Tampa Bay Rays
I Rays svilupperanno per l’ennesima volta quel gioco corale che ha reso celebre Kevin Cash e li ha condotti alle inedite 100 W, nonostante anche quest’anno una cessione eccellente – l’Austin Meadows da 106 Rbi – ne diminuisca appeal e favori dei pronostici. Vincere la division per la terza volta consecutiva sarebbe primato di franchigia, così come agguantare i playoff alla quarta. Il sogno, ovvio, resta il primo trionfo: sarà però obiettivamente difficile, benchè Wander Franco sia pronto per il trono da MVP.
I dubbi attuali sono tutti sul monte, che come nel vecchio opening day presenta lacune importanti sotto forma di infortuni; difatti, oltre ai rilievi Nick Anderson per 60 giorni e Fairbanks trattato con iniezioni antidolorifiche, fanno impressione le assenze in rotazione dell’asso Glasnow, fuori per la stagione dopo la TJ, Yonny Chirinos, out almeno fino alla seconda metà causa frattura al gomito, e quella della stellina Shane Baz, in procinto di sbocciare ma anch’egli prossimo ad andare sotto i ferri. Per di più, lo stesso Brendan McKay è reduce da un’operazione chirurgica!
Si opterà per i classici bullpen game, affidando soltanto a McClanahan lo scettro di novella star da inning multipli e agli opener Rasmussen, Yarbrough, Patino e il fisicamente decadente Kluber (free agent da 8 milioni annuali) le partenze a tempo, visto che il plotone rilievi, rimpinguato da Raley (Astros) e Jason Adam (Cubs) ma orfano di McHugh passato ai Braves, è tuttora massiccio in Chargois, Berger, Feyereisen, Wisler, Thompson, Beeks e l’altro closer Kittredge.
Quinto in OPS e secondo per run segnate, l’attacco Rays ricomincia senza i 27 fuori campo di Meadows e la classe dell’eterno Cruz, i cui spot da designati andranno forse al RF new entry da Chicago Harold Ramirez. Choi (1B), l’altra superstar Brandon Lowe (2B), Diaz (3B) e Franco (SS) sono gli interni e Margot e Kiermaier esterni. La potenza del catcher Zunino e di Randy Arozarena (OF) nonché le peculiarità del jolly Phillips completano un lineup da 810 Rbi e 222 Hr.
Boston Red Sox
Certezze da un lineup spaziale e molti dubbi fra i partenti: si potrebbe racchiudere qui la preview dei Red Sox, a caccia di 86/88 vittorie per confermarsi agli extended playoff!
Nell’impazzito mercato degli shortstop Boston – vicina ora ai 200M di payroll – è entrata a spron battuto accaparrandosi i servigi della superstar Trevor Story per 6 stagioni a 140 milioni, che però, attenzione, qui cederà all’asso Bogaerts il suo slot per insediarsi in seconda base.
Devers, confermato con 11 milioni annuali, è la terza, lui slugger feroce e in progresso col guanto, mentre Dalbec chiude l’interno in prima. Quartetto inarrivabile, specialmente se il sophomore confermerà i progressi della seconda metà stagionale e perfezionerà la difesa; se così non fosse oltre al rientrante Travis Shaw e il confermato Arroyo, Cora ha pronta la carta Triston Casas, top prospect in rampa di lancio. Completa un profondo middle infield Jonathan Arauz, difensore coi fiocchi!
Tanta roba anche fra i catcher, grazie all’interscambiabile e consolidato tandem Vazquez/Plawecki, e in esterno, con la sacrosanta conferma a 3.55 milioni di Verdugo, accoppiato ad Hernandez e Bradley Jr, riportato a casa dopo la trade con Renfroe e a caccia di migliorie al piatto. L’incubo dei mancini JD Martinez entra nell’ultimo anno di contratto e manterrà il ruolo da DH, benchè lo skipper ne abbia annunciato parecchie apparizioni da outfielder.
I 42 anni di Hill portano esperienza nella rotazione e spostano per ora Whitlock fra i rilievi, mentre gli spot antecedenti vanno a Wacha e Houck, permanenza poi a 2.65M per Nick Pivetta come secondo: poco appeal nonostante l’all star Eovaldi si mantenga primo starter. Si attendono per elevare il reparto dalla mediocrità alla affidabilità i difficili recuperi del leggendario Sale (frattura da stress ad una costola) e della new entry Paxton (TJ); il primo rientrerà fra 60 giorni e l’ex Mariners non prima dell’all star break.
Soddisfacente invece il bullpen da 3.99 ERA e 4.6 WAR (nono MLB), che non avrà Josh Taylor ed Hansel Robles per l’opening day, ma si affiderà all’intoccabile closer Matt Barnes, comunque in eventuale competizione col già citato Whitlock. Ottimi gli innesti di Strahm e Diekman e la conferma di Valdez per inning multipli, sebbene debba rivalutarsi dal difficile 2021; fiducia inoltre al veterano Brasier e Sawamura, nonostante un faticoso spring training.
New York Yankees
Il pay roll totale, inferiore soltanto a Dodgers e Mets, ratifica le mire egemoniche degli Yankees, purtroppo però sempre troppo confusi nel movimentare il mercato fino all’ultimo istante. Dopo i saluti a Voit, Frazier, Odor, Gittens, Heaney e Kluber, recentissime difatti sono le trade con Mets e Rays per acquisire i rilievi McKay e Castro e coi Rangers per il catcher Trevino, al prezzo di Ahlstrom e Albert Abreu, obbligatoria quest’ultima vista la cessione (concepibile) di Sanchez e quella (un po’ meno) di Urshela, avvenute a metà marzo nello scambio blockbuster a tre (Twins e Texas le altre) che ha immesso nella Grande Mela Josh Donaldson e Isiah Kiner-Falefa.
Il talentuoso interbase, adesso in competizione con Torres, firma solo per un anno prima dell’arbitrato e la free agency 2024 ed è lontano anni luce dai vari Correa, Story e Seager messi nel mirino da Boone e proprietà per risollevare il ruolo.
L’ex Twins poi, a libro paga con 21 milioni di base salariale e sebbene tuttora garante di granitica copertura in terza e ottime performance al piatto, non è più un ragazzo e spesso abita l’infermeria con acciacchi preoccupanti. Non mancano comunque le risorse da queste parti, e il rientrante Rizzo in prima, LeMahieu seconda, Stanton DH e gli esterni Gallo, Judge ed Hicks assicurano i 200+hr della Bombers Era, sperando bensì che l’alto rating negli strike diminuisca e aumentino invece medie al box deficitarie (.237/24mi)!
Gerrit Cole è il top della convincente rotazione 2021, insieme a Montgomery, Taillon e Cortes, splendida sorpresa della scorsa tornata. Severino sarebbe l’intoccabile terzo ma viene da sole 7 partenze in tre anni, per questo i promettenti Gil, Garcia e Schmidt sono opzioni sul lungo periodo, al pari di Domingo German, oggi in IL per 60 giorni.
Loaisiga, Peralta, il long reliever Michael King e il sempreverde Chapman sono le certezze del fortissimo bullpen newyorchese, qualche dubbio in più lo lascia Chad Green, pupillo di Boone ma tutto fuorchè clutch finora.
La division è la più forte di tutta la Major ma in postseason gli Yankees dovrebbero arrivarci senza patemi!
Toronto Blue Jays
Ed eccoci al team favorito nelle odds di Vegas per vincere l’American League! I ragazzi di Montoyo, dopo due anni a sorprendere ben sopra il 50% e fallendo gli ultimi PO nonostante le 91 W, sembrano non avere punti deboli grazie all’infuocata offseason che Mark Shapiro ha messo a segno.
La rotazione, perso il Cy Young free agent Robbie Ray, mantiene l’eccellenza col candidato NL nonché all star Kevin Gausman, acquistato con un quinquennale da 110M; per di più al 2 volte finalista Ryu, a Berrios esteso 7 anni e allo splendente diamante Alek Manoah, mancino come il sud coreano, ci convince da quinto spot Yusei Kikuchi per 36 milioni triennali, elemento in netta crescita nella resistenza sul monte.
Mancato il colpo Freeman e perso Semien in free agency sponda Texas, si è ripiegato, si fa per dire, su Matt Chapman, 3B Gold Glove e uomo franchigia ad Oakland, giocatore stratosferico in grado di cambiare da solo le sorti di un club, pervenuto in Canada per 4 prospetti e che adesso completa l’infield assieme all’MVP runner-up Guerrero (1B), Bichette (SS) e Biggio: inutile aggiungere altro!
Intoccabile Jansen come primary catcher ed arrivato in trade da Chicago Zach Collins per Reese McGuire, non ci sorprenderebbe ora vedere Kirk DH, spostando quindi i 32 Hr e i 116 Rbi di Teoscar Hernandez in esterno destro, con l’eccelso Springer sebbene per sole 78 gare e Lourdes Gurriel Jr al suo fianco nell’outfield. Utile pure l’arrivo di Tapia per Grichuk, in modo da avere al piatto finalmente un altro mancino.
Nel bullpen, comunque solido in Yimi Garcia dagli Astros, Trevor Richard e Merryweather e nel back end con Cimber, Mayza e il closer Romano, non escludiamo pesche attorno alla deadline. Si punta alle 92 vittorie e a vincere la division, traguardi nelle corde di Toronto!
Baltimore Orioles
Unica certezza di un girone stellare è l’ultimo posto degli Orioles, che difficilmente eviteranno le 100 L anche quest’anno.
Si riparte da poche certezze, comunque gratificanti ed alcune di esse utili per costruire un futuro migliore: ci riferiamo alla giovane età dell’outfield, a Cedric Mullins (CF), primo nella storia di Baltimore per 30+ homers/rubate, al 1B da 33 fuori campo Ryan Mountcastle, e all’asso John Means, pregevole nel no hitter e nei 71 inning da 2.28 ERA e 0.83 WHIP prima di infortunarsi alla spalla.
Lyles, dopo due anni in Texas, Zimmermann, Kremer e Tyler Wells chiudono una rotazione deficitaria. Nel bullpen poi non ci sono ancora sicurezze per l’opening day, se non che Tate, Fry e Jorge Lopez competeranno da setup e closer, dopo la cessione a Miami di Sulser e Tanner Scott.
La difesa chiude con la new entry Odor seconda, Ramon Urias terza, Mateo interbase, Hays a sinistra e Santander esterno destro, lui ottima pedina da deadline per ottenere ulteriori top prospect. Un plauso infine a Trey Mancini, comeback player 2021 che ha sconfitto il cancro e oggi plausibile battitore designato.
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.