Per la terza volta consecutiva, il pilota che parte in pole vince. Johnson, Busch e Kenseth nell’ordine. Era dal 1985 che non succedeva.
Kenseth ha condotto per la maggior parte della gara e per la precisione 163 giri, mantenendo nuovamente Kahne a distanza nelle tornate conclusive, vincendo per la seconda volta in stagione pareggiando i conti con Johnson e Busch.
Per lui si tratta della seconda vittoria in Kansas, la prima lo scorso ottobre, un back-to-back dopo che il tracciato è stato “ripavimentato” a novembre.
“La mia macchina era molto veloce in gara con aria pulita anche se ho faticato a prendere gli avversari vicini al giro di ritardo. Ho avuto un paio di pazze ripartenze in cui sono riuscito a mettere la testa avanti”.
Kenseth ha corso molto bene durante la gara, sopravvivendo per l’appunto ad un paio di ripartenze, prima di perdere la leadership nella seconda parte di gara. Una volta ripresa quella prima posizione, si è visto il Toyota numero 20 comandare con tranquillità negli ultimi 43 giri.
Kahne, come già accennato è giunto alle spalle di Kenseth è scattatto dal 27° posto è giunto a pochi millesimi dal vincitore.
“La situazione mi ha ricordato quella di Las Vegas ma questa volta pensavo di farcela veramente, poi ho cominciato a slittare, ho provato in tutte le maniere a sbucare ma Matt chiudeva tutti i buchi e alla fine mi sono dovuto arrendere”.
Kahne comunque sale in seconda posizione generale un record, già che non era mai stato così in alto.
Il suo compagno di squadra, Jimmie Johnson chiude in terza posizione, una sorpresa se consideriamo che tutto il team ha faticato parecchio durante le prove libere e le qualificazioni. Superman dal canto suo era scattato 21°. Stessa sorte per Gordon partito 43° e arrivato 13°; Earnhardt partito dalla casella 23° ed arrivato in 15° piazza.
Uno che ha avuto poche soddisfazioni è Kyle Busch che dopo pochi giri compie un brutto testacoda, salvando l’auto; però al giro 103 perde nuovamente il controllo dell’auto, urta il muro, taglia il tracciato e impatta fortemente l’auto di Logano. Un incidente spettacolare, per fortuna senza conseguenza per il pilota.
“Ero terzo dopo appena 6 giri, poi da quel testacoda non mi sono più ripreso” – commenta Kyle – “non so cosa sia successo”.
Dopo una gara così accesa come quella di domenica scorsa, si torna in Virginia a Richmond, nono appuntamento della stagione.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare