Brad Keselowski a sorpresa beffa il duo dello Stewart-Haas strappando “la bandiera scacchi” con un sorpasso all’ ultimo giro. Kevin Harvick chiude secondo, mentre il compagno Kurt Busch, alla seconda gara stagionale termina terzo.
In una gara in cui si è visto Denny Hamlin, Matt Kenseth, Kurt Busch e Kevin Harvick comandare per 194 giri spartiti tra di loro, ai quali si aggiungono i 5 giri in testa di Martin Truex Jr, ha coronato Brad Keselowski vincitore che per la curiosità del caso è passato in testa solo nel giro finale con un sorpasso deciso ai danni di Kurt Busch nelle curve uno e due del gigantesco ovale.
Keselowski ha sfatato così il tabù di Fontana considerato finora, il suo peggior tracciato dove ha colto la sua 16° vittoria in carriera. Con questo successo il campione 2012 si aggrega a Johnson, Harvick ed il suo compagno di team Logano tra i contendenti del Chase a settembre.
Per quanto riguarda l’ormai noto Kevin Harvick non ha potuto completare il “west swing” (Phoenix, Las Vegas e Fontana) , ricordando che ne ha vinte due, ma mantiene attiva la striscia di top 2 consecutivi, aggiornata a 8 grazie ad un errore di Kurt Busch all’ ultima curva che lo ha favorito nello sprint finale per il secondo posto.
Petty, il pilota che detiene questo tipo di record è a tre lunghezze con undici, ma detiene altre due strisce da 10 finali nei primi due, quindi il secondo posto assoluto è a sole due gare di lunghezza. Harvick, che questa volta non è stato dominatore assoluto ma ha solo comandato per 35 giri, si è trovato davanti un rivale che gli ha complicato le cose per tutta la durata della gara: Kurt Busch.
Infatti, “The Outlaw” alla sua seconda gara stagionale in cui ha colto il secondo podio filato , è forse al momento l’unico rivale di Harvick nelle lunghe serie di bandiere verdi.
Il trucco è che Kurt Busch, suo compagno di team corre con la stessa messa a punto di Harvick, ed insieme hanno messo in fila e distanziato tutti i rivali abbondantemente. Un testa a testa che ha infiammato la gente sugli spalti in cui però ha prevalso Kurt che ha ottenuto anche il maggior numero di giri in testa con 65, contro i 35 di Harvick. Se non fosse stato per l’urto all’ ultima curva, Kurt sarebbe arrivato secondo.
Quindi per certi versi può essere stressante per un pilota vincente come Harvick avere un compagno di team con la stessa messa a punto che ti sta negli scarichi e ti sorpassa ripetutamente durante la gara.
Ai piedi del podio arrivano i piloti di Richard Childress che si ritrova con Paul Menard e Ryan Newman nel top five della gara. Per il vincitore di Indianapolis nel 2011 si tratta del primo top 5 stagionale dopo tre gare nei primi quindici posti, mentre Newman ottiene il terzo top five di fila completando al meglio il minitour nell’ Ovest degli States.
Nella top ten troviamo il trio dell’ Hendricks Motorsports Dale Earnhardt Jr, sesto dopo aver inseguito il duo Harvick-Busch per parte della gara e battagliato con Johnson nelle fasi centrali.
Johnson chiude al nono posto, sfortunato nelle fasi finali in cui non è riuscito a trovare la manovrabilità adeguata per catturare il secondo successo stagionale, mentre Jeff Gordon che nelle fasi iniziali aveva riportato poca manovrabilità alla sua Chevrolet, è risucito a risalire seppur con molta fatica chiudendo al decimo posto.
Settimo Joey Logano al quinto top ten consecutivo, in una gara in cui è rimasto più nascosto del previsto. Forse la sua Ford non era ben equilibrata per raggiungere il massimo della sua potenza.
Infine, ancora una volta Martin Truex Jr conferma il grande inizio di stagione con il Front Row Motorsport, giunge ottavo migliorando nuovamente il risultato rispetto alla posizione di partenza. Anche per lui quinto top ten di fila.
Infine, la nota dolente della gara è il Gibbs Racing, che dopo aver “contenuto” il dominio Busch-Harvick, sfortunatamente si è visto Hamlin partire dal fondo dello schieramento nelle fasi finali per un problema ai pit dopo aver visitato il muro, e Kenseth che nell’ ultimo pit stop è rimasto fermo per aver rotto il freno a mano nella ripartenza.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare