ATLANTA BRAVES

Il ritiro di Brian McCann e le perdite dolorose dei vari Josh Donaldson, Dallas Keuchel, Matt Joyce e il veterano Julio Teheran, oltre a Blevins e Billy Hamilton sponda Giants, Swarzak (Phillies) e Cervelli (Marlins), non hanno tolto linfa vitale al team di Brian Snitker, vecchio guru al timone di un lineup feroce e futuristico, affiancato dallo zoccolo duro dei vari Freeman, Inciarte e Markakis, esperti volponi perfettamente abbinati ai colleghi più giovani. L’ultimo dei tre però rinuncia al pari di Felix Hernandez e preferisce l’opt-out in dirittura d’arrivo.

Gli avventi di Marcell Ozuna (1 anno a 18M), Cole Hamels (idem) e Travis d’Arnaud, lui per due anni a 16 milioni e dopo la splendida avventura a Tampa, sono scelte azzeccate utili a confermare le idee del front office: traghettare con maturi e sicuri profili di valore l’esplosione definitiva di Acuna Jr, Albies, Camargo, Riley, Swanson e Mike Soroka, pronti a dominare la lega e a meritarsi un contratto garantito pari alla loro valenza. Per questo, aggiungendo gli accordi con Will Smith, tra i più concreti setup major se non closer (40M spalmati in tre tornei) e quello onirico appunto di King Felix, firmato con minor league contract, il total salary è sceso di ben 36 milioni rispetto al 2019 (153 a 186), in rampa di lancio perciò ad accontentare nel domani più prossimo tutte le stelline presenti.

L’ordine al box è tra i più certi e affidabili dell’intero baseball, sperando che le migliorie al lancio delle ultime tornate possano permettere ad Atlanta di superare finalmente l’ostacolo delle Division Series e puntare a vette infinite, anche se la stagione ridotta, unita a un girone storicamente di ferro, non ammette falle, discontinuità e partenze a rilento.

Acuna è l’indiscusso leadoff, Freeman e Albies coprono le prime due basi, Ozuna, acciaccato e in dubbio per lo start sarà il designato e Duval ed Inciarte chiudono l’esterno, con Swansson interbase e la solita alternanza tra slugger in terza, nell’area che fu di Donaldson, col portentoso Camargo e il freddo e glaciale Riley. Lo spot titolare dietro il piatto di casa base spetta a d’Arnaud e quello di riserva a Tyler Flowers. Culberson nell’outfield ed Hechavarria da interno sono i primi backup a disposizione.

La rotazione, dopo la “bomba” Soroka, viene completata da Hamels, uno dei professori dei Cubs, e Mike (Folty) Foltynewicz, sperando riacquistino costanza, salute e la risalita da un possibile declino. Max Fried sarà il quarto intoccabile mancino. Utilizzando 30 uomini a roster per le prime due settimane, i Braves potrebbero limitare i loro starter a 4 inning massimo, ragion per cui il quinto posto sul monte vedrà sicure alternanze tra l’ennesimo lefty Newcomb e Kyle Wright, anche se Touki Toussant ha tutte le carte in regola, al pari dei suoi terribili coetanei in rosa, di spodestare i rivali. L’assicurazione per i tempi a venire c’è anche tra i pitcher, visto il calibro dei prospetti Ian Anderson, Bryse Wilson, Jasseel De La Cruz, Huascar Ynoa, Kyle Muller e Tucker Davidson!

Mark Melancon è il closer, il nuovo arrivo Will Smith l’altro rilievo da fine corsa, mentre Shane Greene, Luke Jackson, Chris Martin, Darren O’Day e Grant Dayton completano il bullpen.

Seconda favorita alla vigilia assieme ai campioni di Washington dietro i Dodgers, Atlanta punta le 35 W per ritrovarsi (?) alla terza tornata consecutiva nelle DS.

MIAMI MARLINS

Quasi 30 i milioni assenti nel payroll 2020 e ultima piazza di categoria per il team di Don Mattingly e Dereck Jeter, che hanno ristrutturato le fondamenta della propria ossatura, puntando sulla scoperta di nuovi profili che la stagione dimezzata incentiverà e su un intrigante pitching staff.

Ritirati Prado e Granderson e persi fra gli altri Castro, Walker, Wei-Yin Chen, Dean e Holaday, i Marlins hanno siglato Corey Dickerson per 2 anni (17,5M), Jonathan Villar in trade per 8,2 di arbitrato, così come Jesus Aguilar, Matt Joyce, Cervelli da backup catcher e Brandon Kintzler quale closer: cambi necessari che accrescono comunque curiosità pure avanti il box.

Nel lineup, tra gli esterni veterani, anche Matt Kemp fa parte delle new entry, ma ad oggi è fuori dal roster, a differenza di Joyce e Dickerson, che dovrebbero presenziare a destra e sinistra, col pregevole Villar a casacca Orioles centrale; Monte Harrison, Lewis Brinson e Victor Victor Mesa sono i diamanti grezzi del ruolo in rampa di lancio ad osservare l’evolversi dell’annata. Il potente catcher Alfaro ha i galloni da titolare e il versatile Brian Anderson coprirà la terza base, mentre Isan Diaz avrà in seconda tutta la fiducia necessaria per esplodere. Rojas è lo shortstop e Garrett Cooper e Aguilar si alterneranno tra first baseman e battitore designato, augurandosi che il venezuelano ritorni la sensazione Brewers del 2018.

L’all star Alcantara dalla fast ball regolarmente in triple digit sarà il top della rotazione; dietro l’asso lo spot da due è di Josè Urena, seguito dall’ottimo Caleb Smith della scorsa stagione e dalle altre risorse futuristiche Pablo Lopez e Jordan Yamamoto. I top prospect sul monte prendono il nome di Nick Neidert e Sixto Sanchez.

Il bullpen, oltre al già citato Kintzler, annovera quali new entry Brad Boxberger, Pat Venditte e Sterling Sharp (giunto in rule 5 draft pick), che lotteranno per entrare in rosa, mentre ad oggi i sicuri sono Stanek, Garcia, Steckenrider e Stephen Tarpley.

L’obiettivo è tentare un giorno di raggiungere l’appeal di White Sox e Blue Jays, e di arrivare poi alle vette di Atlanta!

NEW YORK METS

I Mets hanno fallito l’accesso in postseason nonostante il crack Pete Alonso, rookie dal viso pulito ma terrificante hitter (53 HR), la completezza dei position player e la profondità di una rotazione stellare, esaltata dalla presenza dell’indiscusso numero uno di Conference e back to back Cy Young Jacob deGrom.

Ironico che nonostante il payroll attuale si sia gonfiato di ulteriori 20 milioni, i due best in business del lineup, e cioè il già citato oggi sophomore e prima base e l’altra stella Jeff McNeil, acciaccato ma quasi pronto per lo start, andranno certamente ritoccati il futuro prossimo nel loro two way contract per complessivi 1,2 M combinati! Sotto lente d’ingrandimento perciò il criticatissimo Robinson Cano, lontano dai tempi che furono e il cui ingaggio stagionale (20,25 milioni) è ormai una spada di Damocle fino ai 40 anni (2023)!

Persi Wheeler tra i partenti – sponda Phila – e Luis Avilan nel bullpen, emigrato nel Bronx, Frazier e Lagares, il terza base ai Rangers e l’esterno a San Diego. Recente la sigla del sinkerballer Jared Hughes per un campionato, mentre il novello Phillies è stato rimpiazzato da Rick Porcello a 10 milioni annuali, sostituzione che regredisce il mound del Queens, pure per il gomito dolorante di Syndergaard, adesso in DL e causa forse di un’annunciata ma poi mancata trade. Il suo spot sarà preso probabilmente da Michael Wacha, anch’egli lui giunto ad un anno (3M), pronto eventualmente a disporsi quale rilievo medio/lungo, alla luce dei possibili cambi di strategia dovuti alle regole che esalteranno (?) i relief pitcher e diminuiranno gli inning per gli starter.

Da qui l’importante accordo con Betances, setup e uomo da salvezze, per cercare di ridurre l’emorragia di un settore mai all’elite di lega, anche per l’insicurezza palesata da Edwin Diaz, pervenuto da Seattle come salvatore della patria ma il più delle volte a picco da closer. Gli altri del gruppone sono Lugo, Justin Wilson, Gsellman e Jeurys Familia, altra delusione nell’ultimo torneo, e il cui adjusted salary sfiorerà i 17 milioni prima di divenire UFA nel 2022.

Nella rotazione – dietro deGrom – l’ennesima superstar new entry 2019 al ribasso rispetto a Toronto Marcus Stroman, Porcello, l’unico mancino Steven Matz e appunto Wacha da 5.

Eduardo Nunez e Matt Adams, minor league free agent, ruoteranno la panchina dell’infield, mentre Jake Marisnic, dagli Astros per i prospetti Blake Taylor e Kenedy Corona, sarà il ricambio in esterno. Il DH se in salute sarà Yoenis Cespedes, adesso ai box come Lowrie (lui 2B), oppure gireranno Dominic Smith, Alonso, JD Davis o lo stesso Cano, questi ultimi sennò pronti quali 1B, LF e seconda. Completano l’ordine McNeil in terza, Conforto esterno a destra, Nimmo al centro, Amed Rosario interbase e Wilson Ramos catcher, con Nido backup.

Tanta roba i Mets se tutto girasse a dovere, molti però anche i punti oscuri, quali gli infortuni già pesanti e il rendimento scostante di Cano in battuta e dei pitcher sul monte. Atlanta e Washington partono avanti, l’obiettivo – difficile a nostro avviso– sono le 32 vittorie, sperando poi bastino per il wild card game.

WASHINGTON NATIONALS

Brian Dozier e Fernando Rodney quali free agent, il mitico ed iconico Parra e soprattutto Anthony Rendon, grandiosa superstar e vero MVP stagionale, sia in regular season che – ovviamente – nei trionfanti playoff: queste le dolorose cessioni dei campioni del mondo. Inoltre, tra le defezioni dell’ultimo minuto vanno aggiunte quelle di Ryan Zimmerman assieme a Welington Castillo e Joe Ross, i quali non parteciperanno al campionato ridotto per motivi di sicurezza personale in relazione al Covid, lasciando fanbase e staff senza la bandiera sempre presente in lineup da 15 stagioni, un catcher della vecchia guardia e il candidato top per il quinto ruolo della starting rotation, ora probabilmente limitata a 4 uomini!

Dave Martinez ha comunque un’intelaiatura di base tuttora esplosiva e giovane per i tornei a venire, grazie alla verve dominante dei vari Soto, Robles, Kieboom, lo stesso Ross e perché no Trea Turner, 28enne decisivo nella cavalcata 2019! Nella cantera poi, da seguire attentamente Yadiel Hernandez, già più di 30 valide in Triplo A, Luis Garcia e Jacob Wilson!

Sarà Eric Thames, arrivato dai Brewers per 4 milioni, a rimpiazzare Zim in prima base, con Howie Kendrick possibile opzione da battitore designato, mentre l’acquisto di punta, Starlin Castro con biennale da 12M, agirà in seconda o in alternativa da terza, giocandosi le ultime carte per vincere il titolo, dopo l’esilio a Miami nella trade con gli Yankees per Stanton anni or sono. Completano lo schieramento l’intoccabile Turner in shortstop position, Kieboom se in fiducia iniziale in terza o in caso di ruggine rimpiazzato da Asdrubal Cabrera, e la combo splash Soto e Robles left e centerfield, coadiuvati da un altro pezzo da novanta quale Adam Eaton! Yan Gomes e Kurt Suzuki sono i paritari catcher, tra le coppie più affidabili e granitiche in Major League! Michael A. Taylor ed Andrew Stevenson nell’outfield e Wilmer Difo all’interno sono le riserve.

I vecchi crucci del bullpen paiono cessati, pure se a profondità restiamo incerti; all’indiscusso closer Sean Doolittle e l’aggiunta da deadline Daniel Hudson, portentoso in 25 inning con 6 salvezze, viene aggregato ora Will Harris a 24 milioni triennali. Con loro Rainey, Suero, Elias e Javy Guerra e i lunghi Fedde e Austin Voth, a meno che non si opti per una five-man rotation.

I 90 milioni impegnati esclusivamente per i tre assi Scherzer, Strasburg e Corbin stanno a significare la bontà in partenza, che fa di Washington a nomi la più forte franchigia al lancio, e il ritocco a 245 M in 7 anni per il secondo, nonché WS MVP, giustifica le mosse in uscita. Anibal Sanchez avrà il quarto spot, ma la defezione di Ross e i problemi ricorrenti di Mad Max non più ragazzino (35), aggiungendo pure le perdite veterane dell’offseason, pongono leggeri dubbi per una stagione da “tutto e subito” e ci fanno preferire leggermente i Braves quali favoriti divisionali. I Nationals però con 33 W non dovrebbero fallire la postseason!

PHILADELPHIA PHILLIES

L’offseason del nuovo skipper Joe Girardi è passata a trovare il secondo acquisto a sensazione dopo Bryce Harper: Zach Wheeler con un quinquennale da 118 milioni affianca ora la star Aaron Nola al secondo spot della rotazione, individuata dal manager quale comparto da migliorare assolutamente, in quanto lontana assieme al bullpen dalla sufficienza NL, e causa dell’allontanamento dalla vetta e dai posti playoff la scorsa stagione.

La rivoluzione al lancio sta a significare un cambio della guardia e un tentativo di riaccendere la luce in un settore sulla carta mai al livello di un lineup invece ricco di contatto e potenza, che in un campionato accorciato con pure la storica “opzione DH” potrebbe mettere lo stesso Harper, Hoskins, Realmuto o Jay Bruce nella condizione di far male alle difese avversarie e scavare a sorpresa un solco iniziale a discapito di Nationals e Mets, meno esplosive con la mazza e con non più di 3 o 4 rilievi capaci di sostenerne la violenza, che darebbe ai Phillies un vantaggio non recuperabile.

Persi Vargas (FA) e Smyly (Giants) quali opener ed Eickhoff (Padres) e Sean Rodriguez fra i reliever, sarà probabilmente promosso a starter Nick Pivetta, in una batteria di tutti destri completata da Arrieta terzo e Zach Eflin quarto, nomi che nulla hanno a che invidiare alle altre superpotenze in National League ma bisognosi di redimersi e riconquistare fiducia, Nola in primis, cosa che con 3 massimo 4 inning a testa nello start potrebbe avverarsi.

Con minor League contract il bullpen di Jim Gott sfoggia le nuove facce di Francisco Liriano, Bud Norris, Drew Storen ed Anthony Swarzak, che si aggiungono a Jose Alvarez, Victor Arano, Adam Morgan e all’ottimo Hector Neris, closer da 28 salvezze.

Senza più Maikel Franco e con Logan Forsythe e Neil Walker a contratti minors quali riserve dell’infield, il nuovo manager ex Yankees e fan dell’agilità ed atletismo, accoglie la dinamicità di Didi Gregorius (14 milioni annuali) nel ruolo di interbase, spostando Jean Segura più in terza che in seconda, dove invece si dovrebbe assestare Scott Kingery, sempre che guarisca dal Covid; McCutchen sarà il leadoff esterno sinistro, Harper a destra e Quinn o Haseley al centro, Hoskins in prima e JT Realmuto ricevitore, la cui estensione potrebbe addirittura arrivare prima del 23 luglio. L’opportunità di concedere al vecchio Jay Bruce la mazza da designated hitter, come detto, addizionerebbe hype a un lineup già così difficile da arginare.

Il payroll tra i più gonfi, dovuto ai 21,5 milioni aggiunti per Wheeler, rappresenta la necessità di sbarcare il lunario adesso per Phila, anche se l’età media dei leader lascia aperte le porte futuristiche; come più volte accennato le nuove regole potrebbero però offensivamente favorire Harper e soci, al pari di una suddivisione di frame meno numerosa, che metterebbe in condizione almeno 6/7 profili di resistere sul monte per una settantina di lanci a testa, prerogativa fondamentale alla quale non tutti saprebbero attingere.

Il pronostico parte dalle 30 vittorie ed un insignificante 50% in termini di qualificazione playoff, ma se dovessimo cercare la sorpresa in NL East non avremmo dubbi ad indicare i Phillies di Joe Girardi!

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