo grande assalto al titolo NBA con i neroargento e poi, visto il declino fisico degli altri grandi Spurs, portare il suo talento altrove, magari a New York”…
    Perchè no. Preferirei più Paul ma sicuramente Parker non è niente male, anzi. Ci può stare.
    Splitter può far bene anche perchè gli verranno concessi minuti.
    Per gli Spurs solito discorso. Tutto dipenderà dal loro stato psico-fisico.

  3. come sempre si passa dai 3..2 son sempre più vecchi e logori,per cui non vedo dove possano andare.e cii spero pure,si sa che non li reggo.anzi,vanno dove li porta timoteo,a dirla proprio tutta…

    • speriamo che arrivino lontano….anche se ormai le speranze sono quelle che sono perchè sia Manu che Duncan sono alle battute finali oramai…..
      certo è che questo è uno dei team più tosti di sempre!

  4. No tim no party. E purtroppo da quando il caraibico non ce la fa più a caricarsi tutti sulle sue larghe e sapienti spalle sono finiti anche gli spurs.
    Sono sicuro che l’ultimo acuto c’è stato nel 2007 (finali senza senso del resto), ma poi è finita lì la magia della coppia TD-POP.

    Comunque sia mettili li 4 anelli e per duncan il posto come una delle ali grandi più dominanti DI SEMPRE!!! Respect.

  5. Questa sarà l’ultima stagione in cui vedremo competitivi i San Antonio Hospice. Se le ginocchia dei vecchi reggono, superano le 50 W e diranno la loro in chiave Anello, se invece (come immagino sarà) accadrà il contrario massimo 45 W e schiaffo epico subìto ai Playoffs.

  6. quoto Brazz.. Spurs sempre + vecchi e logori a anchio spero facciano poca strada..
    ancora godo per il 4a0 del scorsi PO

    • ti ringrazio davvero tanto dell’invito onic76, ma la verità è che non sono tanto bravo a stare dietro a questi giochi ‘via-web’….ho la testa troppo tra le nuvole e va a finire che mi dimentico pure di essermi iscritto :-))

  7. Come ho scritto in un recente articolo…occhio a Tiago Splitter. In Europa è da anni uno dei migliori lunghi, e devo dire che pur essendoci tanti altri giocatori bravissimi è uno dei miei preferiti. Non si può dire ad occhi chiusi che farà grandi cose in NBA, ma secondo me è davvero un grandissimo, ha carattere da vincente ed esperienza.

  8. Vecchi logori sul viale del tramonto. Vero come è vero che non vorrei affrontarli sani ai PO. Il punto è sempre lo stesso: fare una RS al risparmio per poi giocarsi tutte le carte in due mesi. Il concetto se è valido per i Celtics non vedo perchè non possa esserlo per i nero argento. Quest’anno Ginobili si è riposato, Duncan pure e Parker sembra essere a posto. Partendo da questo sarà interessante capire cosa farà Jefferson e quanto potrà essere d’aiuto in un sistema duro per lui da digerire. Hill ha le doti per dare un contributo valido al team (vedi lo scorso anno) mentre Simmons è Splitter sono le novità. Nei piani di Popovich il brasiliano dovrà dare minuti di qualità senza far pesare troppo la permanenza in panca del venerabile TD. Il duo Splitter/Blair sono sulla carta un ottimo back-up.
    Ribadisco che sottovalutarli mi sembra sbagliato: forse per la prima volta da anni il trio arriva sano alla RS o perlomeno senza estati impegnati in Mondiali e Olimpiadi. Certo sono logori ma ricordo che lo scorso anno sono andati ai PO nonostante non abbiano avuto i tre a posto con Jefferson a fare da comparsa poco gradita. Insomma, da tifoso di basket spero possano arrivare sani ai PO per battagliare contro i Lakers visto che le pretendenti sono Thunder, Dallas (ci credo poco), Houston e Utah ad essere ottimisti.

  9. gli spurs sembrano come il “mio” milan,squadra che ancora punta sui giocatori che nell’ultimo decennio hanno fatto degli spurs una piccola grande dinastia.
    la nba a differenza del calcio ti aiuta di più a rifondare,quindi non vedo perchè gli spurs continuino a intestardirsi col puntare sui grandi “vecchi”.
    ok duncan,ma un ginobili si poteva lasciare andare,anche perchè questa squadra se gira al massimo quando conterà potrà anche arrivare alle finali di conference,ma poi sarà costretta a fermarsi.
    ma questa e l’ipotesi più ottimistica.
    poi io resto sempre dell’idea che i lakers di oggi neanche gli spurs di qualche anno fa li avrebbero eliminati in una serie…

  10. Infatti credo che nel panorama dell’Ovest possano essere ancora competitivi, tutto dipende da quanto le RS li logora.
    Ad oggi credo che Dallas e Durant possano essere alternative credibili agli Spurs anche se se dovessi scommettere oggi il classico euro, la finale a Ovest sarebbe ancora LA – Spurs, con gli angelini favoriti.
    Le altre squadre possono dare fastidio ma non credo siano realmente competitivi in una serie di PO contro queste due franchigie.

  11. Parker (Hill)
    Simmons (Ginobili)
    Jefferson
    Duncan (McDyess)
    Splitter (Blair – Bonner)

    Cercando di costruire il quintetto, ed appurato che il Gino DEVE partire da sesto uomo, mi chiedo chi possa giocare da guardia titolare dopo la partenza di Mason e Bogans. Vado con Simmons, solo perche’ non conosco assolutamente i rookie e sophomores Anderson e Gee.

    Da quanti anni si dicono le stesse cose riguardo gli Spurs? Cose del tipo “Ultima opportunita’ per il Trio prima dell inevitabile ricostruzione”. Sono almeno tre anni. Oramai il passaporto sta sbiadendo e l’orologio biologico delle ginocchia di Mr Fundamental e della schiena di El Contusion sta battendo impietoso le ultime ore.

    Parker ha perso un po’ della sua esplosivita’ orizzontale, ma comunque non puo’ essere messo in discussione. Hill va bene come back up.
    Manu sano insegna basket a mezza NBA (beh molta piu’ di mezza).
    Jefferson non ci azzecca molto nella Popovic philosophy, pero’ il talento c’e’ sempre, si spera che un anno di rodaggio lo renda piu’ prolifico.
    Duncan e’ semplicemente Duncan, attorniato da nani, ballerine, mestieranti.. Reparto affollato dove c’e’ di tutto e di piu’: il biancone tiratore (Bonner), il sotto dimensionato animale da rimbalzo (Blair), il veterano(McDyess) e soprattutto l’atteso (per 3 anni) complemento di Tim, Thiago Splitter, che potrebbe essere un crack a Los Alamos city (facendo finalmente finire i rimpianti per la sciagurata cessione di Scola, unica cantonata, a mia memoria, presa dall’ ineffabile management texano)

    Secondo me fanno bene a rimandare la ricostruzione il piu’ possible, e’ meglio mungere la vacca finche’ da’ latte. Non penso che una volta che Duncan tornera’ alle Isole Vergini (probabilemnte se le comprera’ anche) Los Alamos City sara’ una piazza molto appetibile per i Free Agent, e la botta di deretano di scegliere Duncan un anno di tanking dovuto all infortunio di David Robinson non capita esattamente ogni anno

    48 W col freno a mano tirato e semifinale di conference

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