Poche ore dopo la notte selvaggia di gara 3 le due squadre si ripresentano al Dodger Stadium.
Stesso clima, stesse presenze sugli spalti, stessa adrenalina e per quasi sei innings identica situazione della partita precedente: hitters bloccati e dominio sul monte per i due lanciatori.
Poi nei tre e mezzo successivi si scatenerà l’inferno e verranno segnati ben 15 punti per il 9-6 Boston che proclamerà la fine della gara e forse della serie!!
A sorpresa (è ironico) Eovaldi marca visita dopo la strenua e frustrante nottataccia precedente condita da quasi 100 lanci in tre ore e passa; il suo posto viene preso dall’opener Eduardo Rodriguez, fresco e riposato dopo lo scarso minutaggio del giorno prima come rilievo, ormai una costante per Cora, primo seguace della nuova moda Rays e Athletics con la quale hanno in questa stagione sorpreso un po’ tutti.
Dall’altra parte Roberts schiera Rich Hill senza ovviamente rinunciare a modificare qualcosa nell’ordine in battuta.
Come in Italia anche negli USA il coach è il primo a pagare quando le cose non vanno ed infatti nelle prime domande post match gli verrà chiesto per quale strano motivo si priverà del suo oggi infallibile 38enne esperto pitcher mancino ad inizio settimo.
Ci sentiamo di prendere stavolta le parti dello skipper visto che il bostoniano di nascita e di tifo (?) sembrava aver svuotato il serbatoio e nel meeting sul mound dava l’impressione di volerlo comunicare a lui ed ai compagni.
Forse l’astio dei giornalisti deriva dalle scelte molto conservative di gara 1 e 2 dove l’allenatore ha stravolto l’ordine dei battitori per un’eccessiva paura dell’asso Sale e di David Price in quanto mancini. Il primo però è fuori forma da mesi (spalla) e da giorni (stomaco) mentre il secondo in postseason non ha mai dimostrato una freddezza da leader!!
E pensare che nel recente passato proprio grazie a magie di questo genere Dave ha vinto il premio di Manager of the Year: ingratitudine all’italiana!!
Per Boston dopo l’epica prestazione difensiva che gli è quasi costata una gamba in gara 3 Nunez si riprende i galloni di third baseman, l’anti sinistri Pearce spodesta Moreland in prima e Benintendi ritrova l’esterno al posto di un sempre ottimo Bradley Jr.
Los Angeles ritrova Freese in prima base al posto dell’home runner Pederson, così facendo l’eroe del giorno prima Muncy passa in seconda e Taylor si allontana nell’esterno sinistro; in più l’ottimo Barnes degli extra innings sostituisce come catcher Grandal, migliore però in battuta (25 Hr a 4 e media di .241 a .205).
Hill si presenta dopo una stagione solida nella quale però è salito per la prima volta dal 2014 ad un ERA sopra il 3.30 mantenendo un ottimo WHIP poco sopra l’1 lanciando 150 strikeouts e ottenendo 11 vittorie!! Nei PO ancora meglio con nessun fuoricampo subito ed ERA a 2.16 in 17 innings!! E’ la sua decima partenza in carriera.
Rodriguez dopo l’incredibile stagione ante All Star Break ha avuto un calo di prestazioni, uscendo un po’ dal “giro” affidabile della rotazione. Mai utilizzato partente in postseason, ha lanciato per 4 e 1/3 IP subendo due valide e tre ER!
Dicevamo sei innings relativamente tranquilli se si eccettua un hit by pitch col quale Hill quasi smonta la spalla del collega di lancio avversario e qualche situazione pericolosa con base carica e fly ball di Pearce e Betts l’ultima delle quali salvata dal solito Bellinger vicino alla tribuna.
A fine sesto la tranquilla serata di Eduardo fatta di sorrisi verso la propria panchina si trasforma in un incubo: hit by pitch per Freese (sostituito per questo da Hernandez), eliminato Muncy, doppia di Turner e Kike in terza, intentional walk per Machado che carica le tre basi, valida al centro di Bellinger, eliminazione di KH a casa base ma punto di Turner per un throwing error del catcher Vazquez verso Pearce (con Machado in terza e Cody in prima) e – ciliegina sulla torta – home run di Puig: 4-0 Dodgers!! Stop risate, faccia buia e guanto gettato a terra: sarà il suo ultimo lancio!!
Sembra tutto finito ma i Red Sox dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere la squadra più forte in Major e forse di tutti i tempi a Boston.
La profondità del roster, la forza mentale unità a volontà di ferro, animo da campioni e la sicurezza dei suoi battitori può esplodere da un momento all’altro; e cosi sarà!!
Nel settimo, dopo una base ball per Bogaerts e lo strikeout a Nunez finisce la grande partita di Hill, al suo posto Scott Alexander, già disastroso in gara 3. Infatti, dopo la prima walk offerta a Holt viene subito richiamato da Roberts per Madson; andrà peggio!! Con due outs e due basi cariche sarà Moreland a mandare la changeup fuori dal campo per il suo primo hr ai playoff: 4-3.
Toccherà ancora una volta all’infallibile Jansen deludere le attese come setup nell’ottavo subendo un altro fuori campo per il pareggio dei calzini rossi, stavolta da Pearce.
Dall’altra parte, con Kelly al lancio (sarà lui il casuale vincitore di giornata), i Dodgers falliranno una situazione di due outs e runners in scoring position. Si va al nono.
Con Floro come closer i Dodgers cederanno definitivamente le redini dell’incontro dopo il punto di Holt successivo alla sua doppia e alla valida di Devers, entrato in battuta per Leon. Immediatamente dopo è il turno prima di Wood, contro il quale Benintendi carica le basi, e poi di Maeda che subisce prima una double dal solito Pearce ed una singola da Bogaerts che permetteranno le runs di Devers, Betts, Benintendi e di SP25: 9-4. A nulla servirà l’orgoglio di L.A. che accorcerà le distanze col fuori campo di Hernandez sul sempre più insicuro Kimbrel.
Finisce 9-6 una partita andata nel migliore dei modi per Los Angeles arrivata ad un passo dall’incredibile pareggio della serie ma che ha cozzato contro l’incredibile forza avversaria, una squadra capace di sentenziare ogni partita iniziata avanti nel punteggio ma di recuperare e non perdersi d’animo in situazione di sfortuna o svantaggio avversario (le ultime due gare).
Saranno ancora una volta i comprimari in battuta come Pearce, Devers e Moreland a fare la differenza, sempre che di comprimari si possa ormai parlare.
Stanotte gara 5, ultima (forse inutile) spiaggia per i Dodgers: dovrebbe essere Kershaw contro Price.
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.