TEXAS RANGERS

I Rangers hanno deluso dopo le World Series, ma rimangono il team sulla carta più forte e dalle maggiori prospettive futuristiche, con gli ex rookie delle meraviglie Carter e Langford tuttora punti di forza. Cause della debacle dei ragazzi di Bruce Bochy, mai più di 5 gare sopra il 50%, sono state le assenze per infortunio e la stagione sottotono di Adolis Garcia, Semien ed Heim, mai così male in carriera. Se deGrom – ora finalmente pronto – ha saltato ben 504 giorni in Major dopo la Tommy John, lo stesso Carter e l’altro giovane diamante Josh Jung sono stati limitati a 91 partite combinate.

Passa perciò da queste migliorie la preview di Texas e la testa divisionale sopra quota 92W, seppur in rotazione Gray e Bradford Jr già marcano visita. Ciò spingerà lo skipper a ringiovanire pure questo comparto, dando fiducia ai due prodigi Rocker e Leiter, compagni a Vanderbilt e terza overall pick 2022 l’uno e seconda 2021 l’altro, nonché sorprendenti in Double A. Lo stesso dicasi per l’interno, col jolly Walcott (3B-SS-DH) 17mo prospetto MLB.

Sperando che Josh Smith si confermi, dopo aver egregiamente rimpiazzato Jung in terza, le certezze nelle due fasi del gioco sono Seager, 5 volte sia all star che MVP runner up, brillante anche nello scorso anno “sabbatico”, con 30 hr e 5.0 WAR, e Nathan Eovaldi, che dopo aver declinato la player option ha comunque prolungato da free agent la permanenza in Texas per 3 tornei a 75 milioni. Salutato Lowe sponda Washington, la nuova prima base sarà Jake Burger, dato che in DH dovrebbe andare la potenza di Joc Pederson, firmato a 37M biennali. Buono anche l’acquisto di Higashioka, backup catcher di esperienza per Heim. Perplessità nello spot di closer dopo la dipartita dell’all star Yates.

HOUSTON ASTROS

La più longeva dinastia MLB continua a regredire, anche se una division d’improvviso indebolitasi potrebbe consentire agli Astros l’ennesimo viaggio in postseason, concludendo attorno alle 86 W. Il monte ingaggi si è assestato a 187,5 milioni, ben 42 sotto quello del vecchio Opening day, grazie agli addii delle star veterane Bregman, Verlander, Tucker e Pressly.

Lineup e rotazione sono comunque tuttora affidabili, specialmente perché alle scommesse canterane azzeccate Diaz e Pena, si darà continuità in esterno di fianco a Jake Meyers e al qui emigrato MVP Altuve, a un altro top prospect della casa, il terza base Cam Smith che nello spring training ha per l’appunto strabiliato in RF position. Se la garanzia all’interno prende il nome di Dubon, gli acquisti di Isaac Paredes e del tre volte Guanto d’Oro Christian Walker uniscono potenza e difesa del diamante, riempiendo con l’ex Arizona il buco in prima base. Unico mancino del plotone e DH Jordan Alvarez, del quale è superfluo parlare.

Miglior ERA fra i lefty dal 2022 dopo Fried, Skubal e Snell, il prossimo free agent Valdez guida il comparto partenti, assieme a Brown (.597 OPS nei finali 147 inning 2024), il sophomore Arrighetti (171K in 145 IP), il breakout 2024 Blanco e Hayden Wesneski, uno dei tre pezzi provenienti dai Cubs nella trade per Tucker, sempre che Garcia e McCullers non ritornino dagli infortuni. Un po’ a corto di rilievi lunghi, i pezzi pregiati del bullpen sono quelli da fine gara, col closer Hader e i setup Abreu e Tayler Scott.

SEATTLE MARINERS

In ordine di forza i Mariners sono il terzo team della AL West, ultimo ad ambire al 50%+. Tornati in postseason nel 2022 con 20 anni di ritardo, la squadra prima di Scott Servais ed ora di Dan Wilson inizia l’avventura dopo numerosi movimenti di mercato, avvalendosi in esterno di Arozarena e Robles per l’intero torneo.

Importante innanzitutto la conferma del ricevitore Raleigh e di Luis Castillo in rotazione, ambedue in non trade e col primo bloccato a 6 anni per 105M e l’altro vicinissimo ai Red Sox. Salutati Haniger, Justin Turner, France, Urias e soprattutto Haggerty e Josh Rojas, acclamati dalla fanbase ma il primo non più lo stesso dopo i problemi fisici del 2022 e il sacrificio dell’altro dipendente dal giovane core presente nell’infield (Bliss, Cole Young ed Emerson). La new entry veterana Solano andrà in competizione con Raley in prima base, Tellez avrà i compiti da designato che furono di Vogelbach e Mastrobuoni sarà l’utility da 6 ruoli.

Intrigante il bullben dopo il ritorno di Matt Brash dalla Tommy John; con lui e Gregory Santos in salute e assieme alle certezze Snider e Thornton e un closer quale Munoz il pitching staff può di che sorridere, specialmente perché i 5 starter (Gilbert, Castillo, Miller, Woo, Hancock) della rotazione, a cui aggiungere Kirby, non sono secondi a nessuno. E’ dal lineup e specialmente Julio Rodriguez, Polanco e Crawford che ci si aspetta un ritorno a livelli consoni, mentre la vecchia trade per Sewald cederà al talentuoso Bliss il proscenio definitivo in seconda base.

OAKLAND ATHLETICS

Vagando per Sacramento fino ad arrivare a Las Vegas nel 2028, gli Athletics dei giorni d’oggi si ritrovano perciò senza la città che dà loro ancora il nome e con parecchi anni perdenti alle spalle. La fine del 2024 però, ed in particolare il 39-37 da luglio, lascia in dote molte positività e un core giovane e in crescita che ce li fa preferire agli Angels come quarta favorita della AL West.

Langeliers dietro casa base, il breakout Lawrence Butler e Brent Rooker sono il futuro della franchigia e sicurezze del lineup, rinnovati pertanto a 5 anni, benchè il Sutter Health odierno sia un ballpark da Minor League. Lo stesso ancora non si può dire nella rotazione, nonostante lo splash dell’offseason prenda il nome di Luis Severino, e il bullpen possegga due elementi di spicco in Leclerc e nel closer Miller: ciò che infatti manca agli A’s è la profondità in ogni ruolo.

LOS ANGELES ANGELS

Un’altra stagione perdente attorno alle 70 massimo 75 vittorie attende Mike Trout, miglior giocatore del mondo però quasi 34enne nonché reduce dall’ennesima tornata in infermeria. Dopo aver salutato Ohtani, lo scorso anno il closer Estevez e ultimamente l’ex prima scelta assoluta Moniak, fra gli altri, le uniche note liete vengono da Neto e dalla solidità sul monte di Anderson: poco per una compagine terzultima, quartultima e quintultima in punti, errori e media PGL!

Nel mercato si è andato a caccia di giocatori non più nel prime e perciò a caccia di resurrezione: non il massimo per chi possiede una superstar generazionale e vuole riprovare a contendere. Quindi Kikuchi e il calante professor Hendricks in rotazione, Kenley Jansen a chiudere i match, Moncada e Tim Anderson jolly dell’infield e la potenza di Soler da designato sono le aggiunte ad Anaheim, elementi in là con gli anni che se le cose non dovessero funzionare potrebbero emigrare in deadline per – altre – pick futuristiche.

2 thoughts on “MLB Preview 2025: AL WEST

  1. Grandi: attendevo con ansia questa serie di articoli!

    Ero talmente in astinenza da baseball che ieri pomeriggio mi sono visto gli highlights di tutte e 14 le partite (non ho ben capito perché una non si sia giocata).

    A naso (non ho un decimo delle vostre competenze), mi sento di concordare con la classifica divisionale, però Seattle potrebbe sorprendere.

    • Ciao Nick, figurati se non facevamo le preview, la crisi d’astinenza c’era anche per noi.. girone non pronosticabile, con le tre favorite tutte alla pari e persino ad Anaheim e Oakland (pardon Sacramento..) possono dire la loro.. decisivi gli infortuni e il caldo estivo che di solito sono sinonimi di calo..

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