“Se il buongiorno si vede dal mattino, che serie sarà allora?”. Questo è il primo pensiero che mi è passato per la testa appena finita gara 1 delle World Series, questa mattina. Siamo stati testimoni di una delle partite più belle, emozionanti e intense degli ultimi anni e che si è conclusa in maniera ancora più incredibile.
L’abbiamo presentata come una finale inedita, dove per la prima volta ci sono due franchigie che rappresentano due Stati e non due città: il Texas e l’Arizona.
I Rangers hanno giocato solo due edizioni dell’atto finale (2010, 2011) ed entrambe le volte sono tornati a mani vuote. I Diamondbacks hanno partecipato una sola volta alle World Series, nel 2001, sconfiggendo in gara 7 la dinastia dei New York Yankees, che veniva da tre titoli consecutivi, al termine di una delle World Series più belle di sempre. E sembra che l’edizione di quest’anno, anche solo con gara 1, voglia arrivare ai livelli di quella del 2001.
Gara 1 si gioca al Globe Life Field di Arlington, Texas. George W. Bush, tifosissimo dei Texas Rangers, sale sul monte per il lancio cerimoniale. L’ultima volta che lo aveva fatto fu il 2001, quando era ancora Presidente, proprio in quella finale tra i Dbacks e gli Yankees e l’aveva fatto qualche mese dopo agli attentati dell’11 settembre.
I lanciatori partenti di questa prima partita sono Nathan Eovaldi, 3-0 in questa postseason per Texas, e Zac Gallen, che non ha ancora trovato la continuità giusta in questa ultima parte di stagione per Arizona. Infatti i Rangers si sbloccano immediatamente nella prima ripresa: due valide, un doppio di Evan Carter e un singolo di Adolis Garcia portano due punti a casa per Texas.
Dopo due inning perfetti, Eovaldi perde il controllo sul monte e nella terza ripresa Corbin Carroll colpisce una linea perfetta verso l’esterno centro che Leody Taveras legge male e che si fa sfuggire: entrano i punti del pareggio di Evan Longoria e Alek Thomas con Carroll che arriva fino in terza base.
Subito dopo arriva il sorpasso dei Dbacks con una rimbalzante in campo interno battuta da Ketel Marte, che non viene eliminato perché Nathaniel Lowe aveva lanciato verso casa base per eliminare Carroll, che però è arrivato prima, segnando il punto del 3-2.
Nella parte bassa dello stesso inning Gallen, con le basi piene, lancia una base su ball a Mitch Garver che si accomoda in prima base e permette a Corey Seager di arrivare serenamente a casa base per il pareggio: 3-3.
Arizona recupera subito il punto perso nel quarto inning grazie al fuoricampo di Tommy Pham, il battitore designato di lusso dei Dbacks: 4-3. Nella ripresa successiva Ketel Marte continua la sua striscia di partite consecutive con almeno una valida, battendo il doppio del 5-3: ora sono 17 partite in fila nella postseason, al primo posto a pari merito con Derek Jeter e Manny Ramirez. Negli inning successivi i bullpen di entrambe le squadre sono quasi perfetti e non concedono nessun punto.
Si arriva al nono inning e sul monte di lancio per i Dbacks c’è il closer Paul Sewald, che fino a quel momento in postseason non ha sbagliato nulla. Inizia bene eliminando Marcus Semien, dopo aver concesso una base su ball a Taveras.
Solo che poi arriva Corey Seager: colpo potentissimo che finisce al secondo anello di Globe Life Field. Parità sul 5-5. Si va agli extra-inning.
Nel decimo non segna nessuna delle due squadre, nonostante Texas abbia avuto più volte l’occasione, lasciando due uomini in base.
Nella parte alta dell’undicesimo i Dbacks non arrivano neanche in prima base.
Arriviamo nella parte bassa e al piatto va Adolis Garcia, l’eroe di questo mese di ottobre 2023. Neanche a dirlo, giro di mazza e palla che finisce sugli spalti. Arlington esplode.
I Texas Rangers vincono gara 1 agli extra-inning, dopo una rimonta pazzesca. 6-5 il punteggio finale.
Il protagonista è sempre lui. El Bombi. Fuoricampo per la quinta partita di fila e 22 punti battuti a casa in questa postseason. Nessuno mai nella storia come lui.
Stanotte ci sarà subito gara 2. Ma gara 1 è già nella storia del baseball.
Orso per gli amici. Amo il passatempo preferito degli americani: il baseball. Tifoso da sempre dei Boston Red Sox, ma prima di tutto tifoso del Diamante. Innamorato della fastball di Pedro Martinez, dello swing di Mookie Betts e dei fuoricampo di David Ortiz. Sogno nel cassetto: guardare una partita dal Green Monster di Fenway Park. Su Instagram racconto di baseball con la page @mediabattuta