Il 2015 è stato un’ annata piena di sorprese, con un mix di gioie e dolori, culminata con la strepitosa cavalcata vittoriosa di Kyle Busch dichiaratosi campione Nascar 2015 dopo la gara di Miami.
La strepitosa stagione di Harvick non è bastata però per bissare il successo del 2014. Con lui, Martin Truex Jr è stato sulla stessa lunghezza d’onda per quel concerne i risultati, la vera cenerentola del campionato giunto fino alla finale, grazie alla sua costanza nei risultati con il modesto team di Barney Visser il Furniture Row Motorsports.
Tra le noti dolenti per la stagione 2016, però troviamo l’assenza di Jeff Gordon dopo 24 anni di carriera ed il ritiro dalle corse del Michael Waltrip Racing che ha cessato le sue attività a fine novembre scorso.
Parlando ora della nuova stagione, che inizierà stanotte con la Sprint Unlimited, la quale assegna parte della griglia di partenza della Daytona 500, andiamo a vedere quali sono stati i cambiamenti più significativi per la nuova stagione e la situazione dei vari team.
Tra tutti la voce grossa la fa Chase Elliott, il figlio del grande “Awesome Bill Elliott”, approdato all’ Hendrick Motorsports per il 2016, che salirà a bordo della celeberrima auto 24 finora appartenuta a niente meno che Jeff Gordon.
Il figlio d’arte sarà affiancato da due veterani come Jimmie Johnson e Dale Earnhardt Jr e dall’altalenante Kasey Kahne, in uno dei team più vittoriosi della storia, ben 240 gare dal 1984 e 11 campionati (6 con Johnson, 4 con Gordon ed uno con Terry Labonte) senza considerare le categorie minori.
Oltre a Elliott un buon gruppetto di giovani compie il salto nella massima serie pronto ad essere il futuro della categoria negli anni a venire.
Il Front Row Motorsports ha deciso di dare un contratto full time al giovane Chris Buescher che salirà sulla nuova auto numero 34 entrata in sostituzione alla ormai defunta numero 35 (salvo la Daytona 500 che andrà in mano a David Gilliland) e accompagnerà Landon Cassill in questa nuova avventura del team. Gilliland, però non ha un volante fisso per il 2016 dopo aver corso per anni sull’ auto 38 del team, ora di Cassill, pertanto appare fuori dalla lista per il titolo.
Altra novità è l’arrivo come pilota part time al GO FAS Racing in cui disputerà 30 gare di un altro elemento della famiglia Earnhardt, ovvero Jeffrey Earnhardt nipote d’arte di Dale Earnhardt Sr, mentre Dale Earnhardt Jr, attualmente all’ Hendrick Motorsports è suo zio.
Infine ci sono Brian Scott neoarrivato al Petty Motorsports in sostituzione a Sam Hornish Jr e Ryan Blaney figlio di Dave Blaney, il quale correrà con lo storico team dei Wood Brothers.
Scott, che finora ha corso gran parte della sua carriera nella serie minore si è guadagnato la fiducia di Petty, il quale ha deciso di rottamare la Ford numero nove e di riportare in vita per la prima volta negli ultimi 15 anni l’auto 44 sempre appartenuta alla sua famiglia.
I Wood Brothers tornati fulltime per la prima volta dal 2008 con la celeberrima auto numero 21, danno a Blaney una monoposto che proviene dal passato della categoria a partire dal 1950.
Infatti questo team è il più vecchio della Nascar: qui sono passati campioni come David Pearson, Darrell Waltrip, Fred Lorenzen, Cale Yarborough, Dale Jarrett, A.J. Foyt, Bill Elliott, Donnie Allison e Junior Johnson, per un totale di oltre 1400 gare disputate.
Il Michael Waltrip Racing, che come citato precedentemente non sarà della partita da quest’anno aveva lasciato Clint Bowyer, David Ragan e Michael Waltrip (che però tenterà l’assalto alla 30° partecipazione alla Daytona 500 con il BK Racing) a piedi per la nuova stagione.
Il primo ha trovato di recente casa con il modesto team del BK Racing mentre Bowyer farà una campagna con l’ HSCOTT, team di una sola monoposto, sostituendo Justin Allgaier, sceso alla Xfinity Series per quest’anno.
Il team infatti ha rottamato l’auto 51 dando a l’opportunità al suo nuovo pilota di mantenere il numero 15, che portava anche nel team precedente.
Per quanto riguarda Bowyer però si tratterà di un anno di passaggio dato che è già stato confermato il suo arrivo allo Stewart Haas nel 2017, in sostituzione di Tony Stewart ritrovando un suo ex compagno al Richard Childress, Kevin Harvick.
Se lo scorso anno è stata l’ultima stagione di Jeff Gordon, il 2016 è l’ultima annata di Tony Stewart, l’ultimo baluardo del secolo scorso tra i piloti in griglia. Ma Stewart come già accennato in articoli precendenti non sarà presente dalla Daytona 500 causa un incidente. Bisognerà aspettare per rivederlo in pista, e chissà se riuscirà a ritrovare lo smalto dei vecchi tempi. Per quel che concerne il suo team non cambia nulla, se non gli sponsor con Harvick, Patrick e Kurt Busch ad accompagnarlo in questa ultima avventura prima della pensione.
Immutati anche quattro team di alto livello il Richard Childress Racing, con Austn Dillon, Paul Menard e Ryan Newman, Il Chip Ganassi Racing con Jamie McMurray sulla Chevrolet numero 1 e Kyle Larson sulla Chevrolet numero 42, Il Joe Gibbs Racing con Hamlin, Kyle Busch, Carl Edwards e Matt Kenseth, e Team Penske con Brad Keselowski e Joey Logano.
Discorso a parte per il Roush Fenway Racing che dopo un’annata a dir poco pessima si pone domande su come uscire da questo tunnel nero infinito, ripresentandosi con gli stessi tre piloti del 2015, quindi si attendono risposte al più presto, ma si teme che queste potrebbero non arrivare anche nel 2016.
Infine discorso d’obbligo per il Furniture Row Motrosports, il quale da quest’anno correrà con il motore Toyota dopo tre anni a fianco di Chevrolet, facendo da team satellite al Joe Gibbs Racing. Il team è convinto che ripeterà con Truex la gloriosa stagione fatta nel 2015.
Con questo si chiude la presentazione per la stagione 2016, ora non ci aspetta che attendere stasera, o se volete il 21 di febbraio per la Daytona 500, prima gara ufficiale del campionato NASCAR 2016.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare