Siamo arrivati a metà stagione, con l’All star game e la trading deadline alle porte, ed è un buon momento per fare un punto della situazione.

E’ certamente strano vedere i campioni del mondo con appena il 12° payroll della MLB, dato che non hanno rimpiazzato la partenza di Verlander con un altro pitcher nella offseason.

Il loro cammino è stato accidentato, con una partenza titubante, complici anche diversi infortuni (McCullers eterno infortunato, ma anche Urquidy, Garcia, Brantley, Altuve, Alvarez…), ma ultimamente sono tornati alla carica, soprattutto grazie alla serie vinta ad Arlington (3 partite ad 1), contro i primi della Division.

José Abreu, nuovo prima base, si sta comportando bene anche se ci ha messo parecchio prima di battere il suo primo HR in maglia Astros. Il vero leader offensivo però fin qui è stato Mauricio Dubon, jolly difensivo che doveva fare il panchinaro e che invece trova sempre il modo di giocare titolare e di essere protagonista.

Nella rotazione Hunter Brown, Bielak e France hanno avuto spazio inaspettato e si sono dimostrati all’altezza del compito, gli ultimi due al posto dei titolari Urquidy e Garcia, che hanno dovuto lasciare il campo per infortunio (il primo dovrebbe rientrare a breve, mentre il secondo è stato operato con la Tommy John Surgery e pertanto si rivedrà nel 2024). Ora sono solo 3 incontri dietro a Texas, e hanno tutte le credenziali per giocare i playoff da protagonisti.

Proprio i Rangers sono la sorpresa (annunciata?) della Division, che hanno comandato dall’inizio. In particolare è l’attacco che fa faville: il migliore della MLB, ed infatti diversi sono i giocatori che andranno all’ASG. Adolis Garcia con 21 HR, Marcus Semien leadoff e seconda base, con un WAR di 3.6, il sorprendente Jung in terza base, autore di 17 HR.

Il loro payroll è il decimo delle Majors, e le firme di Eovaldi ed Heaney per rinforzare la rotazione sono le cause principali di questa impennata. Dunning e Gray stanno lanciando davvero bene, anche se le 10 vittorie di Eovaldi lo portano in testa alla Division. Anche Wil Smith con 15 salvezze sta facendo il suo, ma il bullpen sembrava l’anello debole, pertanto la dirigenza ha acquistato Aroldis Chapman dai Royals qualche giorno fa, anticipando la concorrenza. La Division non sarà facile da vincere, ma i playoff dovrebbero essere una certezza.

In terza posizione troviamo gli Angels, che svettano invece per payroll (l’ottavo). Ohtani è rimasto senza prolungare il contratto, ma sta collezionando numeri da record: è il leader della MLB per K e per HR! Il suo WAR è 3.8 in attacco e 2.5 sul monte, per un iperbolico 6.3 totale (numero che gli esseri umani fanno fatica a collezionare nell’intera stagione).

Dietro a lui però i lanciatori faticano, con il solo Detmers in evidenza, ed il closer Estevez con 21 salvezze; mentre in attacco il solito Trout ovviamente è molto produttivo con 18 HR e 2.9 di WAR, ma nessun altro arriva a 2 in questa fondamentale statistica. Gli infortuni contemporanei di alcuni interni (il più grave quello di Urshela, che non dovrebbe rientrare in questa stagione) hanno portato il team ad acquistare Moustakas dai Rockies ed Eduardo Escobar dai Mets.

La classifica dice 45-43, 4 partite dietro gli Astros ed 1 davanti ai Mariners. Troppo poco per questo payroll e per (forse) l’ultimo anno del marziano (ops, giapponese) con il n. 17.

In quarta posizione vi sono i Mariners: dopo l’apparizione nei playoff dello scorso anno, ed un payroll al 17° posto, questa stagione è stata altalenante. Le ultime 4 vittorie di fila li hanno riportati al 50%, ma erano stati anche più su a fine maggio. In attacco solo Crawford e Rodriguez sono oltre il 2 di WAR, mentre sul monte Gilbert ha appena lanciato il primo CG SHO della franchigia dal 2019! Lui, ma ancora di più Kirby e Castillo sono partiti molto bene, con ERA poco sopra il 3.00.

Certo la perdita di Robbie Ray dopo appena una partenza per la TJS è stato un duro colpo alle ambizioni di Seattle. Nel bullpen Sewald sta dando una bella mano, con 16 salvezze, ma è appena stato ceduto Gott ai Mets, che hanno assorbito anche il contratto di Flexen, ormai non più all’altezza (ERA oltre il 7.70).

Ultimi, non solo qui ma in tutta la MLB, sono gli A’s, con 63 sconfitte. Con l’ultimo payroll della MLB, in perfetto stile Moneyball, gli uomini di Billy Beane stanno avendo una annata molto difficile, mentre il loro ormai co-proprietario si è lanciato nel mondo del calcio, prima acquistando l’AZ Alkmaar (portata alle semifinali di Conference League e alla vittoria della Chiampions Youth League) ed ora diventando consulente del Milan. E nonostante tutto sono riusciti ad inanellare 7 vittorie di fila, comprese 2 contro i migliori della AL, i Rays.

Il monte è il vero problema, con il solo Sears che sembra pronto per le Majors: gli altri partenti hanno ERA sopra il 6.00, ed i rilievi sopra il 4.00.

Nel reparto offensivo vi sono note positive: il prima base Noda è una lieta scoperta, così come l’esterno destro Brent Rooker. In difesa il catcher Langeliers è il migliore della MLB per colti rubando.

2 thoughts on “American League West: midseason report

  1. Complimenti, davvero un bel articolo!
    Ottimo per fare il punto della situazione fino a qui.
    Pensi di fare un riassunto anche delle altre divisions? :-D

  2. Gli Astros a mio parere hanno fatto un grave errore a non prendere un lanciatore di rotazione esperto e affidabile da inserire in off-season. Certo non potevano prevedere che 2 della rotazione finissero fuori per infortunio e anche un altro soffrisse, ma puntare troppo sui giovani, specie a agosto-settembre, potrebbe farsi sentire. C’è da dire che il sistema degli Astros è clamorosamente brillante e i rookie selezionati e poi fatti giocare nelle major si rivelano sempre molto forti e pronti. Immagino che nelle prossime trade gli Stros cercheranno un uomo di rotazione pronto subitissimo sacrificando anche qualche prospetto. In attacco ci sono varie soluzioni, certo Jordan A. fa la differenza e serve loro subito se vogliono puntare ai nuovi playoff. La vittoria della Division mi pare complicata dal fatto che i Rangers sono forti, profondi e hanno il vento in poppa come si suole dire. Certo anche per loro agosto-settembre sarà fondamentale, a me sembrano abbastanza forti per farcela, ma la division è così competitiva che le sorprese ci stanno. Angels e Mariners infatti per me non sono affatto tagliate fuori, i primi hanno tanto talento e possono battere chiunque in partita singola(o in una serie) e Seattle per me va tenuta d’occhio, dopo l’All-star game potrebbe iniziare a correre.
    GLi A’s: sembravano destinati a fare un campionato che più disastroso non si può, ma forse non sono così malissimo come si poteva pensare, peccato che si trasferiscano a Vegas.

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