I Los Angeles Angels, nonostante un record che al momento recita 44W e 43L, sono solo penultimi nella ultra competitiva A.L.West.
Gli imputati per queste statistiche un po’ deludenti, oltre che l’infortunio che da più di un mese tiene Othani ai box, sono: Calhoun, Cozart, Kinsler e Valbuena.
Il primo sta vivendo la peggior stagione della sua carriera al piatto battendo solo .168, mentre i nuovi acquisti portati a LA per avere qualcuno nelle prime due posizioni del lineup in grado di andare in base con consistenza per fornire a Pujols e Trout più possibilità di RBI stanno fallendo miseramente battendo anche loro intorno a quora .200.
Da elogiare è Simmons che conosciuto come eccellente difensore e discutibile battitore, quest’anno sta battendo più di .300 fornendo consistenza ad un lineup che ne ha molto bisogno.
Anche il catcher Martin Maldonado è migliorato al piatto di battuta battendo oltre .300 coi corridori in posizione punto ed è questo che ha dato agli Angels una marcia in più mella parte bassa del lineup.
Per quanto riguarda il pitching staff sta andando anche meglio del previsto con un ERA di 3.90 e ciò che riguarda gli starters è positivo e a mio avviso meglio del previsto.
I problemi per la franchigia rossa di Los Angeles arrivano quando si parla di bullpen e in particolare delle salvezze mancate (15 su 35), un dato abbastanza preoccupante per una squadra che vorrebbe approdare alla postseason.
Di fatto non c’è un vero e proprio closer, Blake Parker sta deludendo e non riesce a trovare il command né della fastball né della splitter che gli avevano permesso di finire bene la stagione precedente; anche Bedrosian non è proprio una sicurezza, mentre Middleton ha dimostrato con un ERA di 2.04 di poter essere una alternativa valida ai primi due.
Per grande fortuna degli Angels l’infortunio di Othani era meno grave del previsto e non si è dovuto ricorrere alla famigerata Tommy John surgery che avrebbe tenuto fuori dai campi di gioco il giapponese fino al 2020, infatti è tornato nel lineup ieri contro i Mariners e anche se non è riuscito a battere una valida è stato un rientro molto importante che non potrà fare altro che migliorare degli Angels in apparente difficoltà.
La strada per i playoffs dopo il 2-8 di record nelle ultime 10 partite è MOLTO in salita visto che Los Angeles nella division è 12.5 gare dietro a una corazzata come Houston che difficilmente calerà i ritmi, poi ci sono degli ottimi Mariners che vanno superati per forza se si vuol sperare nella Wild Card, una Wild Card che nella American League non si prenderà con meno di 93-94 vittorie e uno dei due posti andrà probabilmente alla perdente del duello tra Yankees e Red Sox.
E’ vero che c’è ancora quasi mezza stagione da giocare ma quest’anno la American League è una conference che non perdona strisce negative visto il ritmo altissimo che c’è in testa e l’unico modo per l’A-Team di approdare ai playoffs è aumentare la media in battuta e l’OBP e sistemare il bullpen con un buon closer (difficile da trovare ora) e un mancino.
Se anche questa campagna dovesse trasformarsi in un fallimento per gli Angels la domanda che molti si porranno è: Trout è ora che chieda una trade in modo da non sprecare i suoi anni migliori in una squadra “perdente”?
Se si guardano gli sforzi del front office io direi che ce la stanno mettendo tutta, poi se i giocatori che fino all’anno prima erano una certezza come Kinsler smettono di produrre le stesse cifre ci possono fare ben poco ma è anche vero che se guadagni milioni per prendere determinate decisioni e queste per un motivo o per un’altro diventano fallimenti diventi un bersaglio facile.
Comunque andrà gli Angels in offseason dovranno lavorare molto e fornire ulteriori sicurezze a Trout, cosa non facile vista la situazione salariale molto pesante e difficilmente risolvibile a breve, chissa che questo inverno non ci riserverà qualche sorpresa per ciò che riguarda il miglior giocatore al mondo…