Cole è l’ultima speranza per Hinch, che per chiudere in anticipo la sfida si è già giocato la carta Verlander in gara 4, spaventato dall’inconsistenza di Greinke. Cash invece ripropone Glasnow, pronto a sostituirlo dopo i fatidici 70 lanci di autonomia con un reparto rilievi formidabile, al quale aggiungere per l’occasione Morton e Snell.
Dunque la battaglia sul monte si preannuncia determinante, con entrambe le contendenti ai vertici di categoria in regular season; un punteggio basso perciò viene pronosticato da tutti.
Nel lineup di Houston arrivano al momentum decisivo i caldi Altuve (.313), Alvarez (.375) e il solito Bregman (.385), autori di ben 16 valide sulle 32 totali nella serie, mentre deludenti sono risultati Springer (0 su 13 prima della singola in gara 4 e poi 2-17), Brantley (.125), Correa (.200) e Reddick 0 su 7. Per Tampa ottimi Pham (.429), Adames (.357) e Garcia (.353), che hanno combinato 20 hit, 8 Rbi e 5 fuori campo.
Gli Astros sono 4-4 nel winner-take-all, compreso il game 7 delle World Series 2017, mentre i Rays 1-4; sempre Lowe e compagni potrebbero diventare l’undicesimo team a superare una serie playoff al meglio delle 5 sotto 0-2. Chi in precedenza è arrivato a pareggiare la contesa ha poi vinto la gara decisiva 10 volte su 16! Houston possiede il primato casalingo di 29 home run consecutivi e sono il 13mo club nella storia MLB con 60 W tra le mura amiche.
Diaz non recupera per Tampa e nel lineup si rivede Wendle (3B), con la conferma dell’ottimo Choi in prima; per Houston Maldonado si sistema dietro il piatto di casa base e per il resto solo conferme, con Marisnick che rivedrà l’esterno centro a fine partita.
Cole non deluderà le attese, a differenza di Glasnow, ma la chiave del match sarà proprio la prestazione dei battitori Astros, in particolare i redenti Brantley e Springer, dormienti al Tropicana Field, ma come detto sempre a proprio agio nel fortino del Minute Maid Park, dove anche stavolta esploderanno i loro colpi.
Gerrit parte al solito freddo e glaciale nell’iniziale inning, concedendo solo una walk ed eliminando con breaking e fastball Meadows e Pham. Il rivale invece incassa 4 run che indirizzano nettamente la sfida verso i locali. Springer e Brantley caricano le basi col primo a segnare dopo la singola di Altuve (1-0); poi la double di Bregman e la valida a sinistra di Gurriel permettono un viaggio a casa base degli stessi Altuve, Brantley e Bregman (4-0)!
Una mazzata terribile che di fatto chiude i giochi, nonostante l’homer di Sogard (4-1) nel top del secondo. Da lì in poi Cole sarà una macchina da guerra, subendo solamente l’hit di Choi nella quarta frazione e concludendo l’ennesima prestazione monstre della stagione con 10 K e 107 lanci, lasciando ad Osuna l’onore di chiudere partita e serie!
Glasnow, dopo lo shockante start, manterrà il posto sul monte per 40 lanci e quasi tre frame, per essere poi rimpiazzato dall’abituale lunga batteria di rilievi (Snell, Roe, Yarbrough, Anderson, Castillo e Poche) che placheranno gli avversari e subiranno solamente una valida in più di 4 inning. Da segnalare in questo spazio pregevoli giocate difensive di Adames e Correa i cui tiri verranno agguantati in stretching catch da Choi e Gurriel.
Sarà Pagan, convincente nel wild card game, ad incassare un back to back home run (6-1) nel penultimo tempo di gioco da Brantley e il solito Altuve, divenuto così il primo second baseman a battere più di 11 fuori campo in postseason.
Si va al Championship contro gli Yankees favoriti dal fattore campo, ma le Division Series hanno messo in risalto luci e ombre degli Astros. Cole e Verlander sono le uniche certezze al lancio ma a parte loro gli starter abili a resistere 7/8 inning per poi consegnare a closer e setup il fine match non ci sono, così come giocarsi un bullpen game non convince al cospetto dei formidabili hitter del Bronx, la cui tattica di midseason invece, cioè non aggiungere nuovi partenti ma affidarsi ad ottimi rilievi dopo le prime visite sul monte, ha dato i propri frutti contro Minnesota.
Gli aspetti positivi stanno in un lineup esplosivo al pari dei rivali che non farebbe sfigurare Houston in una partita ad alto punteggio e realizzazione.
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.