Una gara eterna, infinita, durata oltre 6 ore (oltre 1 ora di interruzione causa pioggia) dalla lunghezza complessiva di 965 km si è decisa all’ ultima curva.
Negli ultimi chilometri Austin Dillon insieme a Jimmie Johnson tentava di resistere al rientro delle Toyota di Kyle Busch e Martin Truex Jr sfruttando il risparmio di benzina per chiudere la gara senza rientrare ai Box.
La resa di Johnson a 2 giri dal termine dopo 35 giri in testa che gli hanno permesso di superare al terzo posto Richard Petty per il maggior numero di fermate al fronte tra i record di questo evento ( in totale sono 1030 all’ attivo), hanno dato ad Austin Dillon il via libera, il quale ha completato le ultime tre miglia con il misero vantaggio di poco superiore al secondo nei confronti di un esasperato Kyle Busch.
Il dominio incontrastato delle Toyota durante tutta la gara vincitrici dei vari segmenti, Stage 1 a Kyle Busch, Stage 2 a Martin Truex Jr e Stage 3 a Denny Hamlin conditi dai 233 giri in testa di Martin Truex Jr, ha dato l’opzione ai rivali spinti dai motori Chevrolet e Ford di tentare il tutto per tutto e vincere la mitica Coca Cola 600.
Infatti, Oltre a Johnson e Dillon, sia Logano che Newman hanno optato per l’azzardo del risparmio di benzina. Se Logano è rimasto corto costretto a rientrare ai Box, Ryan Newman è riuscito a chiudere al nono posto.
Ma questa è la serata storica di Austin Dillon, compagno di team di Newman che non solo ha tagliato il traguardo senza carburante, ma ha ottenuto a Charlotte il primo successo in carriera a bordo dell’ iconica Chevrolet numero 3, appartenuta al leggendario Earnhardt Sr fino a 16 anni fa ultimo vincitore su quest’auto a Talladega nel 2000. Un’ auto reclamata da Childress solo nel 2014 per suo nipote Austin arrivato nel team in sostituzione ad Harvick, che in quei 13 anni aveva usato la Chevrolet 29.
E così, dopo 133 gare anche Dillon ha sfatato il tabù della vittoria regalando al vecchio Childress il secondo successo stagionale. Il pilota di Lewisville affiancherà Ryan Newman (vincitore a Phoenix) nei prossimi playoff.
Tra i sorrisi di un team rinato chiamato a dare manforte a Ganassi e Hendrick, piange il Joe Gibbs Racing che racchiude tutta la rabbia in Kyle Busch pilota di punta di questo team.
A parte il fatto che a Kyle resta ancora l’incubo di vincere a Charlotte, secondo per la terza volta e che a tale tracciato si aggiunge l’indennità di Pocono, c’è da notare che le Toyota hanno occupato nella serata di ieri gran parte della top ten: dietro a Dillon figurano nell’ ordine Kyle Busch, Martin Truex Jr, Matt Kenseth e Denny Hamlin; Jones chiude settimo, mentre Suarez sulla Toyota 19 è è relegato all’ 11° posto. A parte Truex Jr, le Toyota di Gibbs non hanno ancora vinto una gara in stagione quando ormai siamo a metà del campionato regolare.
Tra i momenti clou da citare rientra l’incidente tra Keselowski ed Elliott terminato in una tamponamento con tanto di fuoco dopo appena 20 giri. Momento nel quale sia Johnson che Truex Jr hanno messo in mostra tutte le loro qualità di piloti eccelsi con auto in fase di slittamento superando indenni il pericolo.
La NASCAR si sposterà la prossima domenica nello stato del Delaware dove il Monster Mile di Dover accoglierà i piloti per il 13° appuntamento della stagione.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare