Alzi la mano chi avrebbe predetto una prima fase così sottotono per i campioni in carica!

Percentuale limitrofa al 40%, quasi sette partite dal primo posto di division, griglia playoff lontana e 10 match di distanza dal fantastico inizio 2018!

E non è nulla tutto ciò se paragonato alle statistiche di metà Aprile con ben 13 sconfitte ed una crisi senza precedenti sul monte di lancio con 102 run subite, livelli di ERA, Whip, basi ball, home run e valide concesse da rimanere senza fiato. Ancor più shockante verificare come gli artefici di questo terrificante incubo siano campioni o affidabilissimi pitcher del calibro di Sale, Porcello, Price, Eovaldi (adesso ai box) e Rodriguez.

Non abbiamo spiegazioni a queste pessime performance, soprattutto perché appigliarsi alla salute (Nunez e Pedroia), sfortuna o forma psicofisica precaria non sarebbe leale verso altre compagini martoriate da infortuni importanti e perché nemmeno sei mesi fa si festeggiava tra le mura amiche di Fenway il trionfo più bello, che avrebbe dovuto allargare le spalle ancor di più a questo fantastico roster. Non ci sembra nemmeno utile ricominciare a criticare rinnovi onerosi per giocatori dal fisico storicamente fragile come Sale o il Nathan delle World Series.

Quel che “salverà” il team del Massachussets sarà forse un orgoglio fuori dal comune ed un gioco di squadra spesso più mentale che tecnico. Più che altro peggio di quello che abbiamo visto fino a qualche settimana fa è impossibile, e non ci riferiamo solo agli orrori sul mound, ma anche attacco, difesa e i continui cambi e dubbi in ricezione hanno fatto la loro parte!

Alex Cora e Dave Dombrowski devono rimboccarsi le maniche e cominciare ora un nuovo torneo; certo il periodo di record e primati probabilmente è solo un ricordo ma le possibilità di rialzarsi ci sono tutte anche alla luce di situazioni venute fuori negli ultimi tempi.

Innanzitutto la grandezza e lo spessore di Mookie Betts – campione mai sazio di vittorie e di prestigio personale – proseguono: è il secondo giocatore tra quelli in attività ad aver raggiunto le 500 run col minor numero di partite disputate (674) preceduto da Pujols e subito davanti a Trout.

Le prestazioni offensive del resto della truppa cominciano ad essere soddisfacenti e la sensazione che da un momento all’altro i battitori possano esplodere e segnare a ripetizione c’è ancora: si può dormire sereni avendo in lineup JD Martinez, sottotono per Hr ma ottimo in media, Moreland ai vertici per fuori campo, Devers con però troppi errori difensivi (uno in quasi tutte le prime 12 occasioni più quello decisivo coi White Sox), Bogaerts, Benintendi e Jackie Bradley Jr, sperando pure di riabbracciare il Pearce delle World Series e di riavere Dustin Pedroia sano.

Anche il temuto mancato rinnovo di Kimbrel si sta invece dimostrando meno catastrofico del previsto visto che Ryan Brasier lo sostituisce egregiamente. L’ex minor leaguer si sta ripetendo dopo l’ottima postseason 2018 nella quale ha difeso i calzini rossi in durissimi inning senza subire più di due valide ad apparizione performando un’ ERA pari a 1.04, a differenza dell’ormai ex, unico tra partenti e rilievi a dare segni di cedimento nella cavalcata finale!

Le statistiche si mantengono finora in ascesa sia per media Pgl che soprattutto per salvezze su opportunità entrando in gioco negli ultimi due inning, in poco più di un mese, 12 volte su 14 effettuando meno di quattro lanci per battitore affrontato. Certo lo shockante walk-off 3 run homer di Delmonico nella sconfitta di Chicago non ci voleva ma fa parte del gioco.

Lo stesso bullpen, da molti ipotizzato come punto debole, sta facendo trasparire più cose positive che negative. Oltre a Brasier infatti, anche Matt Barnes si è divincolato in situazioni delicate (10 su 12) con Boston avanti di tre punti, in parità o sotto di una run, salvando spesso il risultato e subendo meno di 10 valide contro una cinquantina di hitter! Il numero di inning è simile tra i due rilievi di punta ed altri come Brewer, Hembree e Brandon Workman. Non c’è da sorprendersi dunque se secondo Baseball Reference i Sox sono tra i primi quattro di tutta la Major nella classifica di categoria.

Un’altra luce in fondo al tunnel la vediamo nell’esplosione di Michael Chavis, il cui impatto ha sorpreso un po’ tutti, in particolare chi non lo inserì tra i 101 top prospect a gennaio e criticò Boston per avere il peggior farm system in circolazione!

Il ventitreenne, dal debutto del 20 Aprile, ha iniziato la sua esperienza nella lega maggiore con medie a .314/.436/.600 accumulando un WAR a 0.6 al pari di Martinez e aggiungendo inoltre 3 hr, 8 rbi e 7 basi ball! Oggi è un titolare inamovibile del lineup e le stats offensive sono quasi raddoppiate. Anche in difesa se la cava egregiamente: oltre ad aver giocato in seconda base, sfruttando la reiterata assenza di Pedroia, è emigrato sia in prima che in terza commettendo un solo errore.

I 145 milioni di estensione contrattuale fino al 2024 per Chris Sale vanno confrontati con le prestazioni fin qui non soddisfacenti e che probabilmente hanno contribuito a diminuire la fiducia anche negli altri starter. Secondo il fuoriclasse di Lakeland però la direzione è quella giusta e per fine maggio i risultati dovrebbero vedersi.

Dalla sconfitta contro Tampa per 5-2 il mancino ha cominciato infatti a progredire toccando per la prima volta quota sette inning, mandando in strikeout otto battitori, lanciando il maggior numero di strikes (15) e avvicinandosi alle vette del 2018 per velocità di fastball. Nella serie contro i White Sox 10 K in 6 shutout inning e prima W della stagione. Le progressioni del fenomenale pitcher sono alla base per una ripresa al vertice dei Red Sox.

Noi siamo fiduciosi che Boston e la sua stella possano riprendersi al più presto soprattutto perché due aspetti importanti stanno caratterizzando la Major League in questa annata: gli infortuni e il livellamento delle due leghe.

Raggiungere le 100 vittorie sarà difficile se non impossibile per chiunque a causa di una offseason che ha avvicinato lo standard delle franchigie più forti con quelle in crescita.

Finora infatti Padres, Phillies, Twins e Rays per esempio non sembrano aver nulla da invidiare verso le dominatrici degli anni passati (Dodgers, Cubs e Sox stessi) ed altri team potrebbero esplodere da un momento all’altro (Brewers, Nationals, Braves ecc). Per questo Boston deve rimanere sul pezzo nonostante il cattivo momentum, puntando ad arrivare in postseason anche con un record di poco superiore al 50%, cosa nettamente nelle sue corde.

Inoltre tra i numerosi problemi fisici che hanno attanagliato quasi tutte le rivali d’alta classifica se ne è aggiunto uno pochi giorni fa destinato a cambiare definitivamente le gerarchie dell’American League.

La frattura al braccio di Kluber, oltre a togliere di mezzo uno dei migliori giocatori in assoluto, ridimensiona forse definitivamente le ambizioni di Cleveland, già martoriata da un mercato estivo al ribasso e dalle assenze di altri due starter del calibro di Clevinger e Salazar.

Non vogliamo fare il funerale in anticipo agli Indians ma una perdita simile potrebbe spingerli ad una rebuilding anticipata se la classifica non rimanesse d’elite a fine Giugno, andando a caccia di trade per l’ultimo asso al lancio rimasto (Bauer)! Con la zoppicante andatura di Oakland e la scostante marcia di Seattle ed Angels non ci sorprenderebbe vedere la East rappresentare i playoff con tre squadre!

Ripartendo da zero e sfruttando le disavventure altrui e l’equilibrio generale arrivare in postseason per Betts e soci potrebbe dunque essere più facile del previsto!

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