C’era da aspettarsi la vendetta di Kevin Harvick dopo il ritiro a Chicagoland e il 21° posto in New Hampshire quando era saldamente al comando ed è rimasto senza benzina a bordo negli ultimi giri.
Infatti, con 355 giri in testa dei 400 previsti, il pilota di Bakersfield ha strappato di prepotenza agli avversari la vittoria che gli serviva per passare il round: uno strapotere che mancava da marzo, considerato che dopo quella gara gara di Phoenix ha fatto 1450 giri in testa, più di ogni altro pilota nella serie.
Un Harvick che ha voluto dimostrare di essere il numero uno della categoria, soprattutto da campione uscente e dopo che i suoi risultati stagionali la dicono tutta sulla sua grande condizione. La prima vittoria in carriera a Dover gli consente di sopravvivere alla possibile eliminazione nel round ( 14° dopo il New Hampshire ) e lottare per il secondo titolo in carriera.
Se Harvick è riuscito a compiere l’impresa per passare il turno, ce l’ha fatta anche Kyle Busch grazie al secondo posto parziale confermando nuovamente lo stato ottimale del team motorizzato Toyota.
Nella top five però si è presentata la lotta per l’ultimo posto disponibile per superare il turno, la quale ha coinvolto Jamie McMurray e Dale Earnhardt Jr .
Il portacolori di Ganassi aveva bisogno di superare Earnhardt visto che, a pari punti, la posizione in gara avrebbe determinato il passaggio di Junior. Jamie Mac ci ha provato ma non è riuscito nell’ impresa portandolo alla conseguente eliminazione dal Chase.
I successivi risultati di Keselowski, Newman e Ky.Busch hanno confermato questa sorte, visto che questi piloti avevano a pochi giri dal termine uno o due punti di vantaggio su McMurray, l’equivalente di una o due posizioni in pista.
Newman e Keselowski hanno comunque rischiato grosso, giunti 19° e 16°, rispettivamente. Dietro a McMurray, Keselowski si è difeso dagli attacchi di Kurt Busch, 17° anche lui nel top 12 della classifica mentre Newman aveva Sam Hornish Jr come possibile rivale, ma nei suoi confronti era con un giro di ritardo.
Oltre a Jamie Mac, rimangono eliminati Paul Menard e Clint Bowyer, entrambi sottotono e con poche speranze di sopravvivenza. La nota dolente è invece Jimmie Johnson colpito prima da una penalizzazione per un passaggio veloce in pit lane che lo ha costretto a recuperare, e poi da un problema meccanico che gli ha fatto perdere 37 giri. Risultato: un 41° posto che lo relega al 14° posto a 9 punti dal “taglio”.
Lui che ha compiuto 500 partenze in carriera, ha vinto 10 volte a Dover con 2999 giri in testa in carriera (entrambi i numeri record nella storia della Nascar), si ritrova ora senza la possibilità di eguagliare il record i Petty ed Earnhardt Sr quest’anno spostando il sogno almeno fino all’ anno prossimo.
Ricapitolando, questi sono i 12 chasers ancora in lizza per il titolo: Dale Earnhardt Jr e Jeff Gordon (Hendrick Motorsports), Kyle Busch, Denny Hamlin, Carl Edwards e Matt Kenseth ( Joe Gibbs Racing), Kevin Harvick e Kurt Busch ( Stewart-Haas Racing), Brad Keselowski e Joey Logano ( Penske Racing), Ryan Newman ( Richard Childress Racing) e Martin Truex Jr (Furniture Row Racing).
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare