Darvish ai Cubs!
Lo abbiamo anticipato sui social già domenica notte: Yu Darvish ha firmato il contratto che lo legherà ai Chicago Cubs della premiata ditta Theo Epstein & Joe Maddon per le prossime 6 stagioni. 126 Milioni di dollari che, con incentivi, potrebbero salire fino ad un massimo economico di 150 Milioni per un negozio nel quale le parti hanno deciso di prevedere clausole di uscita anticipata né veti ad alcuna trade i proprietari del cartellino intendano proporre al giocatore. Al momento trattasi dell’unico accordo di questa off-season che può vantarsi di 9 cifre per ciò che riguarda la remunerazione in verdoni che andrà corrisposta a Darvish. Insomma, cifre di una certa sostanza, e per certi versi (sembra paradossale dirlo, ma è così) fuori dal mercato, così come sono cifre di una certa sostanza anche quelle che apporta il pitcher nippo-coreano (4 volte All-Star) al suo nuovo team: .219 di media battuta per i suoi avversari in carriera; 3.42 ERA di media nelle 5 stagioni nelle Majors (la stagione 2015 saltata interamente causa Tommy John Surgery); 209 inning lanciati nel 2013 e “soli” (comunque tantissimo) 186 la scorsa stagione fra Texas e Dodgers. Ci vediamo alle World Series!
Arrieta resta arr…ière
Prendiamo spunto da quegli scarsi rudimenti di francese dei quali disponiamo per rendere l’idea di come adesso, chi va in cerca di un lanciatore per la propria rotazione vede inevitabilmente Jake Arrieta quale opzione numero 1 sulla propria lista dei desideri. Dietro a Darvish infatti, l’effetto domino del mercato dovrebbe a questo punto piazzare tutti i pezzi del puzzle al proprio posto. E qual è il posto dell’ex National League Cy Young Award 2015 in maglia Cubs? Gli indizi puntano dritti dritti a due strade (ma saremmo superficiali a limitarci a queste…Brewers, Blue Jays e Twins non ce la raccontano giusta…): 1. i Washington Nationals con un back-end della rotazione non al livello di Cubs, Yankees e Indians e con una storia di problematiche di salute che nel 2017 è andata a tangere anche il trio delle meraviglie composto da Scherzer, Strasburg e Gonzalez. 2. I Texas Rangers di un Jon Daniels (il GM) che non più tardi di una settimana fa si faceva vedere a cena proprio con Darvish e che, qualche giorno più tardi, a taccuini aperti non negava come con le condizioni giuste un bell’addendum alla rotazione al momento guidata da Cole Hamels non farebbe proprio dispiacere nessuno. 9 digits…anyone?
Un Norris per St. Louis
Non si tratta di Chuck, quello al massimo potrebbe vestire la casacca dei Texas Rangers. Scusate la digressione, era troppo invitante. Come riporta The Athletic, Bud Norris e i Cardinals si sono accordati in giornata odierna su base annuale. L’anno scorso ai Los Angeles Angels of Anaheim, il 32enne reliever ha collezionato ben 19 saves in 57 apparizioni (delle quali 3 come partente). I Cardinals con tutta probabilità non torneranno così sul mercato dei reliever mollando la presa su quello chetutti indicavamo come grande favoritoper un ruolo da closer in sostituzione del coreano Oh, parliamo ovviamente di Greg Holland, reliver pitcher n.1 al momento sul mercato e detentore del record di saves della scorsa annata con 41. Con Norris…giustizia è fatta!
J.D Martinez-Indians, soluzione alternativa in vista?
Ne abbiamo parlato oggi su Facebook: i 42 Milioni in salari garantiti per il 2018 che la stagione successiva non peseranno più sulle casse della famiglia Dolan potrebbero essere un incentivo non da poco per gli stessi proprietari della franchigia a buttarsi nell’arena del mercato head-first. Un mercato che, ad un solo giorno dallo Spring Training, ha saputo produrre un modesto rimpiazzo per la dipartita di Carlos Santana in Yonder Alonso (Terry Francona conta moltissimo su di lui) e un contratto da Minor Leaguer con invito in Arizona per Melvin Upton Jr., più un ex giocatore che altro. Per superare i Cubs a Gara 7 delle World Series un anno e qualcosa fa e per far fuori gli Yankees a Gara 5 della American League Division Series serve decisamente di più. Servirebbe la mazza di J.D Martinez. Mettetelo dove volete, alternatelo ad Edwin Encarnacion come Designated Hitter o dategli uno spot da esterno al posto dei non sempre sanissimi Brantley, Chisenhall e Zimmer (Austin Jackson è pure andato via…). Insomma, in attesa di un inverno 2018 che cancellerà praticamente tutta “l’arma speciale” a disposizione degli Indians, ossia il bullpen, e 2/3 dell’outfield titolare, oltre che l’ottimo P Josh Tomlin, famiglia Dolan vi facciamo un appello: già i Cavaliers vanno così e così, per favore, 68 anni di attesa di una vittoria alle World Series in Ohio sono stati troppi. Se anche LeBron decidesse di accasarsi altrove durante l’estate, una Tribù vincente lenirebbe tutto il dolore possibile. 45 HR in entrata!
30 anni, giornalista ed appassionato di baseball da 10.