Al Jefferson è l'uomo nuovo dei Jazz che deve far dimenticare Carlos Boozer


Dopo la criticata scelta di Gordon Hayward al draft, O’Connor ha dimostrato di sapersi muovere, ed anche sapientemente sul mercato, prelevando dai derelitti T-Wolves la loro stella Al Jefferson e firmando free-agent interessanti come Raja Bell, Earl Watson e Francisco Elson per rinforzare la squadra in ogni reparto.

Rimane la sensazione che tutto ciò non basterà per arrivare in fondo ad Ovest, nonostante l’indebolimento di diverse squadre che hanno lasciato (Suns) o stanno lasciado (Nuggets) partire le loro stelle.

Los Angeles è ancora un passo avanti, ha un organico ben più completo in ogni reparto ed una chimica di squadra molto compatta (oltre a Kobe Bryant, il che non guasta mai), cosa che inevitabilmente mancherà a Utah visti i numerosi cambiamenti.

Conference: Western Conference
Division: NorthWest

Arrivi: Al Jefferson (da Minnesota Timberwolves), Raja Bell (F.A.), Francisco Elson (F.A.), Earl Watson (F.A. da Indiana Pacers)
Partenze: Carlos Boozer, Kyle Korver (F.A. a Chicago Bulls), Wesley Matthews (R.F.A. a Portland Trail Blazers), Kosta Koufos (a Minnesota Timberwolves)
Scelte al draft: Gordon Hayward (pick #9 da Butler)

Probabile quintetto base
Play-maker: Deron Williams
Guardia: C.J. Miles
Ala Piccola: Andrei Kirilenko
Ala Grande: Al Jefferson
Centro: Mehmet Okur

Roster
Guardie: Raja Bell, Sundiata Gaines, Deron Williams, Ronnie Price, Earl Watson, Othyus Jeffers, Ryan Thompson
Ali: Jeremy Evans, Gordon Hayward, Al Jefferson, Andrei Kirilenko, C.J. Miles, Paul Millsap, Demetris Nichols
Centri: Francisco Elson, Mehmet Okur, Kyrylo Fesenko
Head Coach: Jerry Sloan

Riuscire a rimpiazzare un’ala grande da 20+10 a sera, la guardia titolare ed il tiratore più affidabile della squadra senza perdere in rendimento ed efficacia, anzi cercando di migliorare un roster in cui la tua stella sta pensando di spedire le labbra ad indirizzo nuovo per cercare finalmente di portare a casa un po’ di argenteria, è un’impresa a dir poco complicata, forse impossibile; O’Connor, GM dei Jazz, ha fatto un lavoro principesco, selezionando quanto di meglio il mercato offrisse.

Con la dipartita del leader offensivo della squadra, Carlos Boozer, giocatore regale nell’arte del pick&roll e pedina ideale nello scacchiere di Sloan, a Salt Lake City c’era già chi pregustava la definitiva consacrazione del giovane talento Millsap, finalmente schierato in quintetto dopo una stagione da comprimario dietro l’ala proveniente da Duke.

Proprio per questo motivo era parsa molto strana la scelta al draft con la chiamata numero 9 di Gordon Hayward, essendo ancora disponibile un possibile perfect fit come Cole Aldrich da affiancare a Paul.

Invece O’Connor aveva già un disegno ben preciso in mente, che è riuscito a portare a termine con il trasferimento di Al Jefferson nello stato mormone.

Il colpo è stato accolto con grande entusiasmo da tifosi e critica, che hanno salutato Big Al come l’erede designato di Malone e Booz. Anche dal punto di vista economico, numerosi sono stati i vantaggi ottenuti, poiché il contratto dell’ex T-Wolves è più corto e meno oneroso di quello firmato dall’uomo dell’Alaska con i Chicago Bulls.

Personalmente però il mio entusiasmo è accompagnato anche da parecchie perplessità sia per quanto riguarda il valore effettivo del giocatore che l’inserimento nel sistema di Sloan: Jefferson arriva dalla sua peggior stagione dal punto di vista statistico degli ultimi tre anni, dove comunque ha messo a referto 17,1 ppg e poco meno di 10 carambole a partita; inoltre, come è noto, è un giocatore molto propenso all’infortunio (una sola volta in 6 stagioni NBA ha giocato tutte e 82 le partite di regular season) e difensivamente è tutt’altro che il totem di cui avrebbe bisogno la retroguardia dei Jazz.

Come passatore le sue lacune sono più che evidenti e per i principi tattici di questa squadra, ciò potrebbe risultare un grave handicap.

Il sistema di Sloan inoltre è fortemente improntato sul pick&roll, arte di cui Al non sembra essere maestro: è un ottimo giocatore da spot-up e sicuramente riuscirà a confezionare numeri interessanti anche la prossima stagione con il suo stile di gioco, ma difficilmente mi sembra possa essere adatto a creare quella fluidità di circolazione che il suo predecessore assicurava.

Aggiungerà pericolosità in attacco dall’isolamento, ma come abbiamo visto nel suo recente passato, non sempre le squadre hanno tratto benefico a livello di risultati da quest’arma tattica.

Ben diverso è invece il discorso riguardante l’arrivo di Raja Bell: il suo è un ritorno nella squadra che lo aveva fatto definitivamente lanciato all’inizio della sua carriera nella Lega, quindi conosce già in parte i principi del sistema; inoltre è un ottimo difensore sugli esterni, il che permetterà ad AK47 di liberarsi dalle numerose incombenze difensive ed essere decisivo come sa in aiuto e con qualche energia in più da spendere in attacco.

Discreto tiratore dall’arco, a mio parere risulterà un ottimo innesto a condizione che riesca a guarire definitivamente dall’infortunio che lo a colpito nell’ultima stagione.

Francisco Elson potrà essere un buon rincalzo nel ruolo di centro dinamico ed intimidatore d’area, dividendosi il posto di riserva con l’ucraino Kyrylo Fesenko, che ha proprio in questi giorni accettato la Qualifying Offer propostagli da Utah.

Earl Watson darà finalmente qualche minuto di riposo a Deron Williams, cosa che l’acerbo Price non è riuscito a fare la scorsa stagione. L’avvento dell’ex Indiana, pur non avendo entusiasmato gli animi dei tifosi, si rivelerà secondo me di vitale importanza per far rifiatare DW8 durante la regular-season .

Ovviamente le fortune della squadra passeranno dalle mani del suo play-maker, ormai entrato di diritto nell’olimpo dei giocatori di prima fascia NBA, contendendosi il ruolo di miglior regista della Lega con l’ex compagno di nazionale Chris Paul.

Lo scorso anno, il numero 8 ha mostrato durante il primo turno di PO un arsenale a dir poco illimitato di soluzioni offensive, trascinando la squadra praticamente da solo alla sfida contro i Lakers. Al secondo turno ha sofferto decisamente la fisicità in aerea dei lunghi di Los Angeles, ma con le assenze di AK47 e Okur la squadra non avrebbe comunque potuto fare di meglio.

Il ritorno dei due europei in squadra sarà la chiave di volta della prossima stagione: tutti e due arrivano da un’annata decisamente deludente e vogliono riscattarsi: il russo è all’ultimo anno del suo faraonico contratto ed il turco non vuole perdere il suo posto in quintetto a favore del rampante Millsap, ipotesi non del tutto remota ed attuabile anche in alcuni momenti della partita nei quali si volesse giocare Small-Ball.

Le previsioni per questa stagione sono molto simili a quelle del passato recente: sicuramente a Deron e compagni sarà assicurato un ruolo da protagonisti nei prossimi Play-Off, ipotizzabile anche l’approdo al secondo o terzo posto, così da avere i primi due turni alla portata degli uomini di Sloan.

Da quel momento in poi, si dovrà lottare, forse anche contro ed oltre le proprie possibilità, con squadre meglio attrezzate sotto canestro e se, come è probabile, ci si dovesse imbattere nuovamente nella corazzata giallo-viola, si prospetta l’ennesima uscita di scena per mano del Mamba Nero col numero 24 sulla schiena.

3 thoughts on “Utah Jazz: Preview

  1. I Jazz sono una bella squadra, ma manca sempre qualcosa per andare avanti. Hayward mi piace da matti e con Sloan può crescere veramente tantissimo. Se Jefferson sta bene e Deron non soffre di malanni come lo scorso anno questi sono la terza\quarta forza ad ovest.

    • d’accordo in tutto, tranne che per il posizionamento ad ovest. sinceramente, non vedo squadre migliori di utah, L.A. a parte…

  2. Passi avanti.. anche se la sensazione che siano ancora un paio di giri dietro ai Lakers (e uno rispetto ad Oklahoma) rimane intatta.
    Sicuro fra le tradizionali Lakers contender (Jazz, Mavs, Spurs, Suns) sono quella he si e’mossa di piu’e meglio in estate.

    Playmaking in mano al numero 1 nel ruolo (a proposito, noto che e’solo 6-3, a me sembra piu’grande..)
    Bell, seppure al crepuscolo, una buona addizione difensiva; non sono sicuro neanche al 50% su Miles titolare in una squadra da titolo pero’.

    Kirilenko forse giochera’per un contratto, probabilemente lo scambiano a febbraio, specialmente se rende come promette il rookie Hayward (che con quella faccia dovrebbe trovarsi benissimo nella citta’dei mormoni..)

    Sotto, la partenza di Boozer potrebbe fare esplodere definitivamente Millsap, mentre una grande acquisizione e’Al J, preso per noccioline da Minnesota (ehi avevano appena preso Beasley da Miami per una seconda scelta, e mi dicevo “Cavolo McHale sta facendo qualcosa di sensato, due giorni dopo ha mandato via Jefferson per due prime scelte – presumibilmente basse- e, rullo di tamburi, Kostas Koufas. Va beh).

    Secondo me Al J fa il salto di qualita’definitivo quest’’anno. Il fisico ed i fondamentali non gli mancano, ora aver Deron ad imbeccarlo e sloan a cazziarlo se tiene troppo il pallone in mano (causa delle 5,000 turnovers a partita) non potranno che giovarli!
    Infine Okur dalla panchina ruolo a lui molto piu’congeniale.

    58 W terzi ad ovest

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