La Division meno interessante in questo finale di stagione è forse la NL Central: i Brewers con 9 partite di vantaggio sono praticamente ai playoff, i Cubs con 9 vittorie nelle ultime 10 hanno superato i Cardinals ed hanno qualche flebile possibilità di agganciare l’ultima Wild Card, il 7%.

Ma non è stata così tranquilla per tutto l’anno: sono partiti bene i Pirates, che hanno sfoderato oltre al solito Keller ed alla sorpresa Ortiz, anche un nuovo asso sul monte, Skenes, ed hanno avuto la forza di trattenerlo alla deadline, nonostante il 2.23 di ERA sia il migliore MLB per un partente; oltre al sempre produttivo Reynolds ed allo shortstop Oneil Cruz, recentissimamente spostato in esterno centro. Il bullpen è invece stato un problema, anche per il lungo infortunio di Bednar, che poi non ha brillato al rientro.

Anche i Reds sono stati per diverso tempo vicini alla vetta, con la definitiva consacrazione di Hunter Greene, 2.83 di ERA, ed alle buone prove di Abbott e Nick Martinez. Anche qui il bullpen ha avuto le sue difficoltà, con Alexis Diaz vicino al 5.00 di ERA. Nel lineup, oltre alla conferma di Steer, vicinissimo ad una 20/20 season, la sola star è De La Cruz, che ha superato le 60 basi rubate!! ed ha un 4.6 di WAR. Un altro buon contributo viene dal catcher Stephenson, a quota 18 HR.

La vera delusione viene da St. Louis, dove i Cardinals, con un lineup che presentava Contreras, Goldschmidt, Arenado, è mestamente vicino al 50%. Solo lo shortstop Winn ha un ottimo WAR, 4.7, mentre i campioni hanno fallito. Sul monte crollo di Mikolas, oltre il 5 di ERA, e prove discrete ma non più dei vari Gibson, Gray e Lynn, tutti intorno al 4 di ERA. Ottimo il closer Helsley con ben 42 salvezze su 69 vittorie di squadra, ed i rilievi Kittredge e Romero, con 32 e 30 holds.

I Cubs sono nel finale riusciti a prendere la seconda posizione, grazie ad un’ottima rotazione: Assad, Steele e il nuovo arrivato Imanaga tutti appena sopra il 3 di ERA, mentre Taillon molto vicino al 4, ma comunque positivo. Il fallimento è arrivato da Hendricks, “the professor”, ormai a fine carriera. Il lineup è stato positivo ma senza acuti: i vari Hoerner, Happ, Swanson, Suzuki e Busch viaggiano tra il 2 ed il 3 di WAR, mentre il rinnovato Bellinger è stato una mezza delusione, anche complice un infortunio. Counsell dovrà ancora lavorare per raggiungere la sua ex squadra…

I Brewers infatti hanno guidato la classifica quasi tutto l’anno, con protagonisti inattesi, come Turang (4.4 di WAR) e Chourio (3.3), esploso anche grazie all’infortunio di Yelich, che si stava disimpegnando molto bene. William Contreras (3.8) ha coperto il piatto davvero bene, ma anche i vari Adames, Frelick, Ortiz e Perkins hanno contribuito con 2 vittorie a testa (above replacement).

Il monte ha visto solo 3 partenti superare le 20 gare, Peralta, Rea e Myers, che sta viaggiando esattamente a 3.00 ERA. Il nuovo acquisto Civale si sta ben comportando ed ha occupato un altro spot, ma il quinto viene coperto con un bullpen game, ormai sempre più in voga in molte squadre. Anche nel bullpen la situazione è rimasta fluida tutta la stagione, con continui cambi di gerarchia nel ruolo di closer, dovuti all’iniziale indisponibilità di Williams per infortunio.

Ed anche le hold sono state affidate a rotazione a moltissimi protagonisti, che hanno ben figurato. Non li vediamo comunque favoriti nell’avanzare nei playoff, data la debolezza della rotazione rispetto ai competitor delle altre Division.

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