Passati i Winter Meetings ed oramai a ridosso del Natale, è giunta l’ora di fare il punto sul mercato MLB dall’out finale delle World Series ad oggi. E con esso, il fattore denaro torna di nuovo protagonista mescolando le carte di quello che è stato e rimettendo tutto in discussione in vista di una nuova stagione tutta da vivere.
Rimanendo in attesa di una classe di illustri free agent nel 2018 (nomi succulenti a partire da Klayton Kershaw, per passare a Manny Machado e Bryce Harper), l’anno corrente non può considerarsi un “down year” in alcun modo, potendo contare anch’esso su dei pezzi pregiati in cerca del contratto della carriera o anche solo di un’occasione migliore per vincere le tanto sognate World Series.
Partiamo allora dalla notizia bomba delle ultime ore: Evan Longoria, per tanto tempo terza base dei Tampa Bay Rays, passa ai San Francisco Giants in uno scambio che manda sul Golfo del Messico l’outfielder e Major Leaguer di lungo corso Denard Span oltre a tre fra i 30 migliori prospetti della farm system dei Gigantes della Baia.
Nello specifico, tenteranno la scalata al roster definitivo dell’Opening Day di Tampa: il numero 1 di questa speciale classifica (ufficiale in quanto stilata da MLB Pipeline, MLB.com ndr) l’infielder Christian Arroyo, ed i numeri 25 e 29, Matt Krook e Stephen Woods, due pitcher.
Longoria è stato salutato con grande affetto dal proprietario dei Rays Stuart Stenberg, che in una dichiarazione di commiato dal campione californiano lo ha definito “il più grande Ray della storia”. Possiamo solo concordare con questa affermazione viste la solidissima consistenza sia nelle prestazioni che nelle presenze di Evan, nelle ultime 5 stagioni il Major Leaguer con più presenze di tutti.
Per un Giant che viene, un altro che va. Matt Moore, lanciatore partente della rotazione dei tri-campioni in 5 anni della Baia di Alcatraz, lascia il team cui era approdato a stagione in corso nel 2016 provenendo proprio dai Tampa Bay Rays e trova una nuova casa nei Texas Rangers, già orfani dall’estate di un per loro fondamentale Yu Darvish. Dopo il run alle World Series con i Dodgers, oggi pezzo pregiatissimo del mercato dei free agents di quest’anno.
Carlos Santana, un numero uno del line-up degli Indians delle ultime 2 stagioni che tanto hanno emozionato arrivando ad una sola partita (ancora per una maledetta partita…come nel 1997) dalle World Series, mette la propria sigla su un contratto da 3 anni e 60 milioni totali propostogli dai Philadelphia Phillies.
Un colpo che pone le fondamenta di ciò che Gabe Kepler sarà chiamato a costruire nei prossimi 2 anni: un gruppo solido che possa aspirare a tallonare a ruota i Nationals, che partiranno ancora una volta da favoriti e con le solite smisurate aspettative da vincitrice di inizio stagione.
Parlando sempre di Philadelphia, forse cedere il seconda base Freddy Galvis ai San Diego Padres risulta una mossa un po’ in controtendenza con l’acquisto milionario di Santana. Staremo a vedere. Magari il pitcher spedito sulla costa opposta del paese dal sud della California, De Los Santos, non farà per nulla rimpiangere l’infielder venezuelano. Per completare il discorso Phillies notevoli i rinforzi al bullpen: Tommy Hunter e Pat Neschek, quest’ultimo al suo secondo giro nella città dell’amore fraterno.
Il mercato dei relievers rimane anch’esso caldissimo, con tanti nomi di prestigio in movimento. Luke Gregerson, fresco campione con Houston, passa ai Cardinals attratto dall’offerta biennale da parte degli 11 volte campioni del Missouri. Per un Gregerson che va, un Joe Smith e un Bruce Rondon, quest’ultimo noto per spedire palline roventi a 100 miglia orarie, che arrivano a rimpolpare un bullpen, quello dei campioni in carica, che si era rivelato anello debole di una catena quasi inarrestabile per tutta l’annata 2017.
Fernando Rodney, nell’ultima stagione closer per gli Arizona Diamondbacks, si accasa in un team diverso per la quinta volta consecutiva negli ultimi 5 anni. A godere dei suoi servizi saranno stavolta i Minnesota Twins. Trattasi di un ritorno nella American League Central per il quarantenne reliever che negli ultimi anni sta sembrando vivere di una nuova giovinezza e di numeri da record. Gran colpo!
Anthony Swarzak invece dismette i panni del Brewer per abbracciare quelli del Metropolitan allettato dall’offerta dei newyorkesi da 2 anni a 14 milioni di verdoni. Bryan Shaw, dopo 5 stagioni passate in Ohio agli ordini di Terry Francona con le 2 esaltanti campagne play-off 2016 e 2017, si accasa a Denver ai Rockies, anche loro ai nastri di partenza di un’annata spartiacque per il futuro a medio termine della franchigia. 3 anni e 27 milioni di dollari il costo dell’operazione che fa il paio, anche finanziariamente, con quella del rinnovo di Jake McGee.
Notizia fresca fresca è quella che riguarda il sostituto in prima base di Carlos Santana a Cleveland. Sarà Yonder Alonso, un career year alle spalle nella scorsa stagione vestendo le maglie di Oakland Athletics e Seattle Mariners con 28 fuoricampo e una nomea da contributore offensivo di tutto rispetto. Unico neo la difficoltà ad andare in base nei match-up contro i lanciatori mancini.
Un nome, quello di Alonso, forse inaspettato dato che fino a un paio di giorni fa i rumors per la successione del dominicano si concentravano principalmente attorno ai nomi di Lucas Duda, Logan Morrison e Matt Adams. Quest’ultimo, ex Cardinals e Braves, aveva sciolto i dubbi sul proprio conto martedì legandosi a Washington per la sola stagione 2018 a 4 milioni.
Altro acquisto di Cleveland, quest’ultimo a livello di contrattualistica da Minor Leagues con probabile invito allo Spring Training in partenza dal 18 Febbraio, è quello di Melvin Upton Jr, un passato glorioso a Tampa Bay con un giro sulla giostra delle World Series 2008 targate Joe Maddon, finita però anzitempo per mano di uno stellare super-team Phillies.
Rimanendo in tema prima base, Boston, a lungo rimasta nel dubbio se continuare a puntare sul proprio Mitch Moreland o optare per l’ex (a meno di improbabili conferme) Kansas City Eric Hosmer, decide di puntare tutto sulla continuità offrendo a Moreland 2 anni a 13 milioni.
Altro pezzo pregiato di Kansas City che sonda il terreno doratissimo della free agency è quello di Lorenzo Cain, nome che, aggiunto a quello di Hosmer in uscita dal Missouri, prefigura idealmente la fine del ciclo vincente della franchigia di KC. Un ciclo aperto nel 2014 con la prima apparizione alle World Series macchiata da una San Francisco praticamente perfetta in tutto e che in quattro partite si porta a casa la Fall Classic; apparizione ripetuta a stretto giro di posta già l’anno successivo con una conclusione della storia del tutto diversa ed il titolo che finalmente torna nelle Plains per la prima volta dal 1985. Insomma, altro giro, altra rebuilding…
Due starters per Milwaukee in una sola settimana. Uno è Yovani Gallardo, cavallo di ritorno nella franchigia che lo ha lanciò nel gotha delle migliori promesse del monte di lancio nel lontano 2007. Dopo tre anni di lontananza dal Wisconsin fra Arlington, Baltimora e Seattle, il messicano fa così ritorno ai suoi Brewers nel tentativo di scalzare i Cubs dal trono di division. L’altro è Jhoulys Chacin, che rimane nella National League dopo l’esperienza a San Diego della passata stagione e si lega per due anni ad otto milioni con i birrai.
Ma per la rotazione di qualsiasi team che dichiari intenzioni di vittoria il nome caldo in questo periodo di free agency non può che essere quello del nippo-iraniano Yu Darvish. Che sta personalmente incontrando le delegazioni delle franchigie interessate ai suoi servizi e presto arriverà ad una scelta definitiva, immaginiamo a metà strada fra la redditività del compenso economico e le aspirazioni di vittoria finale del team. Cubs, Astros e Twins sono stati i primi a bussare alla porta di Darvish, con questi ultimi decisamente intenzionati a portarselo a casa e rientrare nelle posizioni di vertice della American League dopo una promettentissima campagna 2017.
Un ritorno importante a San Diego. E’ quello di Chase Headley che dopo 3 stagioni e mezzo torna in California dagli Yankees che si assicurano, con questo swap, Jabari Blash, outfielder dalle grandi potenzialità nel quale i Bronx Bombers vedono un degno sostituto per i ben più chilometrati Brett Gardner e Jacoby Ellsbury.
In un outfield – per la verità – già ricchissimo di talento e prospettiva con Clint Frazier ed i due Aaron, Judge ed Hicks. Nella Grande Mela rimane anche il super-veterano CC Sabathia, alla sua decima stagione in pinstripes, che si lega a NY per un altro anno con 10 milioni di dollari di compenso.
Nella National League Central, da segnalare il passaggio di Marcell Ozuna da Miami ai Cardinals ed in uscita, sempre da Saint Louis, l’outfielder Stephen Piscotty in direzione casa, ossia gli Oakland A’s per i quali fin da bambino faceva il tifo. Lascia Cincinnati invece lo shortstop Zach Cozart andando a rinforzare un pericolosissimo team Angels con un triennale da 38 milioni. Mossa che, in aggiunta a quelle di Ian Kinsler e Shohei Othani, catapulta gli Halos in vetta alle classifiche dell’hit parade per un posto al sole nei play-off del 2018.
Playoff che, a meno di sorprese, dovrebbero riconfermare un posticino anche per l’altra faccia di Los Angeles, quella macchina da guerra dei Dodgers, destinati, col roster attuale, ad almeno un altro biennio di straripanti fortune. Il GM Farhan Zaidi in stretta collaborazione col Vice Presidente addetto alle Baseball Operations Andrew Friedman ci sta mettendo decisamente del suo grazie anche alla “partnership in crime” messa in piedi con gli Atlanta Braves per uno scambio dal significato ben poco tecnico ma “esageratamente” finanziario.
Con la mossa in questione, che spedisce Adrian Gonzalez (1B), Scott Kazmir (SP), Brandon McCarthy (SP)e Charlie Cluberson (IF) in Georgia con Matt Kemp (OF) a fare il viaggio inverso in direzione Chavez Ravine, Alex Anthopoulos, appena nominato General Manager dei Braves ed il collega losangelino architettano uno scacco matto che permette ai californiani di scendere sotto la soglia dei 197 milioni di dollari in salari da corrispondere agli atleti del roster per la stagione 2018. 197 infatti è il numero in milioni di dollari oltre il quale ciascun club MLB è costretto a pagare la luxury-tax, un’imposta pensata appositamente per controbilanciare il potere di spesa dei team provenienti dai “big markets” di Los Angeles, New York e Chicago a favore di un più equo trattamento di tutte e 30 le franchigie, anche quelle che possono permettersi minori esborsi.
In ogni caso, né Gonzalez né tantomeno Kemp è verosimile possano venire confermati dai rispettivi nuovi club. Il primo è stato infatti immediatamente rilasciato dai Braves e testerà il mercato in attesa di chi va alla ricerca di un buon contributore offensivo mancino (gli Astros? Magari in veste di Designated Hitter?).
Il secondo, con altri 2 anni sul proprio contratto (monstre), è destinato con tutta probabilità a fare spazio ad un outfielder di maggiore lignaggio per il quale i Dodgers provaranno a lanciarsi con delle offerte importanti di scambio o di contratto sul mercato dei free agents. I nomi al momento più caldi sono quelli della leggenda “instant classic” dei Pirates Andrew McCutchen (Pittsburgh chiederebbe un ricco menù in cambio del Capitano) e quello di Lorenzo Cain.
Per chiudere, un elenco dei principali giocatori liberi in attesa di offerte: Jay Bruce, già finito nei radar degli scatenati Giants; il closer Wade Davies in uscita dai Cubs; Todd Frazier, ultima stagione davvero positiva in pinstripes; J.D Martinez, in pochi mesi già un idolo a Phoenix; Jake Arrieta, NL Cy Young Award nel 2015; gli ex Royals Mike Moustakas ed Eric Hosmer.
30 anni, giornalista ed appassionato di baseball da 10.