Quale futuro per Anthony a Denver?

In un modo o nell’altro i Denver Nuggets riescono sempre a salire agli onori delle cronache NBA.

La Melo-soap ha riempito le pagine di quotidiani vari e specie online, si è detto praticamente di tutto. Questo ha oscurato i problemi che la squadra è chiamata ad affrontare nell’immediato futuro.

Perchè se è davvero inevitabile che Carmelo Anthony cambierà maglia a partire dal prossimo febbraio o la prossima estate, la squadra nell’attuale instabile situazione tecnica, anche contrattualmente incerta per alcuni, deve trovare un modo per vivere una stagione da protagonista; anche se potrebbe appunto, essere l’ultima con questa maglia per alcuni dei giocatori più rappresentativi.

Conference: Western Conference
Division: Northwest

Arrivi: Shelden Williams, Al Harrington.
Partenze: Johan Petro, Malik Allen. Da verificare chi resterà dopo il training camp.

Probabile quintetto base
Playmaker: Chancey Billups
Shooting Guard: Arron Afflalo
Small Forward: Carmelo Anthony
Power Forward: Al Harrington
Center: Nenè

ROSTER
Guardie: Chauncey Billups, Anthony Carter, Ty Lawson, Arron Afflalo, J.R. Smith
Ali: Al Harrington, Chris Andersen, Carmelo Anthony, Renaldo Balkman, Kenyon Martin, Shelden Williams
Centri: Nenè

Head Coach: George Karl


I Denver Nuggets in questo momento, sono uno dei puzzle umani più difficili da comporre nel panorama della prossima stagione NBA. La “Melo-Soap”, che ci ha tenuto compagnia nelle ultime settimane, ha anche spezzato quel flebile equilibrio nello spogliatoio che coach Karl era riuscito a costruire nella scorsa stagione, prima di lasciare la panchina per i noti problemi di salute, con la serie contro Utah, che ha fatto emergere le idiosincrasie di un roster, come sempre risultato incompleto in vista di una serie di playoff, e portato al punto di sua massima espressione tecnica nella famosa finale di Conference giocata contro i Lakers.

Quella finale aveva mostrato dei Nuggets in grado di reggere contro i più profondi e talentuosi rivali. Ma l’intera serie di finale però, aveva anche mostrato una squadra poco profonda e con alcuni dubbi tecnici da dissipare. La dirigenza dopo quella finale di Conference, aveva seguito una linea di un “estremamente-basso” profilo per rinforzare la squadra in vista della stagione 2009-2010.

Ora, dopo aver smaltito l’eliminazione con Utah, l’estate appena trascorsa, burrascosa in modo particolare sul finale, ha visto la dirigenza seguire la stessa linea di azione di due stagioni or sono e optare per due soli inserimenti in Shelden Williams e Al Harrington.

Scelte queste della vecchia dirigenza, prima di passare il testimone al nuovo corso rappresentato da Masai Ujiri, ex scout per i Nuggets nel periodo 2003-2007, ex assistant gm a Toronto, e icona del nuovo corso Nuggets.

Ha detto si Ujiri alla proposta dei proprietari, dopo che altri candidati – dalle parti di Phoenix per esempio -, avevano risposto “No grazie.”

Il nuovo GM affronta questa nuova sfida nella più difficile stagione della squadra degli anni recenti. La probabile partenza di Anthony, e le contingenti situazioni di altri giocatori, come Kenyon Martin, rappresentano probabilmente un punto di ripartenza per la società.

Una rifondazione, in quanto è difficile prevedere dei Nuggets competitivi nell’immediato futuro nel caso probabile che Anthony parta. La figura del nuovo GM, seduto in cabina di regia, a cui poco può essere imputato di quanto accadrà, rappresenta una scelta positiva in termini di cambiamento.

Una ventata di novità che potrebbe fare bene all’ambiente in un momento difficile. A patto però che la proprietà della società sia aperta a quello che sembra appunto un nuovo corso, rappresentato anche dalla figura di Josh Kroenke, ex giocatore di Missouri, figlio del ben più noto papà Stan, e investito di maggiori poteri in seno ai Nuggets, dopo che suo padre ha acquistato i St.Louis Rams.

Se ne sono andati infatti Rex Chapman e Mark Warkentier. Serviva questo nuovo cambiamento, anche se con un diverso tempismo, purtroppo causato dall’acquisto della squadra NFL solo in tempi recenti. Serviva, perchè in un modo o nell’altro, si è giunti al capolinea del progetto tecnico, rappresentato dal roster degli ultimi anni.

L’età dei giocatori più importanti è salita. Gli onerosi contratti di giocatori come Martin e Billups dopo la prossima stagione scadranno e si è rimasti a metà del guado, nella comunicazione di rinnovo con i giocatori. Si è rimasti a metà del guado, in modo particolare, nella percezione che si voleva dare al mondo NBA delle velleità sportive di questa franchigia.

Si può obiettare che si è raggiunta una finale di Conference; ma si deve anche ricordare allora che le altre volte i Nuggets sono usciti al primo turno di playoff. Un quintetto potenzialmente in grado di fronteggiare a viso aperto chiunque in una singola gara, ha prodotto una finale di Conference. Non confermata la stagione successiva. Ora, è questa la percezione che si ha dei Nuggets ed è ancora questa la percezione che alcuni tra i migliori lunghi della NBA, liberi di accasarsi dove volevano l’estate appena trascorsa, hanno dimostrato rifiutando la corte dei Nuggets.

A partire da Jermaine O’Neil, passando per la mancata trade per Andris Biedrins, si è arrivati alla firma di Al Harrington per 5 anni a 34$ complessivi. Discreta firma la sua, ma difficilmente è un giocatore che potrà incidere profondamente. Nel mezzo tanti nomi di cui nessuno concretizzato. Lo stesso era accaduto nelle scorse stagioni. E’ questa la percezione che si ha della squadra. Ed in questa situazione hanno convissuto delle scelte tecniche contrastanti.

Come Jr.Smith, talentuosa guardia con il quale lo staff tecnico ha provato l’impossibile, ma che ora con ogni probabilità verrà fatto giocare solo per elevare l’appeal dei gm della NBA in vista di una sua cessione. Comunque vada è arrivato il momento di una ferma decisione tecnica a riguardo, visti anche tutti i problemi vari generati al di fuori del parquet.

Come poi Renaldo Balkman, interessante pedina arrivata da NY, e probabilmente mai entrata nelle grazie di coach Karl, tanto da preferirgli anche Malik Allen nella scorsa stagione. Balkman ha registrato 7 minuti media nella scorsa stagione; minutaggio crollato dopo i 14.7 minuti di media della stagione 2008-2009. Nella serie contro Utah non è stato utilizzato. Peccato vederlo utilizzato cosi poco. Se veramente lo staff tecnico crede poco in lui, o se quel tipo di giocatore non è funzionale alle rotazioni delle squadra, lo si dovrebbe monetizzare o scambiare al mercato di febbraio.

Sono questi solo due interrogativi tra i tanti in vista della nuova stagione.
Ai quali seguono la situazione di Kenyon Martin, il cui rientro ad oggi non è stato nemmeno ventilato, e lo stesso giocatore ha detto che non ha nessuna fretta di rientrare vista la sua situazione contrattuale.

Ha dichiarato infatti in conferenza stampa “Nessuno ha avuto la premura di offrirmi un estensione contrattuale. Allora perchè io dovrei avere la fretta di rientrare e rischiare un nuovo infortunio? Il contratto di Al Harrington poteva essere offerto a me “.

Più che la dichiarazione più o meno discutibile, è questo un altro esempio di molte questioni lasciate in sospeso. Tra le quali valutare appieno le intenzioni di Carmelo Anthony, dopo che lo stesso aveva rifiutato l’estensione contrattuale, mesi prima di arrivare alla situazione attuale.

Si è rimasti a metà del guado, perchè questa situazione si è verificata nella fase di transizione tra la vecchia e la nuova dirigenza. O perchè probabilmente, la vecchia dirigenza ha dato molte cose per scontate. I Nuggets tra i problemi in vista della nuova stagione, avranno un Chris Andersen a mezzo servizio, e lo staff tecnico avrà tempo e modo di valutare sia Harrington che Williams nello scacchiere tecnico della squadra. Ma questo, mostrerà ancora una volta la non eccelsa profondità della squadra.

Dodici sono i giocatori sotto contratto, con alcuni infortunati e i 5 invitati al training camp si giocano probabilmente l’ultima chiamata disponibile per giocare con la squadra nella prossima stagione. In questa specie di Risiko umano, e con le due maggiori note positive rappresentate da Arron Afflalo – parlando di rinnovi anche lui è in attesa di una chiamata dalla società, i Nuggets hanno tempo fino al 31 Ottobre per prolungare il suo contratto – e Ty Lawson, si calerà un George Karl segnato seriamente segnato dalla cura del cancro e alle prese con una delle tante sfide di allenatore che gli si sono presentate in carriera.

In altre sedi lo avevo ripreso più volte per varie scelte tecniche. Qui attendo con curiosità di vedere come gestirà questo gruppo con la sua provata esperienza di coach NBA. Parentesi Karl a parte, sono dei Nuggets tutti da scoprire, quelli che si apprestano a vivere la nuova stagione. Con problematiche da affrontare in primis al di fuori del campo di gioco.

Vanno trovati dei nuovi equilibri in quello spogliatoio. Vanno dipanate varie matasse tecniche poi.
Sia che Carmelo Anthony venga ceduto a febbraio, o che rimanga fino al termine della stagione, è auspicabile che non si commetta l’errore di una trade forzata avvicinandosi alla partita delle stelle, per accontentarlo tecnicamente. Sarebbe un duplice errore visto che non si avrebbe la garanzia che rimanesse in ogni caso.

Meglio una scelta dolorosa, monetizzando il più possibile la sua partenza e concretizzando poi quanto si raccoglierà nel nuovo progetto tecnico che al momento sembra inevitabile.

4 thoughts on “Denver Nuggets: Preview

  1. E monetizzare al massimo la cessione di Anthony non credo voglia dire scambiarlo con i Knicks che in cambio danno poco o nulla… Ad esempio il contrattone di Curry in scadenza: prima vorrei capire quali free agent ci saranno disponibili il prossimo anno, altrimenti serve a poco.
    Denver è un puzzle incomprensibile anche per me, non saprei che cosa aspettarmi. Di sicuro se Melo va via subito, niente playoff per loro.

  2. Se fossero sani.. se fossero motivati.. se andassero d áccordo

    Troppi “se” mi sa.

    Certo che a leggere il roster verrebbe da pensare che sarebbero ancora la piu’seria contender dei Lakers ad ovest.

    Billups fresco di oro mondiale, e anche se ormai in parabola discendente e’sempre Mr Big Shot. Poi c’e’comunque Lawson di rincalzo
    Smith e’un grande talento che dovrebbe trovare continuita’di prestazioni fra partite in Colorado e trasferte.
    Anthony sa fare canestro in ogni modo e da ogni posizione, talento cristallino
    Settore lunghi con 4 giocatori veri, la firma del Free Agent Al Harrington regala una dimensione perimetrale al pacchetto, cosa che mancava drammaticamente prima.

    Veniamo alle note dolenti..
    Billups pare in rapido declino, gli scorsi playoff le ha prese di santa ragione da Deron Williams.
    J.R. Smith ha cominciato la stagione lamentandosi del suo rating nel gioco NBA 2k11 (questo per descrivere la testa del giocatore)
    Le motivazioni di Melo saranno probabilmente inversamente proporzionali all’ altitudine sul livello del mare del Pepsi Center.
    Al Harrington non e’proprio l áddizione ottimale dal punto di vista caratteriale in una front line di peperini quali Kenyon, Nene’ e The Birdman.
    Solo Karl sembra in grado di potere tenere a bada questa gang, ma forse Karl avra’cose piu’importanti cui pensare

    Troppo talento per non andare ai playoff, ma il treno e’passato due anni fa

    53W

  3. Primo turno se va di lusso. il Talento gocciola ma, a mio avviso: di Smith e Birdman non ti puoi fidare caratterialmente, Harrington mi piace ma l’anno scorso era zoppo, K-Mart (fra i primi difensori della lega) un pò è logoro un pò è matto, Melo fa bye-bye a febbraio. I 2 dietro indubbiamente affidabili ma non so se basta. Peccato perchè di talento fisico-tecnico è disarmante

  4. Concordo su quasi tutto. La ricostruzione potrebbe basarsi su lawson+afflalo. Arron finalmente ha avuto una chance x mostrare il suo talento, vediamo se la sfrutta (l’anno scorso non male).
    scommesse: qualcuno ha citato Shelden williams?
    Errori: harrington (testa matta, troppo soldi, già rotto), mancato bye bue a JR (altra testa matta, l’anno prossimo free agent), mancato rinnovo a martin (anno prossimo free agent), mancata trade anthony (anno prossimo free agent).
    Dimenticavo: progetto tecnico? Se si punta su lawson+afflalo, nel 2011 ci sono free agent zach randolph+marc gasol, david west, greg oden, non male…

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