Gli Houston Astros si sono affacciati alla stagione 2018 con l’arduo obbiettivo del repeat, reso già da subito più difficile dai miglioramenti dei loro avversari divisionali, gli Angels su tutti.

Una division che vede tutte le squadre sopra quota .500 tranne i derelitti Rangers è uno stimolo ma anche una fonte di grandissima pressione per una squadra ancora molto giovane e questo a lungo termine potrebbe penalizzarli un po’ soprattutto se gli Angels continueranno a tenere questo ritmo.

Nella offseason il ritiro di Carlos Beltran ha lasciato un buco nel lineup sia di esperienza che di clutch hitting, il suo sostituto Derek Fisher finora non sta performando come da aspettative ed in generale il rendimento al piatto dei campioni in carica resta sospetto con le uniche eccezioni di Reddick con già 6 homerun ed il solito Altuve accompagnato dal rovente Correa entrambi ben sopra quota .300.

Il reparto in cui Houston è migliorata di più è sicuramente la rotazione dei pitchers partenti con l’arrivo via trade dai Pirates di Gerrit Cole, che ha un record di 2-1 con un ERA di 1.29 in maglia Astros; a fargli compagnia in quella che è la miglior rotazione di partenti della MLB ci sono: Verlander con un record di 4-0 ed una ERA di 1.36, Keuchel 1-3 ed un ERA di 3.10, Morton 3-0 ed un ERA di 1.86 e infine McCullers che con un record di 4-1 (figlio soprattutto di un run support più che solido) chiude la rotazione con un ERA di 3.71.

Il lavoro del front office di questa squadra non è stato solo favoloso nel draftare, scambiare e fare crescere i giocatori giusti ma anche nel dare fiducia ad un manager come AJ Hinch che nonostante la pochissima esperienza (solo 2 stagioni ad Arizona) è stato in grado di creare un ottimo gruppo e di mettere i giocatori nel giusto ordine di battuta.

Houston infatti ha un leadoff come George Springer che è abbastanza veloce ma che ha una potenza da numero quattro, Carlos Correa da clean-up è un’altra cosa atipica visto che solo lui e Didi Gregorious sono gli shortstop che battono in quella posizione in tutta la MLB.

Un altro aspetto molto sottovalutato di Hinch è il saper gestire il bullpen: ha il coraggio di cambiare i ruoli al suo interno come nessun altro manager in questa lega, vedi i playoffs dell’anno scorso con Ken Giles sostituito da Chris Devenski.

Questi Astros sono una delle squadre più complete degli ultimi anni potendo contare su un’ ottima rotazione e su un bullpen profondo con tanti giocatori in grado di contribuire ad alto livello, inoltre il loro lineup può fare male in varie maniere avendo giocatori pluri-dimensionali come Altuve, Springer e Correa.

Infine la versatilità di molti dei giocatori a livello difensivo consente di adattarsi meglio alle esigenze di una lunghissima regular season evitando stress eccessivi in modo da arrivare più freschi per i playoffs. Playoffs in cui mi aspetto gli Astros come vincitori nella AL West anche se la battaglia con L.A. e con Seattle sarà intensa fino alla fine.

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