jjohns758Il quinto appuntamento di stagione si è tenuto a Martinsville, il celeberrimo ovale di 800 metri che si disputa ogni anno sin dagli albori della categoria che arranca sin dal lontano 1949. Una gara composta da 500 giri e di conseguenza 1000 rettilinei e 1000 curve da percorrere.

Uno dei plurivincitori del tracciato, Jimmie Johnson, è riuscito ad agguantare la sua ennesima vittoria arrivando a quota 8, il terzo di tutti tempi dietro ai soli Darrell Waltrip (11) e Kyle Petty (15); partito dalla pole con il record del tracciato nel giro di qualificazione, ha letteralmente dominato e spazzato via gli avversari comandando la corsa per ben 345 giri, una cifra che si aggiunge ad un altro record: il settimo pilota di sempre a comandare sul mini-ovale con oltre 2000 giri.

I piloti di maggior successo a Martinsville negli ultimi anni, sono Jimmie Johnson, Jeff Gordon e Denny Hamlin. I tre hanno vinto 19 volte Martinsville e l’accoppiata Hendrick-Gibbs si aggiudicati la corsa 16 volte nelle ultime 21 partecipazioni.

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Clint Bowyer dopo aver avuto qualche botta di troppo è stato eccezionale nel recuperare e superare Jeff Gordon nelle ultime tornate, questa volta senza contatti visto che in passato i due avevano avuto qualche battibecco a riguardo. Clint salva così una disastrosa corsa del suo team, che in un solo colpo a 200 giri dal termine si ritrovava con tutte le sue Toyota danneggiate.

In volata, al photofinish giungono Kyle e Brad Keselowski, per la terza volta di fila si ritrovavano a battagliare per lo stesso posto finale e al momento, è il minore dei Busch che vince.

Al settimo posto giunge un sorprendente Jamie McMurray risalito dalla diciannovesima piazza e rimasto con i migliori per tutto l’arco della gara, pilota che abbozza finalmente un lieve sorriso ripetendo lo stesso posto finale di due anni fa, ma sopratutto un risultato che non si vedeva da 39 gare e che risale alla gara di Bristol dello scorso anno.

Una citazione d’obbligo spetta a Danica Patrick alla sua prima apparizione a Martinsville: partita dal fondo dello schieramento per aver sostituito il motore, risalita fino al ventottesimo posto e ridiscesa addirittura con due giri di ritardo dal leader. Questo non abbatte la tenacia della piccola pilota dell’ Illinois, che con un po’ di fortuna ed un paio di bandiere gialle torna sul giro del leader accasandosi al 23° posto.

Giro dopo giro risale molto velocemente, supera il malandato Earhnardt, mandandolo largo in curva e all’ ultima bandiera gialla si ritrova improvvisamente undicesima. Alla fine non riesce a portare a casa la Top 10 anche se rimane davanti ai propri compagni di squadra Stewart e Newman, chiudendo al dodicesimo posto. Un ennesimo record per Danica che registra il più alto risultato finale per una donna nella NASCAR.

Infine è da segnalaree che neanche nomi come Johson, Petty, Gordon e Stewart hanno fatto meglio di lei alla loro prima volta sul tracciato.

Non ha corso male neanche il mitico Marcos Ambrose. La sua Ford sembrava dovesse andare a fumo dopo 250 giri, ma ha battagliato nonostante i danni alla carrozzeria, portando a lui e a Petty un discreto ottavo posto finale e la prima top ten dell’anno.

Ad andare in fumo invece è Kurt Busch ritiratosi a pochi giri dal termine mandando a fuoco la sua Chevrolet numero 78 e anche Montoya è costretto a rimanere nelle retrovie.

Dopo il back-to-back di Jimmie a Martinsville rimaniamo in attesa per la gara di stanotte, per un’ altra possibile doppietta visto che si correrà in Texas ed il pilota è il campione uscente della gara.

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