Era solo questione di tempo per Kyle Busch ritrovare la via del successo, e la vittoria è arrivata proprio a Martinsville domenica scorsa in una gara lunga, estenuante e che ha richiesto una pazienza infinita.
Il pilota di Las Vegas ha dato una pura dimostrazione di forza restando al comando per oltre 350 giri dei 500 previsti, mettendo sul tracciato la giusta grinta sin dal primo giro. Infatti gliene sono bastati una cinquantina per risalire dalla settima posizione e dopo aver preso il testimone da Paul Menard si è capito subito circa le sue intenzioni di conquistare la STP 500.
Sfruttando la pessima qualifica di Earnhardt jr, Jimmie johnson, Kevin Harvick ed altri Big, Kyle Busch ha avuto vita facile per gran parte della prima metà gara. Con il passare dei giri Kyle si è visto negli specchietti le auto Harvick, Keselowski e Kenseth che avevano auto decenti per competere con la sua Toyota targata M&M.
Nelle fasi finali però è Almendinger a mettere il campione 2015 sotto pressione, accorciando il gap e avvicinandosi pericolosamente. L’esperienza di Kyle, come accadde a novembre tra Gordon e McMurrray, ha però avuto la meglio sul pilota di Los Gatos che a sua volta coglie un risultato prezioso, a tutti gli effetti la seconda miglior prestazione della carriera dopa la vittoria al Glen nel 2014.
Il podio viene completato da uno strepitoso Kyle Larson, rinvigorito dopo la pessima prova in California, che ha dimostrato a Martisville, per la prima volta in carriera, di poter competere ad alti livelli nei tracciati corti e Bristol ad un paio di settimane di distanza può essere una rampa di lancio per Elk Grove, ancora a caccia della prima vittoria dopo 81 gare disputate in carriera.
Il top five viene completato dal giovane Austin Dillon, autore di un’ ottima partenza di stagione e dal campione 2012 Brad Keselowski, che ha pagato caro la decisione di montare gomme fresche per gli ultimi 17 giri non sufficienti per recuperare su Kyle Busch.
Top ten a portata di mano per altre sorprese di giornata: Carl Edwards sesto, si è ritrovato con un giro di ritardo dopo i primi 100 ed essere scattato dalla 25° posizione; Brian Vickers in sostituzione di Stewart è settimo, il migliore ed unico nel top ten dello Stewart-Haas; Paul Menard ottiene un solido ottavo posto confermato anche da 10 giri fatti in testa nelle battute iniziali; segue Jimmie Johnson al di sotto delle aspettative (8 vittorie e 14 top five, 19 top ten in 29 gare a Martinsville) e Ryan Newman decimo, che completa la grande giornata del Richard Childress con le tre auto nel top ten ( Dillon e Menard).
Nota d’onore a Danica Patrick, 16°, che al giro 400 era risalita fino alla settima posizione nel tentativo di superare uno come Johnson maestro di Martinsville dopo essere scattata dalla 28° posizione. Tuttavia nelle battute iniziali non aveva trovato quel ritmo che le avrebbe garantito perfino una top ten.
Dai vincitori ai vinti compaiono nome illustri: Kevin Harvick 17°( vincitore nel 2011) , Joey Logano 11°( poleman di giornata),Kurt Busch (vincitore due volte), Dale Earnhardt jr 14°, Martin Truex Jr 18° e Matt Kenseth campione 2003, solo 15.
Ora lasciata Martinsville, la Nascar approderà in uno degli ovali più veloci, il Texas Motor Speedway dove Johnson è campione in carica da ben tre gare consecutive. Una grande opportunità per cogliere il terzo successo in sette gare.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare