Dopo la vittoria casalinga di L.A. in gara 1, Houston manda sul monte il proprio migliore lanciatore, Justin Verlander, per tentare di portare la serie in parità in vista delle 3 gare consecutive al Minute Maid Park, dall’altra parte i Dodgers rispondono con Rich Hill, il veterano mancino che fino a due stagioni fa giocava nella Indipendent league e grazie a ottime prestazione è il ora il partente numero due di una squadra che gioca le World Series.
La gara inizia con un dominio dei due lanciatori con Verlander a stabilizzare la zona di strike con fastballs precise stabilmente alle 98 mph e occasionalmente a usare la sua slider e la sua curva per mandare strikeout i battitori avversari; dall’altra parte Rich Hill, che non possiede la velocità del suo rivale ha dovuto giocare con dei cambi d’altezza usando la fastball alle 89 mph in alto per poi tirare la sua lenta palla curva in basso e molte volte nella zona di strike.
La sua curveball è risultata molto indigesta ai battitori degli Astros perchè non solo si muoveva nord-sud ma anche est-ovest rendendola veramente dura da individuare e colpire.
Il punteggio della partita si sblocca al terzo inning quando Alex Bregman batte un singolo all’esterno centro per portare a casa il punto segnato da Josh Reddick, mentre al quarto inning il manager di LA Roberts sostituisce Rich Hill, a mio avviso sbagliando, per inserire Kenta Maeda, eccezionale ultimamente contro i battitori destri di cui il lineup di Houston è pieno.
Gara 2 torna in pareggio grazie al primo errore di Justin Verlander che lasciando la fastball troppo interna dà la possibilità a Joc Pederson di colpire il primo homerun della partita. L’inning seguente i Dodgers prendono il comando della partita con un fuori campo con due out di Corey Seager dopo che l’ex Tigers avevo mandato in base ball Taylor mancando la slider.
Nell’ottavo inning con due punti di vantaggio Roberts ha deciso di fare entrare dal bullpen Kenley Jansen, l’All Star closer così efficace durante la regular season soprattutto grazie ad un rapporto K/BB impressionante. Gli Astros non mollano e non si fanno demoralizzare, colpendo prima un RBI single nell’ottavo inning con Correa poi pareggiando la partita sempre contro Jansen stavolta grazie allo switch hitter Marwin Gonzalez che leggendo da mancino la cutter del closer riesce a mandarla fuori dalle barriere.
Nel decimo inning Houston porta ancor di più l’inerzia dalla sua parte con due solo shot, uno di Altuve e l’altro di Correa, entrambi contro un pessimo Josh Fields. La risposta di LA arriva immediatamente con un solo shot di Yasiel Puig e un RBI single di Kiko Hernandez che mandano la partita all’undicesimo inning.
Un undicesimo inning al cardiopalma in cui gli ospiti si riportano davanti di due lunghezze con l’homerun di Springer che ha fatto segnare anche Cameron Maybin che era in base visto il suo leadoff single.
Con Chris Devenski sul monte di lancio per provare ad aggiudicarsi la salvezza i Dodgers sono andati vicini ancora una volta alla rimonta quando con due out Culberson ha colpito un homerun nell’esterno centro, purtroppo per i tifosi californiani Yasiel Puig è stato mandato strike out chiudendo una pazzesca partita ricca di suspence e grandi giocate.
L’inerzia adesso è tutta per i Texani che non solo hanno espugnato il Dodgers Stadium ma hanno dimostrato che Jansen è battibile togliendo un’ enorme sicurezza alla squadra della città degli angeli e con tre partite casalinghe al Minute Maid park (dove sono ancora imbattuti in postseason) hanno una chance enorme per vincere il loro primo anello.
Dall’altra parte i Dodgers non si devono demoralizzare perché hanno giocato la partita alla pari e hanno le carte in tavola per fare bene anche a Houston.