La prova dodici del campionato regolare presenta un ovale atipico come quello di Darlington dovuto alla sua conformazione, alla sua lunghezza unica di 1,3 miglia e sopratutto a quei muri che da un lato chiudono il tracciato composto praticamente da una sola linea ideale e dall’ altro gli hanno dato una secondo soprannome: “The Lady in Black”.
Il nome però potrebbe ingannare: la prova correndosi in notturna assomiglia a un diamante nella notte della città mentre questo soprannome è dovuto alle auto che si schiantano contro la parete bianca, lasciando un forte colore nero sulle barriere.
Addentrandosi all’ interno della gara, Kyle Busch è stato autore di un dominio strepitoso ma non è riuscito ad avere uno sprint finale da consentirgli il terzo successo, sprofondato al sesto posto in soli 17 giri. Kyle oltre al calo di rendimento, ha avuto un contatto con Kasey Kahne nella battaglia per la prima posizione che ha portato il portacolori dell’ Hendrick Motorsports verso il muro a dire addio alle speranze di vittoria.
Stesso addio anche per Busch, superato con estrema comodità dal compagno Kenseth che è volato verso la vittoria, dimostrando una volta di più il suo eccellente stato di forma.
Kenseth ha un’ altra statistica a suo favore : 781 giri in testa all’ attivo, più di ogni altro pilota e soltanto a Phoenix e in Texas non è riuscito a mettere il muso davanti a tutti.
A seguire in seconda e terza posizione, due piloti che sono stati nascosti per tanto tempo: Denny Hamlin, che ritorna in modo completo nella competizione, dopo sei gare d’assenza, bravissimo a sfruttare l’ultimo treno di gomme e Jeff Gordon, il mitico “Guerriero Arcobaleno” vincitore a Darlington 7 volte, che torna a far parlare di sé stabilendo un ennesimo record storico: nella sua 700° partecipazione consecutiva nella Sprint Cup raggiunge il 300° podio in carriera, un numero esorbitante!
Un bel sorriso stampato in faccia per il californiano di Vallejo, un sorriso che diventa doppio con l’arrivo di Johnson in quarta posizione, lui che è anche co-proprietario del Chevrolet 48.
Johnson dal canto suo, consolida o almeno difende la leadership aiutato dalla strepitosa media finale nelle prime 12 gare: 6.7. A chiudere il quintetto è una altro grande protagonista di questa stagione, “The Closer” Harvick, vincitore due settimane fa a Richmond.
Nella top ten vengono inclusi Carl Edwards il vincitore di Phoenix, unica vittoria di Roush finora, mentre Juan Pablo Montoya sembra aver tolto la ruggine alla sua auto firmando una seconda top ten stagionale. Infine Ryan “ The Rocket Man” Newman, il migliore dello Stewart-Haas giunge decimo.
C’è da dire che per ora i mattatori di stagione sono quattro: Johnson, Kenseth, Busch jr e Kasey Kahne con un timido Edwards che continua a macinare piazzamenti.
La prossima prova non è valida per il campionato, ovvero l’All Star di Charlotte, la culla della NASCAR dove con il doppio appuntamento del 26 maggio per le 600 miglia di gara, obbligherà gli appassionati di motori a rimanere incollati alla sedia. Di certo se ne vedranno delle belle.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare