First Baseman
Per slugging percentage, si qualificano a questo premio di Aprile due giocatori: Jesus Aguilar dei Marins e Rhys Hoskins dei Phillies. Entrambi gli unici a superare il quinto punto percentuale nella statistica appena citata, Aguilar si piazza primo anche in RBI mentre Hoskins è primo in run scored.
Jesus è primo anche per average nella sua posizione, con un mark di .298 (nessuna prima base della National per ora arriva sopra i .300). Oltretutto, Aguilar è anche l’unico con un OPS vicina all’unità (.958). Insomma, il first baseman di Miami sta cercando di replicare la sua stagione 2018, dove ricevette il suo per ora unico all-star nod.
Quello che manca ad Aguilar è sicuramente un miglior base running, o forse un contributo maggiore da parte dei compagni: a fronte del leading score in RBI nell’intera lega con 23, Jesus ha solo 13 run scored, che lo mette fuori dalla top 5 nonostante la migliore slashing line tra le prime basi della National.
Però Jesus riesce anche a generare 16 walk a fronte di solo 13 strikeout, dimostrando un’ottima disciplina in battuta.
Al contrario, Hoskins si dimostra ottimo come base runner e anche come generatore di run (16 RBI all’attivo), ma ha un altissimo numero di strikeout (38) che suggeriscono una minore aggressività, anche se ripagata con il lead in home run per la sua posizione con 8.
Il back-to-back winner ed MVP della National l’anno precedente, Freddie Freeman, non sta tirando fuori numeri straordinari ma inizia davvero a scaldarsi dopo una primissima parte freddina.
È comunque secondo in home run con 7, dietro a Hoskins, e ha generato 19 walk (secondo nell’intera lega) per 19 strikeout. È la media in battuta che fa un po’ preoccupare, ma trovo che il trend sia crescente. Se Freeman iniziasse ad avvicinarsi al mark del .250 attenzione.
Second Baseman
Non brilla nessuno in particolare in questo primo mese, ma va sottolineata la buonissima performance di Ryan McMahon in una franchigia, quella dei Colorado Rockies, che sta sbandando. McMahon ha 18 run scored e 20 RBI, numeri di qualità, guida la posizione in home run con 8 ed è l’unico vicino al nono punto percentuale in OPS (.869)
Un po’ altini gli strikeout, ma McMahon sta cercando i pitch con aggressività e le home run prodotte sono state frutto proprio di quegli azzardi, quindi l’approccio non è detto che sia da correggere. Per ora, McMahon ha iniziato i primi passi di una possibile breakout season offensivamente. Speriamo per lui, e per Colorado, che continui così.
Attualmente, trovo che Ryan sia assolutamente in testa, nonostante il buon inizio del seconda base dei D-Backs, Eduardo Escobar. Un cliente difficile che però si sta scaldando, insieme a tutto il suo team in battuta, è Ozzie Albies: la superstar dei Braves, All-Star nel 2018 e Silver Slugger due anni fa, nel 2019, deve generare qualche RBI in più, ma si piazza spesso come base runner. 10 doppie (lead della lega con Kris Bryant), 5 home run, un rapporto tra walk e strikeout di 0.5 che denota un buon mix di aggressività e disciplina fanno tutti pensare bene.
Vanno però evidenziati altri due nomi che, per ora, non si qualificano nel discorso avendo meno di 3 at-bats a partita per il proprio team. Il primo è un nome conosciuto, Josh Harrison, in servizio ai Nationals: due volte All-Star nel 2014 e nel 2017, Harrison si avvicina all’ultima parte di carriera ma sta mettendo numeri davvero buoni. Slashing line di .361/.451/.508, 3 doppie e 2 home run, rapporto walk e strikeout praticamente pari, Josh sta mettendo veramente carne sul fuoco per Washington, e con qualche apparizione in più potrebbe lanciarsi al top del suo ruolo.
Il secondo nome è invece quello di Nico Hoerner dei Cubs: questa è la sua terza stagione in MLB, la seconda a pieno titolo nel roster visto che nella stagione 2018-19 giocò solo 20 partite.
Ha concorrenza da parte del titolare David Bote, ma sotto il profilo anagrafico, e sinceramente anche dal punto di vista offensivo, Hoerner si comporta meglio del collega e potrebbe iniziare a spingere per un posto da titolare inamovibile. In solo 11 partite giocate, mette a segno 7 RBI con 6 doppie, disciplina al top con 8 walk contro 7 strikeout è una slash allucinante di .389/.500/.556, figlia sicuramente di poche at-bat ma che nell’insieme dimostra una maturazione offensiva davvero buona.
Se Harrison sicuramente vedrà sempre più spazio, Hoerner dovrà dimostrare in tutti gli aspetti del gioco di aver superato David Bote, ma non mi sorprenderebbe vederlo come la seconda base titolare dei Cubs nel più prossimo avvenire.
Come loro poi, ci sono diversi seconda base che hanno giocato, per un problemino fisico qua e là, poche partite rispetto ai colleghi, il che spiega la poca competizione al top.
Nomi come l’ultimo vincitore Donnie Solano, ma anche Kolten Wong e Jean Segura, risaliranno presto le classifiche.
Third Baseman
A differenziarsi da tutta la competizione per ora sono stati due giocatori: Kris Bryant dei Cubs e Justin Turner dei Dodgers.
Bryant è l’unico sopra l’unità in OPS (1.114) grazie anche ad una slugging percentage davvero ottima con .708, a condurre la NL insieme ad Acuna, che si traduce in 10 doppie e 9 home run, entrambe a guidare l’intera lega.
Rapporto walk/strikeout esattamente a 0.5, e visto i risultati posso dire che Bryant si sta comportando davvero bene in battuta, ed un average di .323 che sottolinea la costanza. Anche a livello di RBI, Kris guida in entrambe le categorie con 22 Run-Batted-In e 21 run scored.
Non dico che ripeterà il suo 2016, dove fu All-Star, NL MVP, campione nelle World Series e Hank Aaron Award Winner, ma sta partendo bene per aggiungere un 4 nod agli All-Star ed il primo, sì, il primo, Silver Slugger in carriera.
Il late bloomer e veterano Turner continua a far girare bene la mazza: praticamente secondo in tutte le categorie dietro Bryant, anche Justin si impone con una slash ottima di .337/.415/.584 e un OPS molto vicino all’unità (.999, praticamente ci siamo).
I due clienti scomodi ormai classici alla posizione di terza base, Manny Machado e Nolan Arenado, si stanno comunque scaldando: Nolan, che fu Silver Slugger 4 volte di fila dal 2015 al 2019, ha poche run scored, sottolineando un po’ di inefficacia da parte dei compagni, ma 18 RBI con ben 9 doppie, secondo dietro a Bryant. L’average è di .264 con forse qualche strikeout di troppo, ma con un po’ di disciplina in più Arenado potrebbe riportarla sui .300 e lì, di solito, sono dolori.
Manny invece, che proprio ad Arenado ha strappato il quinto Silver Slugger di fila, è in una situazione molto simile, dimostrando però molta disciplina in battuta, con 15 walk contro 21 strikeout. In questo caso, manca forse solo un po’ di fortuna in più per tornare in cima, o più che altro un miglior piazzamento della palla, date le poche doppie (2) generate. Di fatti, Manny ha una SLG di .380, mentre gli altri tre menzionati prima sono tutti oltre il tasso del .450. Serve dare più valore alle proprie hit, ma da Machado si attende questo e anche di più. Credo non deluderà.
Da sottolineare però un’importante statistica: Manny ha già 5 basi rubate, con il sophomore Alec Bohm unico oltre a lui ad averne conquistata più di 1.
Short Stop
Quella di Short Stop è una delle posizioni più ricche di stelle della National League. Se questo mese dovremo escludere Tatis a causa di un infortunio che lo ha tenuto fuori per un po’, portandolo ad avere meno di 3 at-bats per game e quindi a non “qualificarsi” per quest’analisi, sappiamo già però che Fernando tornerà a farsi sentire (in realtà lo ha già fatto) mettendo a segno un’altra grande stagione offensiva.
Ma come ho detto, le stelle e la concorrenza non mancano, anzi: a guidare il gruppo tre superstar che si contendono questo premio di Aprile.
La prima è Trea Turner dei Nationals: clutch hitter, famoso per il suo contatto, Turner è l’unico ad avvicinarsi al mark dei .900 in OPS, l’unico sopra il terzo punto percentuale in average (.309), guida in basi rubate con 7 ed è secondo in home run con 6.
Il problema sono i compagni, o perlomeno il gioco dei Nationals fino ad ora, che non gli ha giovato: poche RBI, poche run scored in relazione a delle statistiche che evidenziano un ottimo comportamento in battuta.
Al contrario, Trevor Story dei Rockies colleziona 17 run scored, leader, e 18 RBI, secondo a parimerito con Seager dei Dodgers. Con una linea di .284/.348/.520 Trevor dimostra che, con qualche hit in più, può trasformare ulteriormente la sua fino ad ora buona stagione in un’ottima performance.
Terzo in gara “El Mago” Javi Baez: di lui tengo a sottolineare un dato, che secondo me lo ha penalizzato non poco, ovvero 1 walk contro 39 strikeout. Baez è sempre stato un hitter molto, molto aggressivo quindi non mi aspetto così tanti walk, e mi aspetto molti strikeout, ma 1:39 è un po’ tantino e forse El Mago un po’ più di pazienza potrebbe adoperarla. Vero anche che comunque Javi è leader in RBI con 22, ottimo numero, con anche 15 run scored.
La media in battuta di .245 è frutto, come già detto, dell’aggressività innata, ma se dovesse migliorare invece la slugging percentage, ora a .511, raggiungendo il tetto dei .550 o più saranno dolori. Oltretutto, Baez è l’unico a contendere con Turner in termini di basi rubate, con 6 a fronte delle 7 di Trea. Nessuno dei due è ancora stato beccato (0 CS per entrambi).
Infine Javi guida con 7 home run, con Turner e un giocatore di cui parleremo appena dopo a seguirlo con 6.
Se vogliamo un nome da tenere d’occhio, Paul DeJong dei Cardinals sta facendo bene: deve aumentare la media in battuta, troppo bassa (.172), ma con le già citate 6 home run, 15 run scored e 13 RBI c’è margine per fare di più. La conta walk/strikeout si aggira sui 0.5, e tutto suggerisce un buon comportamento in battuta, se la fortuna e la mazza dovessero girare, Paul potrebbe ritrovarsi più in alto in classifica, cercando di ritrovare quella forma da All-Star che fece vedere nel 2019.
Catcher
Alla posizione di Catcher troviamo due leader costantemente al top nella loro posizione in National League: il vincitore dell’anno precedente Travis D’Arnaud e il vincitore nei due anni prima, JT Realmuto.
A superarli e osteggiarli però abbiamo Wilson Contreras, per ora il miglior catcher offensivo della NL.
Contreras non è nuovo a grandi stagioni: 2 volte all-star nel 2018 e 2019, campione delle World Series con i Cubs nella storica stagione 2016, Wilson attualmente stacca di molto i colleghi sia in RBI che in run scored, entrambe a 16. A colpire poi, letteralmente, sono le 7 home run: nessuno si avvicina neppure lontanamente.
La media è ancora un po’ bassa, ma data l’aggressività ci sta: se riuscisse ad alzarla almeno ai .250 i tifosi dei Cubs si ritroverebbero soddisfatti ulteriormente da una performance comunque ottimale.
Realmuto e D’Arnaud si stanno comunque comportando bene, JT in particolare che sembra essere l’unico pronto ad incalzare il collega in maglia Cubs.
Il catcher dei Phillies si ritrova con una media in battuta di .312, unico sopra il terzo punto percentuale, un OPS molto vicina ai .900, 5 doppie ed un walkout/strikeout ratio decisamente buono, leggermente superiore ai 0.5
Con qualche colpaccio in più a livello di basi extra, JT si può tranquillamente rimettere in carreggiata, anche se dopotutto discorsi del genere a questo punto della stagione valgono sì e no: può cambiare tutto e niente.
A scaldarsi però sono giocatori per ora limitati a meno partite dei colleghi già menzionati: Carson Kelly ha solo 56 at-bat, ma ha tirato fuori ottimi numeri con una slash di .339/.487/.696 con la Slugging a brillare, di fatti portando a 17 RBI guidando la National nel suo ruolo.
Si sta scaldando anche l’ex 4 volte vincitore Buster Posey, con una slash di .359/.423/.668
Sia Kelly che Posey sono a 6 home run e, con maggiori apparizioni in battuta, si candidano a scalare i ranking.
Outfielder
A guidare per ora, secondo le statistiche ed i miei occhi, è Ronald Acuna Jr. Fortuna che i premi sono tre, altrimenti il venezuelano, andando avanti così, non lo potrebbe prendere nessuno.
Una slash di .333/.431/.708, slugging a guidare la National a parimerito con Bryant, un OPS di 1.139, anch’esso leading mark della National League, 9 home run, 7 doppie ed un walk/strikeout ratio perfettamente ad 1. Se guadagni basi extra come niente e sei pure disciplinato in battuta, vuol dire che stai veramente facendo fuoco e fiamme. Aggiungiamo le 3 basi rubate, le 26 run scored a guidare e le 20 RBI seconde a parimerito, ed eccoci: un mese da incorniciare.
Chi ha avuto una performance però davvero degna di nota è stato Nick Castellanos dei Reds: Nick non è mai figurato tra gli all-star e non ha mai vinto premi individuali, ma è sempre stato un battitore con i fiocchi e fosse finita la stagione ora, un Silver Slugger non glielo toglieva nessuno. Per home run ed RBI è l’unico a stare dietro ad Acuna, ma al contrario del venezuelano, Nick non ha avuto la stessa disciplina, preferendo una grande aggressività (che ad Acuna in realtà non manca. Ronald veramente ha fatto cose mostruose questo mese).
A fargli compagnia una lotta a due tra Jesse Winker dei Reds e David Peralta dei D-Backs. Winker ha una slash line migliore e di tutto rispetto con .365/.419/.659, ed average di battuta migliore nell’intera lega. 6 home run, 5 doppie, forse poca disciplina ma è aggressivo pure lui.
Peralta però a slash non va male con .300/.358/.510 e guida la lega con 22 RBI. Ha messo a segno poi 4 doppie, 4 triple e 3 home run. Sono le 4 triple davvero a sconcertare: sono tante, e suggeriscono che quelle 3 home run in realtà potrebbero aumentare. Ed il fatto che in passato abbia già collezionato un Silver Slugger non guasta.
Però va detto assolutamente che Bryce Harper si sta scaldando, e sappiamo che possono solo essere dolori: anche lui ex vincitore nel 2015, Harper ha messo a segno 5 doppie e 6 home run, si accosta a Winker, Castellanos ed Acuna in OPS superando l’unità e ha un walk/strikeout ratio davvero ottimale con 17 contro 21. Le 10 RBI nonostante la slash mi portano a dire che con qualche aiuto in più dai compagni di rotazione, Harper potrebbe risalire la china.
Da evidenziare anche la on-base percentage di .446, a comando della National.
In tutto questo, ci siamo un po’ persi Mookie e Soto, ma state sicuri che torneranno presto a macinare, nonostante un inizio non scoppiettante. Due così sono garanzia di fuochi d’artificio, e li menzioneremo probabilmente alla fine di Maggio.
Pitchers
Lo ammetto, sono tra quelli che trova cosa logica estendere la regola del Designated Hitter anche in National League, per svariati motivi.
Ma non siamo qui a parlare di questo, piuttosto stiamo parlando dei Pitcher in battuta e di chi tra loro sta facendo meglio.
L’ultimo vincitore, due anni fa a causa della shortened season, fu Zack Greinke che ora se la gode a Houston senza doversi preoccupare di prendere di nuovo la mazza in mano.
Quest’anno a comportarsi bene, per quanto il sample sia ridottissimo, sono stati JT Brubaker dei Pirates e Zack Wheeler dei Phillies.
Ma veramente, ancora troppo poche le partite per farsi un’idea di chi potrebbe portarsi il Silver Slugger a casa tra i lanciatori della National.
Forse la stat line più suggestiva la troviamo in possesso di Huascar Ynoa, giovane pitcher nella rotazione dei Braves, che in 10 at-bats ha collezionato 4 hit, una doppia ed una home-run segnando 2 run scored e generando 2 RBI. Non male per un giocatore che dovrebbe fare tutto meno che stare in battuta.
Vittima delle magie di Patrick Kane, mi innamoro dell’hockey su ghiaccio e dei Chicago Blackhawks negli anni d’oro delle tre Stanley Cup. Talmente estasiato dal disco da non poter fare a meno di scriverci a riguardo.
Recentemente folgorato dai Blue Genes di Toronto, e dal diamante in generale.