La sorpresa più grande dell’anno è senza dubbio costituita dagli Arizona Diamondbacks, in testa dal primo giorno alla NL West. Anche qui, come per i Rangers, gli addetti ai lavori avevano fiutato l’affare, inserendola tra le sorprese dato il gran numero di prospetti di valore, specialmente negli esterni, che hanno permesso perfino una trade tra future stelle con Toronto, inviando l’esubero di lusso Varshoo per il catcher Moreno.
Arizona, con il 21° payroll della MLB, l’ultimo di questa Division, ha avuto un impatto clamoroso specialmente da Carroll, che farà il suo primo All Star Game come rookie. E’ leader di franchigia per average, OBP, HR, basi rubate (24!). 3.6 è il suo WAR, appena sopra a Ketel Marte, veterano in seconda base. Ma anche Walker in prima e Perdomo come shortstop hanno avuto un impatto notevole in attacco. Moreno e Gurriel Jr., gli arrivi da Toronto, hanno il medesimo WAR: 1.4, niente male come inizio.
Sul monte Kelly e Gallen si stanno confermando ad alti livelli, con ERA appena superiori al 3.00, mentre Bumgarner, di gran lunga il contratto più pesante, è stato tagliato a maggio, dopo 4 partenze disastrose. Il bullpen sta giocando molto bene, con Chafin e McGough che si dividono le salvezze, mentre nella rotazione solo il rookie Henry si sta comportando bene. Riteniamo perciò che se una trade avverrà potrà essere per un lanciatore partente, e quest’anno ce ne saranno molti sul mercato, da Giolito a Stroman, da Bieber agli assi dei Cardinals, e nessuno come i D’Backs è pieno di prospetti appetibili.
Ora la classifica vede solo mezza partita sui Dodgers e due e mezza sui Giants, ma pensiamo che almeno il secondo posto possa essere mantenuto da Arizona.
Come detto al secondo posto ci sono i Dodgers, sesto payroll della MLB, che avevano tentato, senza successo, di scendere sotto la luxury tax per ripulire il sistema dei disincentivi. La riduzione della squalifica di Trevor Bauer li ha colti di sorpresa, rimettendo il suo enorme salario nel payroll, e nonostante il taglio immediato (sempre per motivi “etici”), dovrà essere corrisposto.
La rotazione ha qualche difficoltà, con Dustin May appena operato e fuori tutta la stagione, e il nuovo acquisto Syndergaard che sta deludendo. Kershaw è sempre un campione, mentre Urias e Gonsolin stanno facendo molto peggio della stagione scorsa. Il tutto aspettando il rientro di Buehler, operato nel 2022 con la TJS. Nel bullpen vi sono alterne fortune, e le salvezze sono affidate a diversi lanciatori, come ormai in molte franchigie.
Il reparto offensivo, dopo le partenze dei due Turner e di Bellinger, è trascinato da Mookie Betts, leadoff da 23 HR, e dal DH J.D. Martinez, che con 20 HR farà il suo ennesimo ALG. Anche Freeman e Smith danno una grossa mano, mentre Muncy, nonostante i 20 HR, batte sotto la Mendoza line e sembra arrivato a fine corsa.
L’annata non sarà certamente trionfale come le ultime, ma ci sono tutte le possibilità per vincere la Division ancora una volta, ed i playoff non sembrano in discussione.
I Giants sono terzi con 47 vinte e 40 perse, ed hanno discrete possibilità di playoff. L’attacco non è nemmeno quest’anno il punto di forza, con nessuno sopra 12 HR, e con LaMonte Jr unico con WAR superiore a 2.
Mentre nella rotazione, oltre alle conferme di Webb e DeSclafani, c’è stata la resurrezione di Cobb, che guida il gruppo con ERA sotto il 3.00. Nel bullpen Rogers ha 19 salvezze e molti suoi colleghi non stanno sfigurando. Le 6 partite di vantaggio sui Padres, terzo payroll delle Majors, stupisce ma non può dirsi un cuscinetto sufficiente per stare tranquilli. Chissà che il mancato acquisto di Correa, vista anche la pessima annata di Crawford, non diventi un grosso rimpianto già in questa stagione.
I Padres sono la vera delusione dell’anno, con 41-46 e mai competitivi da inizio stagione. E pensare che il lineup è quasi da sogno, con Tatis spostato negli esterni perché non c’era più posto per lui, dati i vari Machado, Bogaerts, Kim e Cronenworth. E proprio quest’ultimo sta accusando un secondo anno da incubo, con numeri, leggermente in ripresa, ma sempre molto bassi rispetto allo spettacolare 2022.
Tatis e Soto stanno trainando la squadra e sono la speranza dei tifosi, ma il miglior WAR a sorpresa ce l’ha… Kim con 4.0, frutto di 10 HR e 15 SB e una difesa da goldglove. Altra delusione è il catcher Nola, con la franchigia che si sarà pentita di aver lasciato andare Mejia con troppa fretta.
Sul monte Snell e Musgrove stanno lanciando secondo le aspettative, sta deludendo Yu Darvish, con ERA vicina al 5.00, mentre le sorprese positive sono Michael Wacha, con 8 vittorie e 2.84 di ERA e Seth Lugo. Il bullpen è sempre capeggiato da Hader, con 20 salvezze e un’ERA appena sopra l’1.00.
Un roster simile non può finire quarto e sotto il 50%, quindi ci aspettiamo una risalita, anche se non è detto che sarà sufficiente per disputare i playoff.
Ultimi come da pronostico e staccatissimi sono i Colorado Rockies, anche se il 15° payroll della MLB potrebbe suggerire diversamente. Con Senzatela e Marquez fuori per mesi (il secondo appena operato con la TJS, il primo sta cercando di evitarla ma di solito non è una scelta azzeccata), la rotazione è naufragata, con il solo Freeland sotto il 6.50 di ERA.
In attacco il terza base McMahon è la nota più positiva, con 13 HR e 2.8 di WAR, seguito da Tovar e Diaz con 1.7 ciascuno. Bryant, Blackmon e Profar, i giocatori più pagati, stanno veramente deludendo con un WAR totale negativo, come gran parte del resto della squadra. Nessuna speranza di evitare il quinto posto finale.
Simpatizzo San Diego Padres per il nome, per la mascotte e perché non hanno mai vinto le “World series”. Quest’anno ho anche cominciato a seguirli più accuratamente, guardando ogni giorno la sintesi della partita.
Mai mi sarei aspettato di vederli sotto il 50%, dopo che a inizio anno molti li avevano dati per favoriti alla vittoria finale.
Vero che la squadra è in ripresa (cinque vinte nelle ultime sei) e che l’allargamento dei playoff a sei squadre le regala una possibilità che qualche anno fa non avrebbe avuto, ma credo che la percentuale di riuscita non vada oltre il 20%.