Le due corazzate finanziarie della MLB degli ultimi anni hanno fatto un campionato molto simile: entrambe sono partite prime nella loro Division, e non si sono più voltate indietro, staccando sempre più gli avversari, ed avendo per gran parte della stagione anche il miglior record della rispettiva Lega.
Entrambe sono poi state martoriate dagli infortuni, specialmente nel reparto battitori (diversamente dalla maggior parte delle altre squadre, che hanno sofferto i peggiori stop sul monte di lancio), ma sono riuscite a superarli brillantemente, non perdendo il ritmo eccellente che le vede vicine alla soglia delle 100 vittorie a 2 settimane dalla fine della regular season.
Ci si aspetterebbe allora di sentirle indicare come favorite per raggiungere le WS e quindi giocarsi il titolo mondiale, ma se questo è vero per i Dodgers, altrettanto non è per gli Yankees, che vengono invece superati nei pronostici della AL dagli Houston Astros.
Ma sono davvero così simili queste due corazzate? Per quale motivo gli analisti snobbano gli Yankees per la vittoria finale?
I Dodgers hanno ora, nel momento clou della stagione, l’infermeria sorprendentemente vuota, con solamente Scott Alexander fuori dai giochi per i playoff. Sia Rich Hill, che Turner e Verdugo dovrebbero essere a disposizione per il roster della NLDS.
Gli Yankees invece hanno ancora moltissimi giocatori out, diversi dei quali non torneranno che in primavera, come Andujar e Aaron Hicks, ed altri fuori da talmente tanto tempo che se anche dovessero rientrare sarebbero delle incognite per i playoff, come Encarnacion, Stanton, Byrd, Ellsbury, il catcher Sanchez e il miglior partente degli ultimi anni, Luis Severino.
Una ulteriore, fondamentale, differenza, risiede nel modo in cui questi infortunati sono stati sostituiti: gli Yankees hanno usato il loro solito metodo, acquisire veterani da altre squadre, come Encarnacion e Kendrys Morales nel reparto offensivo, Gearrin, Lyons, Harvey e Dull sul monte di lancio, con risultati non esaltanti.
I Dodgers invece hanno quasi rinunciato a questa via, favorendo invece la continua promozione di giovani promettenti dal proprio triplo A: Tony Gonsolin come lanciatore partente, Will Smith come catcher, Matt Beaty come prima base (che poi ha anche trovato spazio in terza base o sugli esterni), Gavin Lux come interno, Edwin Rios come terza base; ed i risultati hanno premiato i californiani, che hanno anche stabilito un record MLB, vincendo in tre giorni consecutivi 3 partite via walk-off, battuti da 3 rookie diversi. Senza dimenticare che Buehler e Verdugo hanno pochissima esperienza MLB, ma sono ormai titolari fissi nel team di Dave Roberts.
Un’altra differenza riguarda la definizione dei ruoli per i playoff: se da un lato i Dodgers hanno una rotazione sicura in Kershaw, Ryu (front-runner per il CY Award), Buehler e Hill, dall’altro gli Yankees probabilmente si affideranno ad almeno un bullpen game nella ALDS (al meglio delle 5 partite) e probabilmente persino a 2 nelle serie successive, dato che Severino non ha ancora effettuato un lancio in questa stagione, che anche Happ è in lista infortunati, che Sabathia ha un’ERA vicina al 5.00 in stagione e Tanaka nella seconda metà dell’anno sta facendo addirittura peggio di lui, con un’ERA vicina al 6.00! L’unico partente affidabile al momento è James Paxton, che ha vinto le ultime 9 partenze effettuate.
Il bullpen è l’unico reparto in cui i NewYorkesi non hanno problemi, mentre il ruolo di catcher, fino all’eventuale rientro di Sanchez è nelle mani di Austin Romine, Stanton ed Encarnacion sono sostituiti al momento da Clint Frazier e Gio Urshela. Il lineup dei Dodgers sembra molto più sicuro, con il solo Lux che al momento sta scalzando Chris Taylor o Kike Hernandez dai titolari, ma crediamo sia un modo per far riposare a turno tutti i propri slugger.
Ultima, e non da poco, differenza, sta nella presenza ingombrante degli Astros nella AL, che viaggiano a ritmi molto simili alle due corazzate, e con una rotazione stellare (Verlander, Cole, Greinke e Wade Miley) mentre nella National League non si vede una rivale altrettanto attrezzata per scalzare i Dodgers da quella che sarebbe la terza apparizione consecutiva alle World Series.