Domenica 24 Maggio si disputerà l’edizione n.99 della 500 Miglia di Indianapolis. Sabato si correrà il GP di Indianapolis, alla sua seconda edizione, poi da lunedì si comincerà con la lunga settimana di prove che porteranno al weekend di qualifiche del 16-17 Maggio. Il tema principale sarà la presenza dei nuovi kit aerodinamici, che faranno il loro esordio sugli ovali. considerando che la 500 Miglia di Indianapolis è la prima gara su ovale di quest’anno e quindi le incognite sono tantissime a pochi giorni dalla prima gara è il momento di dare uno sguardo attraverso lo schieramento e valutare le possibilità dei vari piloti di portare a casa quella vittoria che vale una carriera.
I FAVORITI
Scott Dixon #9 Target Chip Ganassi Racing Chevrolet: se non fosse per la sua personale “maledizione” a St.Petersburg e il caos di New Orleans sarebbe ampiamente in testa al campionato. Ha iniziato alla grande la stagione (vittorie di prestigio a Daytona nell’endurance e a Long Beach in IndyCar), è un maestro nello gestire la parte tattica delle gare, e merita una seconda vittoria alla 500 Miglia di Indianapolis;
Helio Castroneves #3 Team Penske Chevrolet: sarebbe a sua volta in testa se all’ultimo giro in Alabama non fosse rimasto a secco di carburante. Al solito ha impostato la sua stagione sulla grande costanza. Indianapolis è casa sua ed in 14 edizioni è praticamente sempre stato in lotta per la vittoria, che sarebbe la quarta personale;
Juan Pablo Montoya #2 Team Penske Chevrolet: straordinario nelle prime tre gare, anonimo in Alabama. Quando un pilota così esperto è anche tra i più veloci (ha fatto segnare la miglior prestazione nell’Opening Day) il mix è micidiale;
Ed Carpenter #20 Carpenter Fisher Hartman Racing Chevrolet: non si può nascondere che, da quando ha fondato il suo team, il suo obiettivo è la 500 Miglia di Indianapolis. Non ha ancora corso una gara quest’anno, ma è probabilmente il miglior pilota sugli ovali. Il vantaggio di correre con la Chevrolet potrà essere determinante;
Will Power #1 Verizon Team Penske Chevrolet: dopo la vittoria in campionato lo scorso anno adesso è evidente che il suo obiettivo è vincere la sua prima 500 Miglia di Indianapolis. Il suo inizio di campionato abbastanza quieto può far supporre che finora abbia pensato più che altro a questo;
LA SECONDA FILA
Josef Newgarden #67 Carpenter Fisher Hartman Racing Chevrolet: Il giovane pilota americano è uno degli osservati speciali in questa stagione, e finora sta rispettando le attese. La recente prima vittoria potrebbe averlo sbloccato, anche se forse deve ancora maturare nella gestione di una gara complessa come la Indy 500. Da questo punto, il modo in cui ha gestito la gara in Alabama non può che essere un ulteriore attestato di stima;
Tony Kanaan #10 NTT Data Chip Ganassi Racing Chevrolet: buon inizio di stagione, il solito mix di grinta e velocità. Se la gara si deciderà con qualche battaglia corpo a corpo negli ultimi giri sarà un osso durissimo per tutti;
Simon Pagenaud #22 Team Penske Chevrolet: non brillantissimo in questo inizio di stagione, anche se va anche detto che se non fosse stato buttato fuori da Hunter-Reay a New Orleans sarebbe sempre arrivato nella top 10. Paga forse anche il passaggio ad una grande squadra, con più pressioni. Gli ovali restano ancora il suo punto debole;
Sebastien Bourdais #11 Mistic/Hydroxycut KVSH Racing Chevrolet: costante, anche lui paga la sconsiderata manovra di Hunter-Reay a New Orleans, ma anche su di lui come sul connazionale Pagenaud pende la spada di Damocle della poca competitività sugli ovali. Ma è un outsider di gran lusso, e l’inizio di stagione positivo (vedremo cosa farà al GP, che può vincere) potrebbe rappresentare un trampolino di lancio;
Ryan Hunter-Reay #28 DHL Andretti Autosport Honda: è evidente che sta cercando di fare di tutto per rimediare all’inferiorità della Honda rispetto alla Chevrolet, e tutte le sue chance non possono che partire dalla competitività dei motori giapponesi. A volte è andato oltre i limiti, come a New Orleans, ma sinceramente non gli si può chiedere molto di più di quello che finora ha fatto;
JR Hildebrand #6 Carpenter Fisher Hartman Racing Chevrolet: la 500 Miglia è evidentemente la sua occasione per rilanciare una carriera che finora per vari motivi (sia suoi che esterni) non ha rispettato le attese. Correrà anche il GP, ma evidente che la sua testa è al 24 Maggio. CFH Racing e Chevrolet sono quanto di meglio potesse chiedere, ad Indy è sempre stato competitivo anche se pesa sempre come un macigno l’errore del 2011;
GLI OUTSIDER
Graham Rahal #15 Rahal Letterman Lanigan Racing Honda: inizio di stagione positivo, anche se va detto che in Alabama è stato favorito anche da una strategia di pit stop dalla tempistica perfetta. Ma è stato molto efficace sin dai test invernali, spesso il più veloce o tra i più veloci tra i piloti Honda, e questo è già un notevole passo avanti dopo un paio di anni disastrosi;
Marco Andretti #27 Snapple Andretti Autosport Honda: inizio di stagione nell’ombra ma in realtà abbastanza positivo. I tre arrivi nella top 10 confermano che è diventato un pilota molto costante, attento, che ha limitato gli errori del passato, tutte caratteristiche fondamentale per vincere una gara complessa come la Indy 500;
Carlos Munoz #26 Andretti Autosport Honda: se si considerano le difficoltà che stanno incontrando tutti i piloti Honda, sta comunque cercando di darsi da fare, come due domeniche fa in Alabama, quando è riuscito ad ovviare con la tattica e la testa ad una scarsa competitività della sua vettura. Ad Indianapolis è stato sempre protagonista, basta ricordare l’esordio nel 2013, quindi sicuramente farà di tutto per giocarsi le sue carte;
James Hinchcliffe #5 Arrow Schmidt Peterson Hamilton Motorsports Honda: altro pilota che paga le difficoltà della Honda, e senza il jolly pescato New Orleans il suo inizio di stagione sarebbe da classificare negativo, anche se pure in Alabama è stato encomiabile. Su di lui pesa però il dubbio che gli ovali come Indy non siano il suo punto forte;
Townsend Bell #24 Dreyer&Reinbold Kingdom Racing Chevrolet: pilota espertissimo, ormai una tradizione la sua presenza ad Indy dove spesso è stato competitivo. Lo scorso anno stava compiendo forse la migliore gara della sua vita, prima di finire a muro. Corre da solo e per un piccolo team, ma ha dalla sua la sua grande esperienza e i motori Chevrolet. Occhio che Indy a volte ha regalato dei sogni;
Jack Hawksworth #41 ABC Supply A.J. Foyt Racing Honda: i risultati non rispecchiano l’inizio di stagione positivo, dove alla mancanza di velocità ha cercato di ovviare con la tattica, con la testa, con la grinta, facendosi vedere spesso nelle posizioni di vertice. Sta oscurando un compagno di squadra molto più esperto come Sato, ma sulle sue possibilità ad Indy pesa il punto debole di non essere fortissimo sugli ovali;
GLI ALTRI
Charlie Kimball #83 Novo Nordisk Chip Ganassi Racing Chevrolet: specialista degli stradali, sugli ovali ogni tanto ha fornito qualche buona prestazione. Inizio d’anno abbastanza anonimo, ma corre per Ganassi quindi va sempre tenuto d’occhio;
Sebastian Saavedra #17 AFS Racing/Chip Ganassi Racing Chevrolet: zero test invernali, arriva in Alabama e chiude 10°. È un pilota indecifrabile, alterna prestazione pazzesche ad errori altrettanto pazzeschi (ricordiamo la gara dello scorso anno in Iowa), ma correre per Ganassi potrebbe dargli una chance;
Sage Karam #8 Chip Ganassi Racing Chevrolet: era tra i piloti più attesi, ma finora ha abbastanza deluso, anche se ha la parziale giustificazione di essersi fatto male nei test invernali. La 500 Miglia di Indianapolis può essere l’occasione per rilanciare la sua stagione, considerando che quest’anno corre per una potenza come il team di Ganassi dopo che lo scorso anno fu la sorpresa della gara correndo per una piccola squadra;
Justin Wilson #25 Andretti Autosport Honda: altro pilota che fa il suo esordio stagionale al GP. Alla 500 Miglia può portare la sua esperienza ed una serie di prestazioni solide, specialmente considerando che non è esattamente uno specialista degli ovali (anche se vinse in Texas nel 2012). Cerca un risultato di prestigio per garantirsi un volante per il resto della stagione;
Oriol Servia #32 Rahal Letterman Lanigan Racing Honda: altro pilota una tantum che si giocherà quasi tutte le sue carte sull’esperienza;
Alex Tagliani #48 A.J. Foyt Racing Honda: su di lui pesano tante incognite, forse troppe: correrà con la terza vettura di Foyt, che già in passato ha dimostrato di faticare a gestirne due, ed in più corre con la Honda. Ma Tagliani è anche un pilota esperto che può sopperire a queste mancanze con le sue capacità e il suo entusiasmo;
Takuma Sato #14 ABC Supply A.J. Foyt Racing Honda: assolutamente anonimo finora, dovrà puntare sulla sua esperienza per invertire la rotta di una stagione insufficiente;
Simona de Silvestro #29 Andretti Autosport Honda: esserci è già un successo. Manca dagli ovali da quasi due anni altra, e per una specialista degli stradali questa è una ulteriore preoccupazione, anche seè andata molto bene nell’Opening Day;
Conor Daly #43 Schmidt Peterson Hamilton Motorsports Honda: ha corso una tantum a Long Beach con la squadra di Dale Coyne e non ha fatto male. Ad Indy sarà al via con quella di Sam Schmidt, una squadra esperta, che potrebbe aiutarlo ad ottenere un risultato positivo che possa lanciare definitivamente la sua carriera IndyCar;
Bryan Clauson #88 Jonathan Byrd’s Racing/KV Racing: idolo dei fan americani per la sua provenienza dalle corse midget, può fare bene ma resta un pilota che in IndyCar ha percorso in gara appena 46 giri tre anni fa. Determinante per lui il lavoro nella settimana di prove;
James Jakes #7 Schmidt Peterson Hamilton Motorsports Honda: come il suo compagno di squadra Hinchcliffe ha pescato il jolly a New Orleans, per il resto è stato assolutamente anonimo, e gli ovali non sono proprio il suo terreno ideale;
Gabby Chaves #98 Bryan Herta Autosport Honda: per il secondo anno consecutivo la squadra di Herta si presenta al via con un rookie quale unico pilota. Finora è stato abbastanza anonimo, ma sta accumulando esperienza sia in pista che fuori. L’anno scorso vinse la gara Indy Lights, quindi le capacità non gli mancano. Il problema è che corre da solo, quindi dovrà sobbarcarsi tutto il lavoro durante le prove;
Pippa Mann #63 Dale Coyne Racing Honda: seconda partecipazione consecutiva con Coyne alla 500 Miglia di Indianapolis per la Mann, che potrebbe risultare esserne il pilota di punta viste le incognite sugli altri due piloti. Nonostante corra poco, è una dei piloti più popolari della categoria;
Carlos Huertas #18 Dale Coyne Racing Honda: ma con grande probabilità occuperà uno dei due sedili di Coyne ancora liberi, anche se non è ancora sicuro al 100% di esserci. Lo scorso anno non fece neanche male, ma è nettamente più competitivo sugli stradali che sugli ovali;
Stefano Coletti #4 KVSH Racing Chevrolet: altro rookie, finora non ha percorso un metro sugli ovali, quindi sulle sue possibilità ci sono tutte le incognite possibili;
Buddy Lazier #91 Lazier Partners Racing Chevrolet: è uno dei piloti più amati e rispettati della categoria. Corre con una propria squadra, ma quest’anno c’è il rischio del bumping quindi dovrà sudarsi la qualificazione. Il fatto di avere i motori Chevrolet gli sarà sicuramente di grandissimo aiuto per essere la via il 24 Maggio.
All’appello manca un pilota del Dale Coyne Racing, che probabilmente verrà svelato soltanto lunedì 11, giorno della prima sessione di prove libere.
Sono un grande appassionato di sport americani, in special modo di basket NBA e football NFL, ma soprattutto di automobilismo. Considero la IndyCar la migliore categoria al mondo per spettacolo, sportività e completezza dei piloti. Ho assistito di persona alla 500 Miglia di Indianapolis 2008, uno spettacolo indescrivibile.