Quel gol all’Algeria ai Mondiali nel finale è rimasto inevitabilmente scolpito negli occhi e nelle menti dei tifosi americani, che forse però in Sudafrica si aspettavano qualcosa in più da Landon Donovan e dalla Nazionale USA, eliminata agli ottavi dal sorprendente Ghana.
Ma quel gol, e una stagione passata tra un ottimo inizio in Premier League (dove quest’anno non tornera per rimanere in America a riposarsi) all’Everton e poi Los Angeles Galaxy, con cui ha vinto il Supporters Shield ed è giunto in semifinale ai playoff, gli sono valsi il premio di US Soccer Player of the Year. L’ennesimo premio per Donovan in una carriera che lo vede ormai avviato a diventare il più grande di sempre in maglia a stelle e strisce.
Dietro di lui nella classifica annuale del premio si sono piazzati Clint Dempsey e Michael Bradley.
Del Dempsey 2010, dopo un infortunio che lo ha tenuto fuori per un po’, va ricordato il meraviglioso pallonetto che ha dato il colpo di grazia alla Juventus nel match di ritorno Europa League vinto dal Fulham per 4-1. A ciò si è aggiunta la solita solidità in Nazionale, di cui il ragazzo texano è ormai un leader affermato.
Michael Bradley, figlio del CT USA, rimane il motore della Nazionale, nella quale non ha saltato neanche un minuto nel 2010. Meno bene nel suo club, il Borussia Mönchengladbach, che ha un po’ sofferto in Bundesliga, ma con cui ha comunque messo in luce tutte le sue doti di centrocampista consistente e dalla capacità di andare in gol frequentemente.