Dopo avere presentato le regole basilari del baseball, ci addentreremo nei particolari, cercando di spiegare alcuni degli aspetti più complessi del gioco: questo articolo, inoltre, cercherà di sfatare alcune “credenze popolari” che spesso vengono ideate da tecnici e giornalisti.

Terzo strike non trattenuto dal catcher

Per eliminare un battitore al piatto, il catcher è obbligato a trattenere il terzo strike. Se prima di essere presa dal ricevitore, la palla cade per terra, il battitore non è ancora out e potrà correre verso la prima base; quindi, per ottenere l’eliminazione, la difesa dovrà completare un’assistenza in prima. Se il battitore toccherà il cuscino precedendo la difesa, sarà considerato salvo. Se la difesa non dovesse ottenere l’eliminazione, al pitcher sarà ugualmente accreditato uno strikeout; di conseguenza, è possibile che un lanciatore ottenga più di tre strikeout in uno stesso inning.

Tuttavia, in certi casi il battitore viene eliminato automaticamente e non ha il diritto di correre verso la prima base: se la prima base è occupata e ci sono meno di due eliminati (si devono verificare entrambe le condizioni), il battitore è sempre out, anche quando il catcher manca la presa del terzo strike. Questa regola impedisce alla difesa di effettuare eliminazioni multiple. Proviamo ad immaginare la seguente situazione.

– 1 eliminato. John in prima base.
– Mark incassa il terzo strike
– Il ricevitore non trattiene la palla

Se Mark avesse la possibilità di correre verso la prima base, forzerebbe John ad avanzare: di conseguenza, la difesa potrebbe eliminare John in seconda base e poi Mark in prima; nonostante l’errore del catcher (che non ha trattenuto la palla), la difesa potrebbe avvantaggiarsi, completando un doppio gioco difensivo. Per questo motivo, il regolamento del baseball prevede che Mark venga eliminato automaticamente, evitando che John diventi un forzato.

Battitore colpito dal lancio

Quando un battitore viene colpito da un lancio, generalmente viene premiato con la prima base. In verità, questa non è l’unica possibile situazione, anche se indiscutibilmente è la più comune. Per prima cosa l’arbitro dovrà valutare se il battitore abbia cercato o meno di battere la palla; in caso affermativo, il battitore sarà caricato di uno strike.

Se l’arbitro ritiene che il battitore non abbia girato la mazza, allora dovrà stabilire dove è avvenuto il contatto con la palla. Se il giocatore è stato colpito all’interno della zona dello strike, sarà ugualmente caricato con uno strike.

Se il contatto è avvenuto fuori della strike zone, l’arbitro dovrà stabilire se il battitore avrebbe potuto evitare la palla. Se ritiene che il giocatore si sia fatto colpire volontariamente, allora aggiungerà un ball sul conto. Se invece pensa che il contatto fosse inevitabile, premierà il battitore con la prima base.

Quando un battitore viene colpito, qualunque sia la decisione finale dell’arbitro, la palla è sempre morta. Breve riepilogo della regola:

Battitore cerca di battere la palla: STRIKE

Battitore non cerca di battere la palla:
– Battitore colpito nella zona dello strike: STRIKE
– Battitore colpito fuori dalla zona di strike, ma avrebbe potuto evitare la palla: BALL
– Battitore colpito fuori dalla zona di strike ed è impossibilitato ad evitare il contatto: PRIMA BASE.

Il check swing

Una delle decisioni più difficili che un arbitro deve prendere è quella sul check swing: spesso il battitore cerca di effettuare una battuta, per poi bloccare il giro della mazza quando nota che la palla è fuori dalla zona dello strike. Su questo argomento non c’è molta chiarezza tra gli appassionati, che spesso vengono confusi da errate spiegazioni fornite da tecnici e giornalisti.

L’arbitro di casa base deve stabilire se il battitore abbia cercato o meno di battere la palla. In questo difficile compito può essere aiutato da alcuni fattori: se la mazza del battitore supera la casa base, è molto probabile che il giocatore abbia cercato la battuta; se durante il giro di mazza, il battitore ha piegato i polsi, è molto probabile che abbia voluto battere la palla. Tuttavia, questi elementi non sono altro che spie, aiuti per l’arbitro. Nel regolamento tecnico del baseball non esistono norme che determinano un automatico strike per il battitore la cui mazza abbia superato il piatto di casa base.

In caso di dubbio, l’arbitro di casa base può rivolgersi ai colleghi: se al piatto è presente un battitore destro, sarà interpellato l’arbitro di prima base, mentre con il mancino quello di terza base. Anche la difesa può richiedere l’intervento degli arbitri sulle basi, mentre il battitore dovrà accettare ogni decisione.

Foul Ball

Nel precedente articolo, sono state presentate le principali norme che determinano quando una palla è viva oppure foul; in questa sezione, cercheremo di ampliare il discorso. Ad esempio, quando un difensore in fair territory viene colpito dalla battuta, la palla diventa automaticamente buona, anche se questa poi supera le linee di foul.

Se una rimbalzante varca le linee del foul, ma rientra in fair territory prima di superare la prima o la terza base, la palla è buona. Questo evento si può verificare in seguito ad una smorzata oppure quando la battuta non è stata particolarmente potente: spesso queste palle possono rivelarsi estremamente insidiose per la difesa. Tuttavia, se un qualsiasi giocatore tocca la palla in zona di foul, interrompe automaticamente il gioco. Quindi, quando la palla sta rientrando pericolosamente in territorio buono, un difensore la tocca, provocando il foul ball.

Foul tip (sprizzata foul)

Spesso l’espressione foul tip viene utilizzata per indicare quelle battute che rimbalzano vicino al battitore e poi escono in zona di foul. In verità, questo termine identifica un’azione ben precisa: la sprizzata foul, infatti, si verifica quando la palla battuta schizza direttamente dalla mazza al guanto del catcher. Tecnicamente, il ricevitore effettua una presa al volo, tuttavia il battitore viene semplicemente caricato con uno strike. Nonostante il nome possa trarre in inganno, la sprizzata foul non è un foul ball, quindi la palla è viva; se sul conto del battitore ci sono già due strike, il foul tip provoca l’eliminazione.

Battitore / Corridore colpito dalla palla battuta

Se un giocatore viene colpito da una propria battuta, mentre si trova nel proprio box, provocherà un foul ball. Se invece la palla colpisce un corridore, è necessario valutare il punto di contatto: se il giocatore è stato colpito in zona di foul, si verificherà un normale foul ball. Tuttavia, se il contatto avviene in territorio buono, la decisione arbitrale sarà molto diversa: il corridore colpito sarà eliminato, mentre al battitore sarà assegnata la prima base; gli eventuali altri corridori potranno avanzare soltanto se forzati. Per questo motivi il corridore in terza base si stacca sempre dal cuscino e si piazza al di là della linea di foul.

Balk

Quando un pitcher è sul mound per fronteggiare il battitore e controllare i corridori sulle basi, dovrà rispettare una serie di regole. Ad esempio, quando inizia il movimento di lancio, sarà obbligato a terminarlo; finte oppure interruzioni sono assolutamente vietate!

Nota: con il termine lancio (pitch), si identifica soltanto quell’azione in cui il lanciatore spedisce la palla al battitore. Tutti gli altri passaggi vengono definiti tiri (throw).

Quando un pitcher vorrà effettuare un lancio verso il battitore, sarà obbligato a fare un passo verso la casa base. Inoltre, al pitcher sarà vietato effettuare qualunque movimento associato al lancio, mentre si trova al di fuori della pedana. Quando un lanciatore, dopo aver fatto un passo verso la casa base, si accorge che un corridore sta rubando, sarà obbligato a completare il lancio e non potrà interromperlo.

Quando il lanciatore commette un’irregolarità (la lista è piuttosto lunga), l’arbitro chiamerà il balk (fallo). Il gioco sarà interrotto (palla morta) e tutti i corridori (forzati o meno) avranno la possibilità di avanzare di una base. Tuttavia, se nonostante il balk, il pitcher dovesse effettuare il lancio, gli arbitri non chiameranno il balk immediatamente: se la palla venisse battuta, infatti, questa decisione potrebbe risultare svantaggiosa per la squadra in attacco. In caso di lancio effettuato, ci possono essere due situazioni possibili:

Tutti i corridori e il battitore corridore riescono ad avanzare di almeno una base. In questo caso, il balk viene ignorato e il gioco prosegue come se il lanciatore non avesse commesso alcun fallo. Ad esempio, se il battitore spedisse la palla sugli spalti, sarebbe assurdo annullare il fuoricampo e sanzionare il balk.

Non tutti i corridori (battitore corridore compreso) riescono ad avanzare di almeno una base. In questo caso, il balk viene sanzionato e i corridori possono raggiungere la base successiva; il battitore resterà al piatto e l’eventuale lancio precedente (sia che fosse ball, sia che fosse strike) non sarà considerato.

Corridore

Una delle regole che spesso viene presentata da tecnici e giornalisti è la celeberrima “Ties goes to the runner”: quando il corridore e il difensore toccano la base nello stesso preciso istante, l’arbitro premia l’attaccante; tuttavia, questa norma non ha riscontri nella realtà: in nessun capitolo del regolamento appare un riferimento a riguardo. Se teoricamente l’arrivo contemporaneo è possibile, il baseball non lo prevede. Le uniche possibilità sono:

– L’attaccante ha preceduto il difensore
– Il difensore ha preceduto l’attaccante

Il pareggio (arrivo contemporaneo) non è assolutamente contemplato. Ciononostante può essere affermato che nelle decisioni dubbie, gli arbitri americani tendano a premiare gli attaccanti, mentre quelli cubani i difensori: tuttavia è necessario sottolineare che questa non è assolutamente una regola, ma soltanto una tendenza generale.

Durante l’avanzata delle basi, il corridore è obbligato a toccare fisicamente i cuscini. In caso di base saltata, l’arbitro dovrà tuttavia aspettare l’appello della difesa prima di eliminare il corridore colpevole. Esempio:

– Dopo la battuta, il corridore in prima base scatta in avanti. Arriva in terza base.
– Durante la corsa, il giocatore salta la seconda base.
– L’arbitro competente se ne accorge, ma resta impassibile.
– Finita l’azione e prima del lancio successivo, la difesa può effettuare il gioco d’appello.
– La difesa fa pervenire sul cuscino di seconda base la palla e spiega i motivi dell’appello.
– L’arbitro ritiene che il corridore abbia saltato la base e lo elimina.

Se il pitcher ha già effettuato un lancio oppure un pickoff verso una base, l’appello non può più essere effettuato.

Durante la corsa sulle basi, il corridore non è obbligato a rimanere all’interno di una determinata corsia; tuttavia, se per evitare il tocco di un difensore, un corridore si scosterà di oltre 90 cm dalla propria traiettoria di corsa verrà eliminato. Accanto alla linea sinistra di foul è presente un’altra linea: spesso viene raccontato che il battitore / corridore sia obbligato a rimanere all’interno di queste due linee, altrimenti deve essere eliminato. In verità, questo è falso: quella corsia è determinante soltanto se il battitore interferisce con il gioco in prima base.

Infield Fly (volata interna) e palla lasciata intenzionalmente cadere da un interno.

Una delle regole più importanti del baseball è quella dell’infield fly (in italiano volata interna), che impedisce alla difesa di effettuare eliminazioni multiple. Per capire più facilmente questo concetto, proviamo ad immaginare questa situazione.

– Con meno di due eliminati, John è in prima base, mentre Frank è in seconda.
– Mark effettua una battuta molto alta che resta nell’infield
– Lo shortstop è pronto ad effettuare una facilissima presa al volo.
– Non avendo possibilità di avanzare, John e Frank restano attaccati alle basi di partenza.
– Incredibilmente, lo shortstop manca la presa!

Questo provocherebbe delle conseguenze impreviste: Mark dovrebbe correre verso la prima base, forzando John e Frank ad avanzare. Nonostante l’errore commesso, la difesa potrebbe avvantaggiarsi: tirando la palla in terza e poi in seconda base, sarebbe possibile completare un facilissimo doppio gioco difensivo. Per evitare questa situazione, interviene la regola dell’infield fly. Quando si verificano le seguenti condizioni:

– Ci sono meno di due out
– Ci sono corridori in prima e seconda base oppure in prima, seconda e terza base.
– Il battitore batte una palla che resta in campo interno e può essere raccolta al volo da un difensore con sforzo ordinario

Il battitore è automaticamente eliminato (anche se il difensore dovesse mancare la presa), quindi non si verificano casi di gioco forzato: la palla è viva e i corridori possono avanzare a loro rischio. Prima di chiamare l’infield fly, gli arbitri aspetteranno che la palla inizi la parabola discendente: dovranno, infatti, valutare se la palla può essere raccolta con sforzo ordinario; se i difensori sono obbligati ad uno scatto repentino, ad un tuffo, ad un salto per completare la presa, gli arbitri NON applicano l’infield fly. Inoltre, se nonostante la volata interna, la palla dovesse cadere in zona di foul senza essere toccata da un difensore, gli arbitri chiameranno il foul ball.

Per evitare eliminazioni multiple, il regolamento prevede un’altra norma che completa quella dell’infield fly. Quando:

– Ci sono meno di due out.
– Corridori in prima / oppure in prima e seconda / oppure prima e terza / oppure basi piene
– Un difensore lascia volontariamente cadere una volata oppure una radente (linea) in campo interno.

Il battitore viene automaticamente eliminato: la palla è morta e gli altri corridori ritornano sulla base su cui si trovavano al momento del lancio.

Interferenze, ostruzioni ed altre irregolarità.

Durante le varie fasi di gioco, difensori ed attaccanti non possono ostacolarsi irregolarmente. Il regolamento prevede dei provvedimenti quando si verificano contatti illegali tra i giocatori. Iniziamo l’analisi con le scorrettezze commesse dall’attacco: quando un ricevitore cerca di eliminare un corridore che sta rubando, il battitore non può ostacolarlo, altrimenti l’arbitro segnala l’interferenza. Questi sono i provvedimenti arbitrali:

– Il catcher cerca di eliminare il corridore che sta rubando la seconda oppure la terza base, ma subisce l’interferenza del battitore. Conseguenza: palla morta, battitore eliminato, i corridori devono tornare sulla base di partenza.

– Il catcher cerca di eliminare il corridore che sta rubando la seconda oppure la terza base, ma subisce l’interferenza del battitore, che però ha appena subito uno strikeout. Conseguenza: palla morta, battitore eliminato per strikeout, corridore eliminato.

– Il catcher sta cercando di eliminare il corridore che sta rubando la casa base, ma subisce l’interferenza del battitore. Conseguenza: palla morta, corridore eliminato.

Tuttavia, in molti casi l’arbitro aspetta la fine dell’azione prima di interrompere il gioco: se nonostante l’interferenza, il catcher riesce ad eliminare il corridore, il gioco prosegue regolarmente senza che vengano presi altri provvedimenti.

Quando avanzano sulle basi, i corridori non possono ostacolare gli avversari: il difensore che sta effettuando un gioco (si è posizionato per raccogliere una palla, sta tirando ad una base) ha la precedenza sull’attaccante, che lo deve obbligatoriamente evitare. Quando viene chiamata l’interferenza, la palla è morta e nessun corridore può avanzare sulle basi; generalmente il giocatore che ha commesso la scorrettezza viene eliminato. Esiste però un caso particolare

– John in prima base. Mark effettua una rimbalzante che viene raccolta dallo shortstop.
– Dopo essere stato eliminato in seconda base, John commette un’interferenza sul difensore che sta cercando di completare il doppio gioco.
– Mark arriva salvo in prima base.

In questo caso, gli arbitri eliminano anche Mark, che ha usufruito dell’interferenza commessa dal compagno.

Anche la difesa, però, è obbligata a rispettare alcune regole molto precise. Ad esempio, il catcher non può interferire con il battitore che sta effettuando una battuta: se il guanto del ricevitore viene colpito dalla mazza, la difesa commette un’interferenza. Generalmente, l’arbitro concede la prima base al battitore, che ovviamente fa avanzare i forzati; gli altri corridori possono avanzare solo se stavano rubando. In alcuni casi, però, gli arbitri lasciano continuare il gioco per poi decidere al termine dell’azione; talvolta, si possono rivolgere al manager della squadra in attacco. Esempio:

– John in terza base
– Mark effettua una lunga battuta che viene raccolta al volo da un esterno. Tuttavia, ha subito l’interferenza del catcher.
– Dopo la presa al volo, John corre a casa.

Se la regola dell’interferenza fosse applicata alla lettera, Mark sarebbe spedito in prima base, ma John sarebbe costretto a restare in terza. Il manager in attacco può scegliere tra l’applicazione della regola (Mark in prima base, John in terza base: nessun eliminato, ma nessun punto) oppure il risultato dell’azione (Mark eliminato, ma punto di John concesso).

Mentre stanno effettuando un gioco, i difensori hanno la precedenza e non possono subire interferenze: tuttavia, un difensore che non è in possesso della palla né sta per prenderla non può impedire l’avanzata di un corridore; questa scorrettezza è chiamata ostruzione (non interferenza) ed è vietata dal regolamento. Quando si verifica un’ostruzione, gli arbitri hanno due possibilità:

– Interrompono immediatamente il gioco ed assegnano all’attacco tante basi quante ne avrebbero conquistate se non ci fosse stata la scorrettezza della difesa.

– Segnalano l’ostruzione, ma non fermano il gioco. Quando l’azione sarà finita, prenderanno i provvedimenti che annulleranno la scorrettezza della difesa.

Oltre ad interferenze ed ostruzioni, ci sono altre regole che entrano in vigore per punire irregolarità e scorrettezze. Ad esempio:

– Quando un giocatore effettua una battuta, ma il suo piede è completamente al di fuori del box di battuta, sarà eliminato. Se il battitore mette il proprio piede al di fuori del box, ma la sua mazza non colpisce la palla, nessun provvedimento sarà preso dai direttori di gara.

– Se un difensore lancia il proprio guanto oppure il proprio cappellino verso la palla battuta e la tocca, commette un’irregolarità. Oltre a ciò, i difensori non possono togliere il cappellino dalla propria testa ed utilizzarlo per raccogliere la palla. Tutti i corridori potranno avanzare di tre basi. Se a giudizio arbitrale, la palla avrebbe superato la recinzione, non fosse stata colpita dal guanto o dal cappellino, il fuoricampo viene accordato ugualmente.

Nota: In una scena di “Ragazze Vincenti” (A League of Their Own), il film di Penny Marshall sul campionato femminile di baseball, Madonna effettua una presa al volo utilizzando il proprio cappellino. Questa azione sarebbe vietata dal regolamento.

Gli arbitri ma soprattutto i tifosi non possono interferire con il gioco. Ad esempio:

– Il catcher cerca di eliminare un corridore che sta rubando, ma subisce l’interferenza dell’arbitro. Se l’attaccante completerà la rubata, sarà costretto a ritornare sulla base di partenza. Ovviamente nessun corridore sarà eliminato.

Quando un arbitro è colpito da una palla battuta in territorio buono, il gioco viene immediatamente interrotto. Al battitore sarà concessa la prima base, mentre i forzati avanzeranno di una base. Gli altri corridori resteranno fermi.

Spesso i tifosi si rendono protagonisti di spiacevoli interventi, ostacolando il regolare svolgimento delle azioni. Tutti gli appassionati si ricordano della finale della American League del 1996, quando Jeffrey Mayer, giovanissimo tifoso degli Yankees, impedì a Tony Tarasco, esterno degli Orioles di effettuare la presa al volo. Gli arbitri accordarono un improbabile fuoricampo, invece avrebbero dovuto eliminare il battitore.

Nonostante l’eliminazione del battitore, gli arbitri possono fare avanzare gli altri corridori.

Esempio:
– John in terza base. Frank in prima.
– Mark effettua una lunga battuta verso l’esterno destro.
– Il difensore sta per effettuare la presa al volo, ma viene ostacolato da un tifoso.
– Gli arbitri notano l’interferenza. Palla morta
– Mark viene eliminato
– Frank resta in prima base
– John può essere mandato a casa base.

Reclami tecnici e giudizi arbitrali

Quando una squadra ritiene che l’arbitro abbia applicato il regolamento in maniera errata, può presentare un reclamo tecnico. Tuttavia è importante stabilire cosa può essere reclamato. Nel baseball ci sono delle situazioni che vengono definiti giudizi arbitrali, come ad esempio i ball e gli strike oppure le decisioni out / salvo. I giudizi arbitrali devono essere accettati e non possono essere protestati: il reclamo tecnico può essere effettuato soltanto su errate applicazioni del regolamento. Per capire meglio questo fatto, utilizziamo un esempio clamoroso.

– La palla battuta supera le recinzioni in territorio buono dopo avere effettuato un rimbalzo.
– Il regolamento prevede che il battitore avanzi in seconda base.
– L’arbitro, invece, assegna il fuoricampo.

Questa decisione è completamente sbagliata, ma non sempre può essere protestata. Se gli arbitri ritengono che la palla non abbia effettuato alcun rimbalzo prima di uscire, questo è un loro giudizio: i direttori di gara hanno avuto una svista, ma tecnicamente hanno applicato il regolamento nella maniera giusta; a loro vedere, la palla ha superato la recinzione senza rimbalzi, quindi il fuoricampo è regolare.

Se invece gli arbitri notano il rimbalzo della palla, ma decidono di assegnare un fuoricampo ugualmente, applicano il regolamento in maniera errata, quindi il reclamo tecnico è permesso. Nella famosa partita del 1996 tra Baltimore e New York, gli arbitri non ritennero decisivo l’intervento del tifoso: a loro giudizio, Jeffrey Mayer non commise alcuna interferenza, quindi il fuoricampo era legittimo. Quella decisione fu terribile, tuttavia non poteva essere reclamata proprio perché si trattava di giudizio arbitrale.

Il reclamo tecnico deve essere presentato prima che il pitcher effettui un lancio oppure venga fatto qualunque altro gioco sulle basi; se non vengono rispettati i tempi prestabiliti, il reclamo sarà nullo. Dopo la presentazione del reclamo, la partita prosegue regolarmente

Al termine dell’incontro, la squadra dovrà confermare il reclamo: se la formazione danneggiata conquista la vittoria, non ha interesse a reclamare la partita. Se invece dovesse perdere, sarà intenzionata a far valere le proprie ragioni. La decisione finale spetterà al giudice sportivo: se il reclamo verrà accolto, l’errore arbitrale sarà corretto e la partita dovrà essere completata partendo da quel punto; se il reclamo sarà respinto, la partita sarà omologata.

Il regolamento del baseball presenta molte altre sfaccettature. Chi fosse interessato a discutere delle regole è caldamente invitato ad usare il nostro forum.

A questo indirizzo è possibile scaricare il regolamento tecnico del baseball in Italiano.

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