È stata una gara mozzafiato quella che è andata in scena sabato sull’Auto Club Speedway a Fontana, California. La IndyCar ha infatti deciso di garantire meno downforce, soluzione che ha sembrato rivitalizzare la Honda ma che soprattutto ha creato una situazione in cui i piloti scia avessero un grande vantaggio rispetto a chi li precedeva. Il risultato è stata una gara avvincente, con ben 80 cambi di leadership tra 14 piloti, in una situazione che è sembrata più simile alle “pack racing” che si erano viste fino al 2011 che non alle più recenti gare su ovale. A prevalere è stato Graham Rahal, tornato al successo dopo sette anni e 125 gare di attesa dall’ultimo successo. Ma il pilota americano è stato protagonista di due episodi controversi. Il primo al giro 191, quando ripartendo dal pit con il bocchettone del rifornimento ancora attaccato causa una caution e rischiando una penalità che però non arriva. Il secondo nei giri finali, quando Marco Andretti cerca di passarlo ma Rahal lo blocca rischiando nuovamente la penalità.
La gara ha visto un finale al cardiopalma. A dieci giri dalla fine Rahal si trova in testa davanti a Ryan Briscoe e Tony Kanaan, ma subito dietro un contatto con Scott Dixon manda Takuma Sato contro Will Power ed entrambi finiscono a muro. La gara viene interrotta con la bandiera rossa per evitare un arrivo in regime di caution, ed alcuni piloti scelgono di montare gomme nuove, ripartendo in fondo al gruppo. Al momento del restart però sono quelli più in forma, con specialmente Andretti e Ryan Hunter-Reay che risalgono velocemente. Mentre davanti Rahal, Kanaan e Andretti si giocano la vittoria, Hunter-Reay viene a contatto con Briscoe, con la vettura dell’australiano che decolla in aria e ricade in maniera spettacolare, senza che il pilota subisca alcun danno, mentre. Rahal riesce a tagliare il traguardo primo davanti a Kanaan ed Andretti.
Le scelte della IndyCar per gli speedway hanno rivitalizzato i piloti Honda, con Takuma Sato, Rahal, Briscoe e Andretti i più in palla. In ottica campionato Juan Pablo Montoya ha portato a casa un quarto posto che gli permette di allungare in testa a quota 407; Power segue a 361, Dixon 358, Rahal 334 ed Helio Castroneves 330. Delusione per il pilota brasiliano, a lungo in testa nelle prime fasi ma poi protagonista della prima caution della gara al giro 136, quando si tocca con Briscoe e finisce in testacoda. Da segnalare le buone gare del rookie Sage Karam, quinto al traguardo dopo aver condotto una gara per la prima volta in carriera, e Briscoe, capace nei primi otto giri di risalire dalla sedicesima posizione in griglia al quarto posto. Patatrac invece in casa CFH Racing, che dopo la doppietta a Toronto questa volta ha visto i suoi due piloti, Ed Carpenter e Josef Newgarden, finire insieme a muro al giro 158.
Sono un grande appassionato di sport americani, in special modo di basket NBA e football NFL, ma soprattutto di automobilismo. Considero la IndyCar la migliore categoria al mondo per spettacolo, sportività e completezza dei piloti. Ho assistito di persona alla 500 Miglia di Indianapolis 2008, uno spettacolo indescrivibile.