L’Angel Stadium di Anaheim, California, ha ospitato la prima prova del Monster Energy Supercross.
Contrariamente al solito, il tracciato era stretto e scivoloso con pochi punti dove effettuare sorpassi e privo di whoops degne di tal nome, con conseguente malcontento dei top riders.
Risultati: 1.Villopoto; 2.Reed; 3.Dungey; 4.Brayton; 5.Weimer; 6.Stewart; 7.Short; 8.Windham; 9.Alessi; 10.Hansen.
Cronaca: Nel main event holeshot per Ryan Villopoto seguito da Tedesco, Reed, Alessi e Dungey.Il pilota della Kawasaki imprime subito un ritmo insostenibile da chiunque e si invola verso la vittoria senza essere più disturbato da nessuno. Alle sue spalle Reed, Dungey, Mike Alessi e Stewart partito male.
Fino a meta’ gara le posizioni di testa rimangono invariate con Stewart che diventa quarto, ma al decimo giro Ryan Dungey commette un errore e viene superato da Bubba. Due giri dopo è lo stesso pilota Yamaha a sbagliare manovra con Dungey che si riprende la terza posizione.
Tocca quindi a Reed scivolare e venire così ripreso da Dungey e Stewart inscenando una battaglia a tre per la seconda posizione. Stewart passa Dungey e prova ad avvicinarsi a Reed, ma cade in una sezione ritmica e chiude così la sua rincorsa terminando la gara in sesta posizione, anche a causa di alcuni problemi alla moto determinati dalla caduta. Dungey tenta di agganciare Reed che senza grosse difficoltà termina la gara in seconda posizione.
Villopoto: si è nascosto nelle prove e nella heat di qualificazione, poi nel main event è partito in testa e nessuno lo ha più visto fino al traguardo. Come avevamo scritto la scorsa settimana, ha la tranquillità di chi non ha nulla da dimostrare, un affiatamento perfetto con team e moto, ha iniziato il 2012 vincendo, così come aveva chiuso il 2011.
Reed: in conferenza stampa ha dichiarato di essersi presentato teso alla partenza della stagione più per le pressioni che avverte come proprietario del team che per gli eventi di gara. Il secondo posto era il massimo che poteva fare e lo ha fatto, la distanza da Villopoto è però aumentata.
Dungey: vale lo stesso discorso di Reed, ha fatto il massimo. Era alla seconda gara conla KTM, attenuante in più.
Stewart: sempre il solito? Domanda alla quale non è facile rispondere. Solita pole nelle prove staccando tutti di oltre un secondo, solita vittoria tranquilla nella heat ed in finale solite cadute. D’insolito c’è stata però la difficoltà nel porre rimedio ad un cattiva partenza. Non ha macinato avversari com’è (era?) nelle sue corde. Nelle prossime gare sapremo se è ancora un problema di moto o se si tratta di questioni di testa.
Brayton & Weimer: gara gemella, partenza a centro gruppo e buona velocità che li ha portati nella top five vincendo la gara degli “altri”.
Short & Windham: gara regolare per entrambi, senza acuti.
Alessi: solita partenza davanti e solita gara a gambero, niente di nuovo.
Hansen: alla vigilia non si reggeva in piedi per problemi allo stomaco, al traguardo è decimo al ritorno nella top class.
Canard: alla fine non se l’è sentita di presentarsi al via, ci sarà a Phoenix?
Tedesco: butta via un piazzamento nella top five con una caduta a pochi giri dalla fine. Sembra tornato però a buoni livelli.
Lites: Vincent Friese fa suo l’holeshot, ma viene subito rilevato da Tyla Rattray, seguito dal compagno di squadra Dean Wilson. Cole Seely recupera e passa Wilson. Ad un terzo di gara Seely va in testa ed allunga subito su Rattray e Wilson e va a vincere in scioltezza. Eli Tomac e Marvin Musquin danno vita ad un bel duello per la quarta piazza, che diventa terza per la caduta di Wilson nelle fasi finali della gara.
Risultati: 1.Seely; 2.Rattray; 3.Tomac; 4.Musquin; 5.Sipes; 6.Wilson; 7.Anderson; 8.Hahn; 9.Osborne; 10.Baker.