Dopo ore di attesa a seguito del rinvio del 29 giugno causa pioggia, la Quaker State 400 si è disputata la giornata successiva sotto un cielo terso che ha però risparmiato piloti e tracciato da un ulteriore scroscio d’acqua.
La gara, caratterizzata da numerose interruzioni per incidenti nella propria parte centrale, ha visto i piloti darsi battaglia per tutti i 267 giri previsti sul circuito da 1.5 miglia del Kentucky Motor Speedway.
La partenza dalla pole di Dale Earnhardt Jr. ha portato poca fortuna all’esperto pilota della #88 che si è ritrovato costretto a lottare con foga contro la sfortuna, accanitasi contro di lui sotto le vesti di problemi alle sospensioni ed in pit-lane.
Purtroppo il fato non ha posato l’occhio solo sul poleman, ma ha calato lo sguardo anche su numerosi altri protagonisti: Tony Stewart non è mai riuscito a stampare tempi interessanti, navigando sempre attorno alla ventesima posizione, Denny Hamlin è stato prima penalizzato per eccesso di velocità ai box poi, una volta risalito il gruppo ha violentemente sbattuto a muro, ritirandosi e finendo sotto osservazione al centro medico, rinunciando definitivamente a ogni speranza di competere nella Chase for the Sprint Cup.
E ancora: Jimmie Johnson, dominatore assoluto della gara, in testa per più di 180 giri, ha perso la oramai scontata vittoria per un testacoda a 20 giri dal termine, cedendo la testa della corsa a Matt Kenseth, o infine la coppia Keselowski-Biffle.
Il primo, vincitore l’anno scorso e trionfatore nella gara Nationwide di ieri è stato spinto a muro da Kurt Busch nelle prime battute di gara, trascinando tra gli altri nell’impatto il secondo. Greg, così come Brad è stato costretto al ritiro in una gara in cui avrebbe meritato insieme al pilota della numero #2 una sorte ben migliore.
A uscire con il sorriso dalla lotteria del Kentucky sono davvero in pochi, in particolare tre piloti: Matt Kenseth in primis, il quale conquista il quarto successo dell’anno e la quinta posizione in classifica generale, mettendo una seria ipoteca sulla propria partecipazione alla Chase.
Con lui Jamie McMurray, il redivivo vincitore di Daytona 2010 che non faceva capolino nelle zone alte della classifica da tempo immemorabile: il secondo posto di oggi è oro colato per il pilota del team Earnhardt-Ganassi.
Infine Joey Logano, giovane pilota della #22 del team Penske Racing: questi, a differenza del compagno di squadra, è riuscito ad evitare ogni intoppo per tutta la gara, portando al traguardo integra la propria vettura e andando a guadagnare la decima posizione in campionato, risultato insperato che gli permetterebbe di agguantare l’ultimo spot per la Chase con la punta delle dita.
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