Notiziona di quelle che non ti aspetti. I Miami Marlins e i New York Yankees si sono accordati per uno scambio che ha potenzialmente degli effetti dirompenti, devastanti su presente e futuro prossimo dell’aristocrazia delle Majors. Giancarlo Stanton è un nuovo giocatore dei Bronx Bombers!
Dopo giornate di trepidante attesa, caratterizzate dagli incontri di John Wolfe – agente del giocatore – con i rappresentanti di St. Louis Cardinals e San Francisco Giants, unici due club che si erano fino ad allora dimostrati concretamente interessati alle prestazioni del fenomenale battitore in maglia Marlins, ecco il coniglio che esce dal cappello di Brian Cashman.
Un’operazione le cui premesse sono state magistralmente celate dal “segreto istruttorio” di tutti e tre i protagonisti della vicenda. Un team geograficamente locato nel più grande mercato mediatico ed economico del Paese, l’appeal della franchigia più titolata e – diciamola tutta – promettente (in coabitazione con gli Houston Astros) nella American League per i prossimi 2/3 anni.
Aggiungiamoci il fatto che il contratto siglato da Stanton nella offseason 2014/2015 con i Marlins è di quelli che in pochi – ad esclusiva eccezione di Dodgers, Red Sox e Yankees – possono permettersi di onorare non per forza dissanguando oltremodo le casse societarie. Ecco che il piatto ricco mi ci ficco è servito.
Portarsi in casa un MVP in un’operazione di mercato è tanta roba. Chi li ha, di solito, se li tiene, vedi gli Angels con Mike Trout anche nei periodi di mala sorte nei risultati della franchigia. Nel caso di Giancarlo trattasi invece di una ciliegina sulla torta dal peso specifico immenso che va ad aggiungersi ad un già eccellente gruppo di ragazzi – sì, di ragazzi – che nella scorsa stagione è con merito arrivato ad una sola partita dalle World Series.
Aaron Judge – Rookie dell’anno 2017 per la American League -, Gary Sanchez, Greg Bird, Clint Frazier. Sono loro i ragazzotti che Cashman si è cresciuto in casa, in una farm system che in qualche anno – e a dispetto del solito adagio per cui la grande capacità di spesa da parte della proprietà Steinbrenner potesse anche far sopportare uno scarso contributo di talento dalle formazioni di casa di livello inferiore – si è rivelata non solo di grande qualità, ma anche dotata della profondità necessaria per far fronte alle tante pesanti partenze che hanno caratterizzato le ultime stagioni.
Il grande merito di Cashman sta nel fatto di non essersi mai arreso all’idea di smantellare, vendere e ricostruire come possono invece permettersi di fare in mercati meno rigogliosi di verdoni. La fan base e i media chiederebbero seduta stante la tua testa, e questo il buon GM Cashman lo sa eccome.
Ecco perché fra un Matt Holliday di qua e un Chase Headley di là, margine per permettere ai giovani di talento di sbagliare e sfruttare l’incoscienza che solo a quell’età si può apportare a ciò che si fa, nel 2017 ce n’è stato a volontà. Una formula ben studiata che ha portato i Bombers a giocarsi le finali della American League per la prima volta dal 2012.
Proprio per questo, finita la stagione e scaduto il contratto dello skipper Girardi (al timone per i 10 anni del post Joe Torre) in molti si sono chiesti il perché della decisione di management e proprietà di non continuare con l’ex catcher italo-americano.
Grandi meriti per una valorizzazione del parco giocatori tanto inaspettata quanto coinvolgente gli vanno ascritti di certo. Forse le relazioni con chi stava sopra di lui, dopo un decennio, non erano più quelle di prima o forse qualcuno sul diamante non apprezzava più il suo modo sempre poco diplomatico di arrivare nella testa e nel cuore dei suoi ragazzi.
Fatto sta che ora al timone di questa nave extra-lusso c’è Aaron Boone, l’ex eroe di una notte, e che notte in quel lontano 2003… In quel line-up figuravano Jeter, Posada, Jason Giambi e Bernie Williams. Un impero glorioso, stra-vincente, che si accingeva a volgere al termine dopo 6 apparizioni alle World Series e 4 titoli.
A 14 anni di distanza da allora, nel Bronx evidentemente hanno in programma di continuare a lavorare duro per farne sorgere un altro, altrettanto glorioso, inutile nascondersi.
La campagna 2017 è stata solida e con risultati oltre le attese. Le aspettative salgono ai massimi livelli con estrema semplicità nella Grande Mela. Quando si parla di Yankees questo accade come non mai.
Starà a Boone – descritto da chi lo conosce personalmente come un grande comunicatore, sopra ogni altra qualità – tenere le briglie di un circo mediatico/tritacarne senza pari al mondo, ma soprattutto mettere in fila gli avversari più pericolosi dei suoi Bronx Bombers, a partire da Astros, Indians e Red Sox. Gli elementi per farlo ci sono tutti.
Servirà toccare le corde più profonde nella testa e nel cuore dei giocatori, ricreare una cultura vincente e saper usare bastone e carota con i più giovani. Boone è chiamato a questo. Ma con Judge e Stanton al numero 3 e 4 del line-up, immaginiamo tutto sembri di colpo un po’ più semplice.
30 anni, giornalista ed appassionato di baseball da 10.
Notiziona non così inattesa: già durante gli ultimi giorni di mercato 2017 si parlava della possibilità di vedere Stanton agli Yankees. Di sicuro con lui e il fenomeno Judge N.Y.diventa automaticamente la Candidata al titolo, ma questo non vuol dire che vincerà. Vedremo come risponderanno le altre, L.A.mi sembra cmq una squadra solida, i Red Sox se mettono sul monte qualcuno di qualità possono dire la loro, Cleveland era un’ottima squadra nel 2017 e se non perde pezzi lo sarà anche nel 2018, gli Astros sono molto giovani e poi, qualche altra squadra verrà fuori di sicuro.
Mercato che Per Adesso entra decisamente nel vivo … Dopo L’arrivo Di CS ai Bronx Bomber si Prospettano altri cambi di casacca