Film drammatico del 2001, con due attori di primo piano come Keanu Reeves e Diane Lane.
Il protagonista è un giocatore d’azzardo sommerso dai debiti e con ormai gli strozzini alle calcagna, che accetta dall’amico ricco 500 dollari alla settimana per allenare una squadra di bambini che vogliono giocare a baseball.
Arrivato al campo capisce che il lavoro sarà più faticoso del previsto: sono tutti afroamericani, provenienti dalle case popolari, abituati a risolvere con la violenza le controversie, ed a stare accucciati nelle loro case per timore delle pallottole. Uno di loro, solo perché l’allenamento è finito al tramonto, viene picchiato nel ritorno a casa.
Un paio non si impegnano a scuola e quindi Connor O’Neill (Reeves) si addossa anche il compito di farli leggere per poterli avere in squadra.
Riesce ad insegnare loro un po’ di disciplina, comincia ad avere un legame e si fa apprezzare anche dalla loro maestra (Diane Lane), con la quale vorrebbe uscire, ma nel frattempo continua con il gioco fino a puntare tutto su una singola partita per ripianare le sue perdite (11 mila dollari) e dice ai ragazzi che il giorno dopo lascerà la squadra, facendoli cadere nello sconforto.
Vince la scommessa e anziché proseguire nella sua vecchia vita, fomentato dal suo amico ugualmente malato d’azzardo… decide di cambiare, ritorna dai ragazzi e li porta allo stadio a vedere i Cubs, e Sammy Sosa fa un cameo impersonando se stesso.
Accetta un lavoro alla scuola, compra ai ragazzi delle maglie nuove per poter essere un po’ più convinti ed entusiasti. E nemmeno la morte di uno di loro, per il già citato proiettile volante, fermerà la squadra dal titolo.
Bel film, con passaggi toccanti ed altri molto spiritosi, che fa vedere come anche i più derelitti della società possono affrancarsi e migliorare, siano essi adulti e bianchi, o piccoli teppisti neri.
Il film è basato su un romanzo tratto dalla vera storia di Robert Muzikowski, che citò la Paramount per diffamazione, ma perse la causa.