First Baseman
Vedere un giovane come Vladimir Guerrero Jr. fare bene non solo nel suo forte da sempre, la battuta, ma anche on the field è davvero soddisfacente. Il figlio d’arte continua ad impressionare e a maturare nella sua nuova posizione, dopo la decisione di Toronto di spostarlo dalla terza alla prima base: pare che il coaching staff sapesse cosa stava facendo.
Il motivo per cui Guerrero guida la classifica anche per il Gold Glove è semplice: è uno di tre first baseman ad avere una fielding percentage ancora integra, ovvero a non aver commesso errori quando chiamato in causa. Il fatto che sia anche il terzo ad aver ricevuto più chance, ovvero ad aver visto più palle arrivare nella sua zona, sottolinea ancora di più il valore di questo numero, infatti nessuna delle altre prime basi con FPCT perfetta è nella top 5 in numero di chance.
Vladi si piazza anche quarto in range field, una statistica che valuta il “range” di un difensore nel baseball, ovvero quanto “copre” durante la partita. È terzo in put-outs, avendo eliminato 194 giocatori. E, grazie anche all’ottimo contributo dei suoi compagni, è primo in double plays con 23, cosa comunque da non sottovalutare: il fatto che sia terzo in chances e primo in double plays rende davvero valido come dato la sua fielding percentage ancora assolutamente integra.
Tra gli altri, salta all’occhio Yandy Diaz: anche lui con una fielding percentage integra, Diaz colpisce per i suoi 11 assist, statistica solitamente molto bassa per le prime basi. Un assist rappresenta il fatto che un giocatore tocchi la palla prima che venga effettuata un’eliminazione. Ad esempio, quando uno short stop riceve una palla a terra e la passa al prima base per eliminare il battitore, lo short stop riceve un assist. Per questo, i prima base sono solitamente accreditati con pochi assist, in quanto i ricevitori finali della maggior parte delle giocate difensive.
Questo indica il fatto che Diaz si sia preso non pochi rischi nell’effettuare double play in seconda base, o magari nell’impedire delle steal o delle run, il che dimostra un’ottima prontezza e occhio per le giocate.
Però il prima base di Tampa ancora non può paragonarsi a Guerrero: è solo ottavo in chance, con 10 double play e una quarantina di put-outs in meno.
Concorrente principale invece è Nate Lowe dei Rangers: Lowe non solo sta giocando molto bene in battuta, ma ha anche statistiche difensive davvero forti.
Prima di tutto, guida in chance totali con 250 e in put-outs con 241, colleziona 21 double play, pari al secondo posto con Yuli Gurriel degli Astros, e ha commesso un solo errore che intacca la sua fielding percentage altrimenti perfetta.
Per quanto riguarda Gurriel, nonostante la sua seconda posizione in chance e l’impressionante guida in assist con 22, vanno sottolineati i 4 errori che, purtroppo, pesano sempre nel considerare la performance difensiva di un giocatore. Il vincitore dell’anno passato, Evan White, si sta comunque comportando bene, piazzandosi secondo in range, registrando 12 assist e 21 double play. Paga però due errori e per ora un relativamente più basso numero di chance, che ne svalutano la performance relativamente ai giocatori prima menzionati.
Second Baseman
Per ora, nessuno sta giocando in difesa bene quando David Fletcher degli Angels, se parliamo di seconde basi dell’American League. Una rivelazione nel 2019, Fletcher continua a migliorare e quando sul campo risulta essere una vera e propria dinamo. Secondo in assist con 62, secondo in double play con 15, ma 1 solo errore commesso e una fielding percentage di .991 nonostante le 117 chance, che lo piazzano sempre in seconda posizione nel suo ruolo.
È però primo in put-out con 54 ed è l’unico ad avere un range factor sopra 4 (4.41), cosa che si nota guardandolo giocare: quando si dice “essere come il prezzemolo”, si parla, nel baseball, di giocatori come Fletchy.
Vicino a lui a livello di performance solo Nick Solak, protagonista anche di un’ottima stagione offensiva fino ad ora, che però paga pegno a causa di 3 errori.
Altrimenti, Solak avrebbe potuto dire la sua: primo in chance totali ed assist, terzo in double play, terzo in range ed anche in put-outs.
Tra i nomi invece da segnalare sicuramente Marcus Semien dei Blue Jays: se ancora si deve scaldare per bene in battuta, Marcus sta invece facendo molto bene in difesa, e guida con 21 double play la sua posizione, cosa non sorprendente vedendo anche il mark di Guerrero nella stessa statistica. Le statistiche di Semien sono buone, e con solo un errore, paga il fatto che siano arrivate poche palle nella sua zona.
Con più volume di gioco, sicuramente Marcus aumenterebbe il suo valore in questa gara.
Non dimentichiamoci poi di Whit Merrifield, la star dei Royals: all-star nel 2019, Whit è secondo in range ed è nella top 5 in chance, put-out e assist, ma paga 3 errori che similmente a Solak abbassano la sua prestazione.
Cesar Hernandez, vincitore dell’anno scorso, non va assolutamente messo fuori gioco: similmente a Semien, gli sono arrivate meno occasioni degli avversari ma per ora non ha assolutamente vacillato. Sono però poche le double play ed in range factor è basso in confronto alla competizione, quindi serve dare forse un po’ di gas per aumentare i numeri.
Third Baseman
Se sei l’unico ad aver commesso un solo errore nella tua posizione, ti qualifichi automaticamente nella discussione: Joey Wendle dei Rays sta mettendo per ora in piedi una stagione completa sotto tutti i punti di vista, che se dovesse continuare potrebbe portarlo al suo primo All-Star nod.
Però il numero di chance ricevute e i pochi put-out lo portano qualche gradino sotto rispetto a quello che, secondo me, per ora è stato il miglior terza base in American League: Matt Chapman degli Oakland Athletics.
Chapman è un due volte Gold Glove per un motivo: 65 assist, secondo nella sua posizione, 10 double play, primo a parimerito, e le double play per le terza base valgono molto, perché rare e sempre pesanti. Leader assoluto in put-out, favorito anche dalle 108 chance arrivate che guidano la lega, tutto però accompagnato da solo 2 errori. Insomma, Chapman continua ad essere un martello sul campo ed è anche l’unico con range factor superiore a 3 (3.60) nella sua posizione, dimostrando flessibilità e capacità di valutare bene i rischi, dati i risultati.
L’anno scorso a vincere fu Isiah Kiner-Falefa dei Rangers, ma non figura nel discorso per un semplice motivo: Texas lo sta provando come Short Stop in questa stagione, non avendo ancora deciso quale sarà la sua posizione a lungo termine. Rimane un giocatore difensivamente stellare, e ne parleremo quando copriremo il ruolo che ora assume.
Infine, da segnalare il sempre ottimo Gio Urshela degli Yankees, che ha solo bisogno di un maggior volume di gioco per spiccare ma che si comporta davvero bene, e Kyle Seager, che se non fosse per qualche errore di troppo, 5 all’attivo, sarebbe accostabile a Chapman avendone pareggiato le double play e guidando in assist. Gli 11 put-out però stonano, considerato che Seager è secondo in total chance, con 82.
Short Stop
In questa posizione il nome che spicca non sorprende assolutamente: JP Crawford dei Mariners è costantemente un giocatore dalle “mani di fata”, che amministra il guanto e la pallina come pochi.
Vero, ci sono due errori. Ma ci sono anche 141 chance, a guidare la lega nel suo ruolo, 20 double play, primo a parimerito con Bichette, 97 assist, primo nel suo ruolo, e primo anche in range factor, uno di tre giocatori a superare il valore di 4.5 con 4.66, mark che condivide con Isiah Kiner-Falefa.
Di IKF avevamo parlato nella sezione delle terze basi, ma ha cambiato posizione continuando comunque a brillare: se non fosse per un errore in più, Kiner-Falefa andrebbe a fare da “copia carbone” proprio a JP, e sinceramente la differenza di un errore può incidere alla fine della stagione, ma sicuramente non ora. Loro due stanno entrambi facendo cose da urlo in difesa, ma ce lo si aspetta essendo stati Gold Glove l’anno scorso.
Unico a pareggiare il loro volume è Bo Bichette dei Blue Jays, però colpevole di troppi errori in confronto a loro con 7, cosa che deve assolutamente limitare se vuole qualificarsi come élite nella sua posizione.
Attenzione invece alla stella dei Rays, Willy Adames: le poche chance arrivate in confronto ai nomi già fatti lo svalutano un poco, ma con 77 assist, 17 double play e la miglior fielding percentage del suo ruolo, Adames potrebbe prendere il comando se arrivassero più palle giocabili dalle sue parti.
Catcher
Ecco, qui abbiamo la posizione difensiva per eccellenza: ci sono molte più variabili nel gioco di un Catcher quando sul campo, perché oltre a contribuire nell’eliminare, è centrale nell’impedire Steal e Run, nel guidare il pitcher, nel governare fouled balls e wild pitches.
Per questo, valutare le performance difensive di un Catcher non è facile, e vanno messe in conto variabili e punti di vista differenti: a spiccare è sicuramente Martin Maldonado, ex Gold Glove nel 2017.
Il giocatore dei Mets ha sì commesso un errore, ma è l’unico ad aver raggiunto il quarto punto percentuale in “Caught Stealing”, infatti su 10 tentativi avversari di rubare una base, solo 6 sono andati a buon fine. Eliminare 4 avversari che tentano di rubare una base è importante, e Maldonado è sempre stato uno dei migliori in questo aspetto del suo gioco.
Alla sua causa contribuiscono 2 double play, un numero di put-out per chance totali più che buono, e la totale assenza di passed balls (una passed ball è un pitch assolutamente controllabile per il catcher che gli sfugge dalle mani).
Unico che trovo stia al passo per ora è, sorpresa sorpresa, Salvador Perez: il cinque volte Gold Glove, oltre che come al solito fare bene in battuta, rimane uno dei migliori Catcher in-field della MLB. 14 assist, 3 double play, secondo in chance ed in put-out, Perez come sempre fa bene. A metterlo però dietro a Maldonado è una passed ball, 2 errori ed una caught stealing percentage di .250
Outfielder
Al contrario del Silver Slugger, il Gold Glove differenzia tra i tre ruoli dalla stagione 2010-2011, e quindi andiamo ad analizzare separatamente.
Left Fielder
Per ora a guidare è Eddie Rosario degli Indians, senza errori, con 3 assist (e gli assist sono LA statistica difensiva per gli outfielder, in quanto denotano il successo nell’eliminare un avversario, cosa per nulla facile quando sei a distanze così notevoli).
Unico giocatore a superare i 2 punti in range factor (2.04). La guida anche in put-out, con 48, riconferma il suo stato di grazia.
Unico a contendere è Lourdes Gurriel Jr, dei Blue Jays: oltre a Rosario, solo lui ha registrato degli assist nel suo ruolo (2), ma la distanza a livello di put-out ed un range factor decisamente minore danno a Rosario margine in questo primo mese. Da sottolineare però che Rosario ha avuto una ventina di chance in più, che altrimenti avrebbero potuto portare Gurriel più vicino.
L’anno scorso a vincere, per la quarta volta di fila, fu Alex Gordon, che però ha annunciato il ritiro proprio alla fine della scorsa stagione.
Center Fielder
Spicca Ramon Laureano degli A’s: nonostante un errore, guida in assist con 3 e prende parte anche ad una double play, è secondo in chance totali e secondo in put-out ed è l’unico con un range factor sopra 3 (3.06).
Se però gli errori vanno considerati di forte incidenza, a fargli da concorrente è Cedric Mullins dei Baltimore Orioles: 1 assist, secondo range factor di 2.92, primo in put-out e nessun errore.
Il vincitore dell’anno scorso, Luis Robert dei White Sox, risulta per ora un po’ più in difficoltà: 2 errori, poche chance e per ora la fielding percentage peggiore nel suo ruolo.
Right Fielder
In vetta Kyle Tucker ed Hunter Renfroe, rispettivamente di Astros e Red Sox, avendo entrambi una perfetta fielding percentage, entrambi due assist ed entrambi una double play. Tucker ha avuto però il doppio delle chance ed ha un range factor di molto superiore, con quello di Renfroe attualmente in fondo alla sua posizione, per questo Kyle si qualifica come leader.
Il vincitore dell’anno passato, Joey Gallo dei Rangers, paga due errori, ma ha comunque il secondo numero di chance ed il miglior range factor della lega, oltre ad un assist registrato.
Pitcher
Non sorprende citare qui Zack Greinke, che in National League ha vinto ben 6 Gold Glove di fila: il pitcher in servizio agli Astros è uno di due lanciatori ad aver registrato più di una double play ed ha all’attivo 6 assist, terzo a parimerito nella lega. Spicca però un range factor per ora piuttosto basso.
Sorpresa forse è il giovane Casey Mize dei Tigers: la prima scelta assoluta del draft 2018, Mize ha un range factor ottimo con 3.04 che si somma a 7 assist, secondo mark nella lega nel suo ruolo, pur avendo giocato solo 5 game.
Leader invece in assist, con 9, è l’asso dei White Sox ed ex Astros, Dallas Keuchel, che il Gold Glove lo ha vinto ben 4 volte.
Presto per dire chi sia stato il migliore, ma sinceramente, conoscendo Greinke, per ora do a lui il temporaneo Gold Glove per il mese di Aprile.
Vittima delle magie di Patrick Kane, mi innamoro dell’hockey su ghiaccio e dei Chicago Blackhawks negli anni d’oro delle tre Stanley Cup. Talmente estasiato dal disco da non poter fare a meno di scriverci a riguardo.
Recentemente folgorato dai Blue Genes di Toronto, e dal diamante in generale.