Proseguiamo la nostra carrellata con l’ennesimo capolavoro di Clint Eastwood, questa volta nelle vesti di produttore e attore protagonista del film “Di nuovo in gioco”.
L’anno di ambientazione non viene detto, ma sappiamo che è il 2011 da un citazione sul one-hitter di Jair Jurrjens, un lanciatore dei Braves (peraltro nella traduzione si parla erroneamente di un no-hitter).
Il personaggio di Clint è un vecchio scout degli Atlanta Braves, vedovo da 27 anni e con una figlia, avvocato, di 33 anni con cui non riesce a comunicare.
Lui è davvero un personaggio fuori dal mondo, non usa il computer, e pur avendo quasi perso la vista a causa di un glaucoma, continua il suo lavoro grazie all’udito: sì, dice di sentire i lanci ed i giri di mazza.
Ma con il contratto in scadenza tra 3 mesi ed il draft di lì a 9 giorni, il suo amico e capo scout Pete (l’attore John Goodman) non si fida e chiede alla figlia di seguirlo in Carolina per verificare se è ancora in grado di fare bene il suo mestiere.
La figlia, che vive solo di lavoro, ha un fidanzato anch’egli avvocato con cui però si vede di rado, sta per diventare socia nello studio, la prima donna, e non vuole perdere questa chance. Però alla fine capisce che il babbo è davvero in difficoltà, e lo raggiunge ai campus.
Gas, questo il nome del protagonista, propone ai Braves di pagare il viaggio alla famiglia di un giocatore che non sta battendo bene, sicuro che questo gli permetterà di stare più concentrato sul campo, dimostrando sensibilità e fiuto per i problemi anche extra baseball, ma non riesce a capire la figlia, con la quale ha un rapporto burrascoso.
Questa è turbata sin dall’infanzia, dove prima ha perso la madre, poi ha girato con il padre per l’America a vedere baseball, ed infine anche lui l’ha abbandonata, mandandola a vivere con gli zii.
In Carolina Gas e la figlia Mickey (chiamata così perché Mantle era il giocatore preferito di Gas) devono seguire il giovane Bo Gentry e capire se vale la pena consigliare i Braves di prenderlo al primo turno del draft e lì incontrano Flanagan, ex giocatore scelto proprio dai Braves per merito di Gas, ma che ha chiuso prematuramente la carriera per un infortunio ed ora fa lo scout per i Red Sox, anche se spera un giorno di diventare commentatore.
Anche Flanagan deve valutare Gentry, ed i Red Sox scelgono immediatamente prima dei Braves al draft. Ma nel frattempo assiste alle tragi-comiche uscite di padre e figlia e si innamora piano piano di quest’ultima, la quale prima lascia il fidanzato e poi perde la promozione a socia perché decide di fermarsi ad aiutare il babbo anziché rientrare per i suoi impegni.
Nell’ultima partita prima del draft Gas “sente” che Bo non è bravo con le curve e la figlia “vede” che ha ragione, perciò consigliano i Braves di non prenderlo e convincono pure Flanagan a fare lo stesso.
Al draft però il GM dei Braves viene convinto da un altro collaboratore che Gas non è più all’altezza e che Bo Gentry è il nuovo Pujols. Così viene scelto, ma solo per fare una figuraccia al primo allenamento grazie a … Rigoberto, il ragazzo delle bibite che Mickey “sente” e poi “vede” che lancia come una star e lo porta ad Atlanta per fargli firmare un contratto.
Così il lieto fine è assicurato, e Mickey decide di lasciare anche il lavoro per proseguire con il gioco che ama, il baseball, e con Flanagan.
Un film davvero denso di avvenimenti e di sentimenti, con la storia d’amore, il conflitto padre-figlia, i problemi di lavoro di entrambi, alcune scene divertenti ed altre molto toccanti: sembra incredibile che in soli 100 minuti di pellicola si possano concentrare tante situazioni… come sempre Clint Eastwood è un gigante dello schermo.