Il pilota di Las Vegas si presenta a questa finale come come un semi outsider assetato di vittoria, dopo una stagione che lo ha visto protagonista a partire da maggio, rientrato dopo un grave infortunio.
Kyle, 30 anni ha per la prima volta in carriera la grande possibilità di vincere il titolo con un team prestigioso, per il quale corre dal 2008, il Joe Gibbs Racing. Con l’unica Toyota superstite delle cinque presenti ad inizio Chase (Kesenth, Hamlin, Bowyer ed Edwards) torna a dare al suo capo, Joe Gibbs la possibilità di vincere il titolo dopo l’occasione sfumata lo scorso anno con Denny Hamlin il quale, giunse terzo alle spalle di Newman ed Harvick.
La stagione di Kyle come accennato in precendenza, è cominciata a maggio a causa dell’incidente avvenuto a Daytona la sera prima della celeberrima 500 miglia che lo ha costretto a rimanere fuori dalle piste per tre mesi, 11 gare perse e piede destro e gamba sinistra rotti.
Con la stagione ridotta a 26 gare Kyle Busch ci ha messo tutto l’impegno possibile ed effettivamente, questa è la miglior stagione della sua carriera in cui ha ottenuto quattro vittorie, 11 top fives e 15 top ten. Cifre sorprendenti dopo un lungo digiuno e onestamente parlando, all’ inizio in pochi avrebbero scommesso di vedere il minore dei fratelli Busch in finale.
I successi a Sonoma,New Hampshire, Indianapolis e Kentucky appena dopo l’infortunio sono serviti a sfogare la rabbia e la voglia di tornare al successo, compensata alla fine con questa partecipazione finale.
Ai pro ci sono sempre i contro e a livello di statistiche Kyle si presenta a Miami con la peggior media finale (23.1) tra i contendenti: solo tre volte nei primi 10 in altrettante presenze con il quarto posto ottenuto nel 2012 come miglior piazzamento; quattro sono le volte che è finito oltre la 30° posizione. Il timore è che i sogni di titolo potrebbero fermarsi qui stando alle statistiche nonostante un’ ottima stagione.
Kyle Busch però oltre al sogno del titolo che rincorre ormai da 10 anni, avrebbe un’ appuntamento con la storia, curiosamente con lo stesso team con cui Bobby Labonte vinse nel 2000.
Bobby Labonte e Terry “Texas” Labonte sono gli unici fratelli nella storia della Nascar ad aver vinto entrambi almeno un titolo (2000 Bobby, 1985 e 1996 Terry); siccome Kurt Busch, il fratello di maggiore di Kyle vinse nel 2004, il possibile successo li metterebbe in questa speciale classifica.
Tanti sono i fratelli o padre e figlio che in Nascar hanno partecipato : i fratelli Brett, Todd e Geoff Bodine, i fratelli Kenny, Mike e Rusty Wallace di cui solo quest’ultimo è campione Nascar, padre e figlio Buck e Buddy Baker e solo il primo di loro vinse il titolo nel ’56 e nel ’57. I fratelli Bob, Tim e Fonty Flock negli anni ’50. I fratelli Waltrip Darrell vincitore di un titolo negli anni ottata ed il meno quotato Michael. I fratelli Bobby e Donnie Allison negli anni ’70-’80, in cui Bobby vinse nel 1983. infine la famiglia Petty, con Lee Petty, il celeberrimo Richard nonchè “The King” con le sue 200 vittorie, 7 titoli e oltre 1000 gare tra il 1958 e il 1992.
E’ un’opportunità che Kyle non potrà farsi sfuggire ma battere tre Chevrolet che hanno dominato la concorrenza nelle fasi inziali e finali della stagione è impresa ardua ma non impossibile, oltretutto con la possibilità di dare alla Toyota un titolo costruttori visto che i nipponici hanno 14 gare vinte contro le 15 della Chevrolet, staccati di 69 punti. Un dominio Chevrolet che dura dal 2003.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare