Charlotte, famosa per essere la base della Nascar, ha accolto i piloti per l’ennesima gara stagionale, la 31° in una notte piena di stelle, non solo in cielo ma anche sul tracciato.
A fare voce grossa è stato il solito Kevin Harvick con 162 dei 334 giri davanti a tutti, una notizia non nuova per quest’anno visto che il californiano è stato leader per almeno un giro nelle ultime sette gare(75 a Bristol,195 ad Atlanta,17 a Richmond,79 a Chicago,104 in New Hampshire,223 a Dover,61 in Kansas e per l’appunto 162 giri a Charlotte).
Infatti, nell’ ultima ripartenza a tre giri dal termine in pochi avrebbero scommesso sulla vittoria di Gordon o McMurray, e Harvick ha sfruttato tutte le sue qualità di finisher per staccare i suoi diretti rivali portando a casa con autorevolezza il Bank of America 500.
Per lui si tratta soltanto della terza vittoria stagionale, l’ultima risalente all’ ottava gara disputatasi a Darlington. In sostanza, bersagliato dalla continua sfortuna ha sfatato il tabù della vittoria; basti pensare che nelle ultime 23 gare Harvick è stato in testa in 17 di queste, 7 delle quali per oltre 100 giri.
Solo in base a questa statistica dovrebbe essere il vincitore del campionato, quando invece è solo uno dei tanti pretendenti per il titolo. Inoltre vincendo a Charlotte si aggiunge a Logano nella fase Eliminator, indifferentemente da quello che succederà a Talladega la prossima domenica.
In fondo la Bank of America 500 è stata parecchio nervosa con i vari Johnson, Earnhadt jr e Keselowski chiamati ad una prova maiuscola per salvare le loro speranze per il titolo.
Prima Johnson non ha trovato la messa a punto giusta, e poi con una reazione d’orgoglio (che include la lite con il suo crew chief Chad Knaus) è risalito fino alla quarta posizione. L’errore fatale di rientrare ai box a tre giri dal termine gli è costato l’arretramento dalla quarta alla 17° piazza finale.
Stessa cosa è valsa per Keselowski che, con una strategia diversa si è ritrovato con le gomme usurate per la volata finale. Anzi, il finale per il campione 2012 non è stato dei migliori, 16° posizione e lite post gara con Denny Hamlin.
Per quanto riguarda Earnhardt Jr è stata la sfortuna a metterlo quasi ko; la rottura della leva del cambio quando girava tra i primi quattro non gli ha consentito di ripartire come nella normalità dei casi appena finito il pit stop; l’auto ha dovuto ricevere l’impulso manuale dei meccanici del team. Alla fine è giunto solo 20°.
L’unico dei quattro a rischio di fare il balzo è stato Kasey Kahne scalzando temporaneante Kenseth dall’ ottava posizone.
In sostanza Charlotte non ha cambiato di molto le carte in tavola e di certo arrivare a Talladega per entrare nei primi otto è vera scommessa: tre dei quattro piloti a rischio insieme collezionano 8 titoli NASCAR negli ultimi 11 anni e avranno un’ultima disperata chance per eliminare qualche concorrente di seconda fascia, ma dovranno uscire a cercare la vittoria piuttosto che passare per punteggio; o tutto o niente.
Tutti e quattro hanno collezionato almeno una vittoria al ‘Dega, ( Earnhardt jr addirittura 5) ma non importa quanto tu sia a bravo, è tutto una questione di fortuna.
Il ‘Dega, più di Daytona è famoso per i maxi incidenti conosciuti come “The Big One” che ogni volta coinvolgono almeno dieci auto. Quindi dieci piloti per sei posizioni.
“Roll the dice” e i nomi dei superstiti li sapremo domenica!
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare