A Dover, nel miglio del Delawere si è tenuta la 29° gara stagionale della Sprint Cup Series; una gara ad eliminazione che sanciva il top 12 per il round successivo, in scena la settimana prossima.
Come un rullo compressore Martin Truex Jr ha letteralmente spazzato via la concorrenza macinando giri in testa nella seconda parte di gara, per un totale di 189; ha messo 34 monoposto sotto di almeno un giro, lasciando in pratica solo sei auto a pieni giri sulla lunghezza di 400 miglia.
Per lui si tratta della quarta vittoria stagionale, la seconda di questo Chase dopo Chicagoland, la settima della sua carriera. Dover rimane a tutti gli effetti un ovale in cui il pilota di Mayetta si esprime meglio, e sulla rampa di lancio con la conquista del terzo successo nelle ultime cinque gare, Truex Jr mette in chiaro le sue condizioni quando il titolo dista sole 7 gare da fine stagione.
Il dominio di Truex Jr poteva però essere spodestato da Jimmie Johnson, re indiscusso di questo ovale con i suoi 10 successi in 30 partecipazioni ed oltre 3000 giri in testa. Più veloce di Truex nelle fasi centrali di gara, ha completato 89 giri in testa, poi come a Chicagoland un’ errore ai pit, questa volta per colpa del jackman sceso dell pit stall prima del tempo, ha costretto Johnson a perdere un giro a circa 100 giri dal termine. Johnson però non si è demoralizzato si è cimentato in una grande risalita fino dal settimo posto finale dalla 16° posizione.
Lasciando i vincitori di giornata, gli occhi erano puntati su quelle quattro posizioni che lottavano per sopravvivere al taglio di fine gara per capire il top 12 del round successivo con partenza a Charlotte la prossima settimana.
Il primo tra tutti ad uscire, senza sorprese e rammarico è Chris Buescher già lontato in termini di punti, in una stagione che lo ha vinto trionfare solo a Pocono.
Buescher a parte, in quattro si contendevano un posto, il 12° per la precisione per passare il round: Kyle Larson, Jamie McMurray, Tony Stewart e Austin Dillon.
Larson colpito da una presunta foratura e da una penalizzazione nella prima sequenza di pit stop della gara, si è ritrovato a remare controcorrente dovendo recuperare ben 3 tre giri di ritardo e, nonostante la tenacia mostrata fino a fine evento non è riuscito nell’ impresa.
Con lui, anche Tony Stewart, pilota dalle mille battaglie, vittorie e sconfitte messe insieme era all’ ultima chiamata per poter vincere il suo quarto titolo in carriera, ha chiuso in 14° posizione senza mai presentarsi come possibile candidato a sopravvivere al taglio per il prossimo round.
L’unico vero duello se così si può chiamare, è stato quello tra McMurray e Dillon, i quali nelle prima fasi di gara erano in un continuo testa a testa e punto per punto. Poi, la maledizione di McMurray, con problemi al motore e perdita di potenza lo ha portato a tagliare uno dei tanti giri con il fumo che usciva dalla sua monoposto numero 1 sulla linea del traguardo dicendo addio alle speranze per il titolo; un duro colpo per Ganassi che perde nel volgere di tre gare entrambi i suoi piloti.
A festeggiare sarà quindi Austin Dillon autore di una solidissima gara conclusa all’ ottavo posto, completando la griglia del top 12.
I piloti che avanzano al secondo round seguono in questa lista: Martin Truex jr, Kevin Harvick, Jimmie Johnson, Kurt Busch, Matt Kenseth, Joey Logano, Austin Dillon, Chase Elliott, Brad Keselowski, Kyle Busch, Denny Hamlin e Carl Edwards; cinque Toyota, cinque Chevrolet e due Ford.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare