I Philadelphia Phillies vincono il Pennant della National League contro i San Diego Padres per quattro gare a una e tornano a disputare le World Series dopo 13 anni. L’ultimo trionfo nell’atto finale è avvenuto nel 2008, l’anno precedente all’ultima apparizione.

Charlie Manuel, l’allora manager dei Phillies, poteva contare su una squadra clamorosa: il lanciatore partente Cole Hamels, poi eletto MVP delle Championship Series e delle World Series; l’esterno centro Shane Victorino; Ryan Howard, nel ruolo di prima base; Chase Utley, nel ruolo di seconda base; l’interbase Jimmy Rollins e il closer Brad Lidge che non ha mai sprecato una salvezza durante tutta la stagione.

I Phillies di quest’anno non sono e non saranno mai forti come quelli del 2008, ma possono fare la stessa cosa che ha fatto quella meravigliosa squadra, ovvero portarsi a casa il titolo, il terzo nella storia della franchigia.

Ci siamo lasciati con i Phillies in vantaggio 2-1 sui Padres nella serie e a due vittorie dalla vittoria del Pennant.

Gara 4 si gioca al Citizens Bank Park di Philadelphia e sul monte si sfidano Bailey Falter per i Phillies e Mike Clevinger per i Padres. Entrambi iniziano la partita in maniera disastrosa e vengono sostituiti già nella prima ripresa: Falter concede quattro punti nel primo inning a San Diego, grazie a un fuoricampo di Manny Machado e alle valide RBI di Brandon Drury e Kim; Clevinger concede un fuoricampo da due punti ad un fenomenale Rhys Hoskins e una valida ad Harper che manda a casa Realmuto: il punteggio dopo un inning giocato dice 4-3 per i Padres.

Nel quarto inning, dopo un doppio di Castellanos, Bryson Stott batte una valida e manda a casa l’ex giocatore dei Tigers per il pareggio del 4-4. Nella parte alta della quinta ripresa Juan Soto riporta in vantaggio i suoi Padres con un fuoricampo da due punti verso l’esterno destro: 6-4 San Diego. Nella parte bassa della stessa ripresa Hoskins batte ancora una volta un fuoricampo da due punti (Schwarber in base) per l’ennesima parità del match e Harper con un’altra valida manda a casa Realmuto per il sorpasso. L’esatta fotocopia di quello che è successo nel primo inning, con la differenza che ora Philadelphia conduce 7-6.

Castellanos alla battuta, con Harper in base, colpisce una palla rimbalzante verso l’esterno centro; Cronenworth è pronto per raccoglierla per effettuare l’eliminazione, ma rimbalza sul cuscino di seconda base e si impenna mandando fuori tempo l’interno di San Diego e permettendo ad Harper di segnare l’ottavo punto per i padroni di casa per la gioia di Miles Teller e di tutti i tifosi dei Phillies sugli spalti. Nella parte bassa del sesto inning Schwarber spara la palla fuori dal Diamante per aumentare ancora di più il vantaggio sul 9-6. La partita si chiude 10-6 con l’ennesimo fuoricampo dei Phillies nel settimo inning con Realmuto.

3-1 nella serie per la squadra di Rob Thomson.

Gara 5 è il primo match point per i Phillies, si gioca sempre al Citizens Bank Park e i lanciatori partenti delle due squadre sono gli stessi di gara 1: Zack Wheeler (PHI) e Yu Darvish (SD). Il primo lancia tre inning perfetti, non concedendo a nessuno dei primi nove battitori di arrivare in base; il secondo tiene i primi due inning, soprattutto grazie alla sua difesa, ma nel terzo inning Philadelphia si porta in vantaggio.

Dopo una rubata di Kyle Schwarber, il solito Rhys Hoskins spara la palla fuori dal campo per il 2-0 dei padroni di casa. “Rhys Hoskins owning October” urla il telecronista di Fox e ha ragione: 4 fuoricampo e 6 punti battuti a casa in questa postseason al Citizens Bank Park per l’interno di Philadelphia. San Diego accorcia le distanze nell’inning successivo con un fuoricampo di Juan Soto, l’ultimo ad arrendersi della compagine di Bob Melvin.

Nel sesto inning Wheeler viene sostituito dopo un’ottima performance: 3 valide e un fuoricampo concessi e 8 strikeout. Al suo posto sale sul monte Dominguez che concede subito un singolo a Cronenworth e poi un lancio pazzo che permette all’interno dei Padres di spostarsi in seconda base. Alla battuta Bell colpisce la valida del pareggio, mandando a casa Cronenworth e arrivando fino alla seconda base per un doppio RBI.

Al suo posto entra il pinch runner Josè Azocar che riesce a segnare il punto del sorpasso dopo due lanci pazzi consecutivi di un disastroso Dominguez: 3-2 per i Padres. Nella parte bassa dell’ottavo inning Realmuto batte un singolo e subito dopo di lui c’è Bryce Harper. Che spara la palla fuori dal Diamante: “The Swing of his Life” urla di nuovo il telecronista di Fox. Sorpasso Phillies grazie al suo giocatore migliore. Nel nono inning Ranger Suarez firma la salvezza che permette ai Phillies di ritornare alle World Series dopo 13 anni.

Harper viene nominato MVP delle Championship Series, decisivo grazie al fuoricampo della vittoria, anche se Rhys Hoskins avrebbe meritato forse più considerazione. Ma poco importa, un’intera città è in festa per una vittoria impensabile dopo l’inizio di stagione altalenante e il licenziamento del manager Joe Girardi.

I Philadelphia Phillies sfideranno gli Houston Astros nell’atto finale: si comincia venerdì notte con gara 1.

Enjoy the World Series!

Enjoy the Show!

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