La Nascar dalla Virginia si sposta sul veloce ovale di Forth Worth, vicino a Dallas nel Texas dove i piloti devono disputare una gara di 500 miglia in un circuito da 1,5 miglia e 334 giri da percorrere.
Kyle Busch ha avuto la meglio sugli altri piloti comandando con estrema facilità i primi 150 giri, dimostrando di avere un assetto bilanciatissimo, lasciando spazi vuoti enormi tra lui e i suoi avversari.
L’unico a dargli battaglia è il NAPA 56 di Martin Truex Jr, bravissimo a sbarazzarsi dei piloti che lo precedevano e ad inseguire l’avversario, tanto che è riuscito a comandare la gara per un quindicina di giri addirittura superando Busch in una ripartenza dove lui è il maestro.
Con il calare della notte ci sono state auto che sono migliorate e tra queste spiccano i nomi di Earnhardth Jr e Gordon maestosi e sicuri nella loro rimonta, gli unici due a tenere testa a Truex e Busch, protagonisti fino a metà gara.
Tra i quattro e il resto del gruppo si forma un abisso ma due di loro vengono colpiti dalla sfortuna: prima Earnhardt deve sostituire la batteria quando viaggiava terzo e voleva sopratutto mostrare ai fan ciò che aveva fatto nel 2000 quando in questo circuito vinse la prima gara della carriera; poi tocca a “Rainbow Warrior” che buca l’anteriore sinistra e deve dire addio ai sogni di vittoria.
Nella parte finale di gara Truex costruisce un vantaggio a lui favorevole e “sorride” vedendo il traguardo vicino; il pilota di Mayetta è a digiuno da 209 gare ma anche stavolta la fortuna non è dalla sua parte: scatta la bandiera gialla a 20 giri dal termine, Busch con l’aiuto del team brucia Truex sia ai box, sia nella ripartenza andandosi a prendere la bandiera scacchi nella 300° gara della carriera. Un record storico che va ad eguagliare altre tre piloti ( tra cui Kahne che vinse il Coca Cola 600 l’ anno scorso).
Gli altri piloti di rilievo hanno avuto una gara sottotono e volendo anche una po’ affannata; Johnson ha avuto problemi con il retrotreno della vettura e quindi una trazione destabilizzante, Kahne non è riuscito a spingere la sua Chevrolet oltre il settimo posto, Kenseth dominatore 2 anni fa non ha raggiunto la Top 10 incapace di spingere la tavoletta del gas a fondo nel tratto finale, Keselowski il campione uscente è stato dietro la porta tutta la gara conquistando un silenziosissimo nono posto.
Disastroso Stewart partito undicesimo è andato a perdersi in una giungla di auto giro dopo giro, fino ad arrivare a due giri di ritardo dal vincitore.
Note in pagella da 5.5 per l’accoppiata Ganassi, Montoya e McMurray tra i primi quindici per gran parte della gara ma spariti poi oltre la ventesima casella. Buone invece le prove di Almirola finito sesto ed Ambrose, rimasto nella top ten per 270 giri prima di capitolare al 19° posto causa olio in pista.
La Patrick dimostra ancora una volta di poter risalire il fiume contro corrente terminando 28° seppur con quattro giri di ritardo dal Leader. Infine nota d’onore per l’asso dell’ RCM, Kevin Harvick: partito dal fondo dello schieramento per sostituzione del motore ha recuperato e chiuso in 13° posizione.
In fondo una gara strana piena di sorprese che ha dato alla competizione qualche sconvolgimento generale, chissà se in Kansas succederà lo stesso il 21 aprile prossimo.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare