I Rays trattengono il preoccupante rientro dei Dodgers e chiudono 6-4 gara 2, portando in pareggio le World Series, grazie anche al raggiungimento di tre primati da postseason: il sorpasso a Giants (2002) e Astros (2017) per home run (28), gli hit da rookie di Arozarena, ora pari a Jeter (22), ed infine i 9 SO di Snell entro 5 inning!
Dopo l’umiliante 8-3 di martedì, Cash corre ai ripari e reinserisce nel lineup qualche pezzo da 90 escluso nel tentativo (senza successo) di fronteggiare al meglio Kershaw.
Dunque Meadows riprende lo spot da designato e Choi quello in prima base, mentre l’esterno destro va a Margot e Arozarena torna a sinistra. Molte saranno poi – as usual – le modifiche dello skipper mago, sovente propenso a confondere il monte rivale, quali gli innesti da PH/1B di Brosseau e Yandy Diaz (pure DH), e da pinch runner di Renfroe e Phillips!
Sul colle il coach ripropone Blake Snell (Cy Young 2018), contro il quale la corazzata californiana potrebbe soffrire e non poco, visto l’OPS in difetto (.779) verso i mancini rispetto ai destri (.837)!
Nessuno inoltre dei pregevoli battitori di L.A. lo ha affrontato per più di 1 AB, tranne Betts, che però è 7 su 23, 2K e 1 Hr.
Il Rays viene da un record di 4-2 a 3.24 di ERA in RS, ma postseason inclusa non è mai andato per più di 6 inning.
Come detto in precedenza il suo pitch count sarà nella media stagionale, visto che dopo 4 frame dominanti e immacolati, il vantaggio di 5-0 e l’eliminazione di Bellinger e Pollock, arriveranno le basi ball ad Hernandez e Betts, inframmezzate dal fuori campo di Taylor, che ne determineranno l’uscita per Anderson, poi vincitore del match!
I due permetteranno all’allenatore di utilizzare setup per soli 34 lanci e avere a differenza degli avversari un bullpen fresco ed inedito rispetto alla prima partita.
Roberts invece, prenotato Buehler per gara 3, chiama da starter Gonsolin, reduce da 41 lanci verso 11 batters nella bella con Atlanta, pronto tuttavia dopo un paio di frame a chiamare gli altri due giovani partenti e certezze May ed Urias: alla fine però solo il primo sarà impiegato, forse per risparmiare l’altro e averlo opener se la serie andrà per le lunghe.
In difesa tutto confermato o quasi, dato che Smith torna catcher per Barnes, in modo che il rientrante Pollock sia designated hitter, ed Hernandez in seconda emigra Taylor leftfielder, lasciando in panca Pederson!
Come accennato Tampa partirà a spron battuto, con l’iniziale home run di Lowe e il doppio di Wendle nel quarto inning che porta a punto Margot e Choi, sui già citati Gonsolin e May; in seguito e sempre contro il rosso prospetto losangeleno, ancora Lowe – difeso quotidianamente da Cash per le antecedenti difficoltà al box – manderà in tribuna la sua curva che indirizza la partita lato Rays.
Sul 5-2 nel sesto periodo, la volata di sacrificio del solito Wendle e il fuori campo di Smith accompagnano le squadre a fine ottavo, dove l’MVP NLCS Seager apporrà contro Fairbanks il proprio immancabile timbro, che gli vale la leadership playoff da shortstop!
Perentorio poi Loup a concedere la facile salvezza al closer Castillo.
Appuntamento ora a venerdì notte per gara 3, vero spartiacque futuristico, con l’iconica sfida generazionale fra gli assi Buehler e Morton!
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.