Se durante queste settimane la Ford si era “nascosta” per lasciare spazio alle Chevrolet, ora con Keselowski la casa americana è uscita allo scoperto.
Si, proprio il campione 2012, che vinse qui proprio quell’ anno si è ripetuto in una prova mai vista finora: il duo Penske ha dominato letteralmente la gara rimanendo ai vertici per 239 giri, e fatta eccezione di Kyle Busch (31 giri in testa), le due Ford potevano imporre decisamente un altro passo, un ritmo che gli avversari non potevano sopportare.
Quello di Keselowski è stata una gara simile a quella di Harvick a Phoenix e di Johnson a Dover: 199 giri senza mai essere disturbato da nessuno, mostrando un salto di qualità quasi da veterano dopo aver clamorosamente vinto due anni fa.
Kyle e sopratutto Logano hanno provato in tutte le maniere a tenere testa con tenacia lo scatenato “Bad Brad” ma non c’è stato nulla da fare .
Primo podio per il “razzo” o meglio ancora “the rocket man” Ryan Newman bravo ed audace a tenere nei suoi scarichi due piloti che hanno avuto una serata gloriosa di sorpassi: Kenseth scattato 14° e Dale Earnhardt jr addirittura partito dalla 29° posizione. Stesso discorso vale per gli altri due Hendricks Johnson e Kahne autori di rimonte discrete.
Una gara in notturna che ha regalato emozioni dietro agli scarichi di Brad K ma ai fini della gara si era capito che la Ford numero 2 era l’auto da battere. Così è stato e c’è solo da complimetarsi.
Dopo il Kentucky giro di boa a Daytona, dove con restrittori altri piloti oltre a quelli famosi possono dire la loro.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare