Era solo una questione di tempo che arrivasse, e sabato sera è infatti arrivato il primo successo su un ovale per Simon Pagenaud. Il campione IndyCar in carica ha infatti trionfato sul Phoenix International Raceway, mostrando una grande forza ma anche aiutato da un pizzico di fortuna. Il francese si è infatti avvantaggiato durante il secondo pit stop, quando la caution per l’incidente di Takuma Sato al giro 135 è arrivato durante le soste. Alcuni dei leader, tra cui Will Power, Helio Castroneves, Josef Newgarden e JR Hildebrand, erano già rientrati al pit e quindi si sono trovati un giro indietro rispetto a chi era rimasto fuori. A quel punto Pagenaud ha potuto dominare la gara, che ha chiuso con 9 secondi di vantaggio su Power. Bella lotta negli ultimi giri invece tra l’australiano e il rientrante Hildebrand, al rientro dopo l’assenza in Alabama. Per il pilota americano quello di Phoenix è sostanzialmente il primo podio in carriera, se si esclude il secondo posto della 500 Miglia di Indianapolis del 2011.
Quarto posto per Castroneves, partito dalla pole, mentre l’altro pilota del Team Penske, Newgarden, ha chiuso nono dopo aver perso due giri per un contatto con Ryan Hunter-Reay, che al pilota dell’Andretti Autosport è invece costato il ritiro. Quinto e sesto posto per i piloti del Chip Ganassi Racing Scott Dixon e Tony Kanaan, quest’ultimo molto critico con la IndyCar per aver scelto per questo genere di ovali un pacchetto aerodinamico che ha creato difficoltà nei sorpassi. Settimo posto per Ed Carpenter, capace di risalire dall’ultimo posto in griglia dove era stato relegato da problemi tecnici durante le prove. Top ten anche per Charlie Kimball, ottavo, e Carlos Munoz, decimo.
La gara è stata caratterizzata dal un mega incidente al via che ha coinvolto Mikhail Aleshin, Sebastien Bourdais, Max Chilton, Graham Rahal e Marco Andretti. L’unica altra caution è stata poi quella di Sato al giro 135. In campionato Pagenaud è ora in testa a quota 159 davanti a Dixon a 141, Newgarden a 133, Bourdais a 128 e James Hinchcliffe, solo dodicesimo a Phoenix, a 120.
Sono un grande appassionato di sport americani, in special modo di basket NBA e football NFL, ma soprattutto di automobilismo. Considero la IndyCar la migliore categoria al mondo per spettacolo, sportività e completezza dei piloti. Ho assistito di persona alla 500 Miglia di Indianapolis 2008, uno spettacolo indescrivibile.